Mentre questi, ed i primi di Tiberio ci mostrano sempre
un rovescio senza tipo, col campo interamente occupato
dalle lettere SG, i nostri PB offrono dei tipi, come
avviene anche sui PB di Caligola e di Claudio ; anzi con
maggior evidenza si presenta [’affinità tipologica e stili—
sticatra, ì PB di Claudio ai tipi del modio e della mano
con bilancia, ed i PB dei Triumviri Lamia, Silias, An-
nias e Pulcher, Taurus, Regulus : degna di rimarco è
la forma speciale della lettera M cogli angoli superiori
spuntati, peculiarità che i PB dei suddetti Triumviri
hanno comune coi PB di Claudio, ma non coi bronzi
d’Augusto.
Ed anche lo studio dei ripostigli apoggia la mia soluzione
: infatti i PB col nome dei Triumviri monetari si
rinvengono sempre uniti a quelli di Caligola e di
Claudio mentre mancano nei ritrovi di monete d’Augusto.
Credo quindi di aver persuaso i lettori die i PB in
questione anziché al regno di Augusto, al quale venivano
attribuiti soltanto in forza di una misoneistica abitudine,
spettano invece : il 1° ed il II0 gruppo al regno di Tiberio
ed il III0 ai primi due anni di Caligola (37—38 di Cr.).
E non è da credersi che la storia, se rettamente interpretata
si opponga alla mia tesi : anzi viene ad aiutarla.
Perchè se noi facciamo attenzione alle notizie biografiche,
quali il Babelon ci fornisce per alcuni pochi nomi di monetari
: Apronius. Silius, Regulus, Betilienus, Rubellius
(poiché gli altri sono affatto ignoti), ci colpisce il fatto che
questi personaggi agirono ed ebbero cariche ed onori
durante il regno di Tiberio, non sotto Augusto. Importanti
sono specialmente le notizie che riguardano Betilienus
Bassus e Rubellius Blandus. Seneca e Dione
Cassio ricordano un Betilienus Bassus, messo a morte da
Caligola e Tacito menziona un Rubellius Blandus che
nel 33 di Cr. (cioè verso la fine del regno di Tiberio)
sposò Giulia figlia di Druso Juniore ; il Babelon accettando
l’attribuzione al regno d’Augusto si trova perciò
imbarazzato a mettere d’accordo i due storici.
Infatti siccome la carica di Triumviro monetario era
una delle prime tappe del cursus onori e veniva assegnata
ai giovani nell’ inizio della carriera politica, egli ammette
che il Betilienus Bassus, citato da Seneca è il
medesimo il cui nome figura sulle monete, ed in questo
caso alla sua morte avrebbe oltrepassato i settantanni, se
supponiamo che le monete furono coniate sótto Augusto;
ma per logica conseguenza, non ammette che il Rubellius
Blandus citato da Tacito sia quello ricordato dalle
monete, perché in questo caso sarebbe stato coetaneo di
Betilienus e perciò troppo vecchio per sposare la giovanissima
figlia di Druso !
E quindi giocoforza ammettere che ambedue questi
magistrati furono in carica non già sotto Augusto, ma
bensì verso la fine del regno di Tiberio : così si spiega la
data 33 di Cr°. riportata da Seneca, ed in questo modo
Numismatica e Storia saranno perfettamente d ’accordo.
E saranno d’accordo anche colla logica più elementare,
poiché se al tempo di Augusto un medesimo triumviro
presiedeva alla coniazione del sesterzio, del dupon-
dio, e dell’ asse, non v’era alcuna ragione perchè la
coniazione del quadrante fosse affidata ad altro triumviro.
È chiaro che se queste monete portano nomi affatto
distinti delie altre ciò avvenne perchè coniate in epoca
assai posteriore quando gli antichi triumviri non erano
più in carica, ed altri li aveno sostituiti.
È qui mi vedo fatta una obbiezione che però, anche
se non ribattuta, non potrebbe distruggere le prove
schiaccianti che ho già esposte : mi si potrebbe cioè