gurante il busto di Galba, con la firma di Lorenzo Sesto,
che sarebbe forse della medesima famiglia del Marco
precitato.
Un’altra ragione che fece trascurare la trattazione del
nostro argomento fu il lavoro per la compilazione deli
elenco completo dei primi medaglisti, preparato faticosamente
dpi Friedländer (i), ampliato dal Keary, per il
periodò !43g - i53o (a), dal Lenormant e dal Fahriczy
pel periodo susseguente; (3).
Questo elenco si può dividere in tre periodi, il primo
dal 1390 al i 5oo, il secondo dal i 5oo al i 55o, il terzo
dal i 55o al 1600.
All’elenco dei medaglisti più noti e indubbi occorre
aggiungerne un altro minore di medaglisti incerti, di cui
non si conoscono che i nomi o cognomi interi o frammentari
o altri anonimi Conosciuti con soprannomi (4) :
ma sviscerare ed esaurire quest argomento sarebbe come
Uscire dal tema (5). .
Piuttosto servirà al nostro Studio suddividere 1
medaglisti citati nel prospetto per professioni, e osservare
subito quanti di essi erano prima di tutto pittori,
quanti scultori e architetti, quanti orafi è incisori. Si
vedrà che, nei tre periodi suaccennati, su un numero
Complessivo di circa i 18 medaglisti tr a i più noti, ben
(1 ) F r ie d l Àn d e r . Die italienischen Schaumünzen des Fünfzehten Jahrhunderts.
Berlino, 1882, i
(2) Keary. Op. cit., p a g .
(3) F r . L e n o r m a n t . Monnaies et médailles. Parigi, Quantin. C o r n e l iu s
v o n F a b r ic z y . Italien Medals, netla traduzione inglese dello Hamilton,
Londra, Dueworth, 1904. ' ,
(4) Vid. A r m a n d . Les médailleurs italiens de la Renaissance, vol. 3.
C f r . H e i s s . Les médailteùrs de la Renaissance, 1881-1892.
L. F o r r e r . Biographicat Dictionary- 0f Medaillists. Londra, Spink a .
SQF*. Vol. 1-IV.
(5) Cfr. le opere dello Hill e di Jean de Foville sul Pisanello.
86 sono prima di tutto scultori o architetti, pittori,
orafi o incisori, e di questi, trentaquattro scultori O
architetti o entrambi insieme in una persona, diciotto
pittori, e trentaquattro pure tra orafi e i'nèisori.
La proporzione maggiore degli artisti ai quali sono
stati uniti anche gli intarsiatori, i decoratori, i lavoratori
delle pietre dure, — in confrónto della serie dei
veri e propri medaglisti (trentadue) — ci fa concludere che
prima della specializzazione nella classe dei medaglisti
di professione non si trattava di un ramo speciale, bensì
di una speciale maniera di scolpire, o dipingere, 0 lavorare
gioielli, oreficerie e argenterie; o meglio, si trattava
di una particolare applicazione della loro arte scultoria
o pittorica a un genere che per gli ammiratori del passato
poteva esercitare speciale attrattiva.
Sull’antico canevaccio della monetazione romana si
andava d u n q u e ordendo un genere che pareva nella
esecuzione nuovo, presentandosi per mezzo della fusione
su modello in cera, invece che nella solita tecnica della
moneta e del medaglione imperiale romano; ma che in
fondo non era se non l’applicazione dei mezzi tecnici
dello scultore e del pittore alla riproduzione dei medaglioni
e dei bronzi antichi.
Il Keary prelodato molto acutamente rende, nell’
introduzione alla sua fwtide, to the italian medals exhibited
in the Kings library (Q, l’impressione che dovevano
avere i contemporanei delle prime medaglie della
Rinascenza : « was in intention a revival o f that o f ancient
Rome, but in common with sculpture and painting it
took, at any rate, a quite original and national character,
and, though imitative in general intention, was not
So in execution or detail. »
(1 ) K e a r y , o p . c it., p . v i t i .