che accordi monetari siano tra quelle città esistiti, accordi.
che, però, doverono essere indipendenti dalle leghe
politiche, perché, durante il tempo in cui le monete
incuse ebbero corso, molte di esse città si dilaniarono
traloro (i).
Il metallo che principalmente si adopero fu l’argento:
l’oro si comincio a battere molto tardi, dal secolo quarto
in poi, ed in ristretta misura; ed il bronzo non venne
in uso se non quando le autonomie cominciarono a declinare.
Egina fu la prima città greca che avesse battuto
moneta, ed avvenne questo nel settimo secolo. Da Egina
ebbe origine il sistema monetario delle antiche colonie
calcidiche d ’Italia e di Sicilia, cioè di Cuma, Reggio,
Zancle e Imera, e, al par di quelle, tennero, come unità
di misura, una moneta in argento del peso di grammi
12.40. Le colonie achee d’Italia, seguirono, invece, il
sistema monetario di Corinto, che, come unità di misura,
adoprò Una moneta in argento del peso di grammi 8,40,
unità tipica, che appartenne pure ai sistema attico, allorché
questo ebbe adottata la riforma di Solone, la quale
avvenne nell’Olimpiade quarantaseiesima, ovvero nel
( 1) Intorno a questi accordi dicono e disdicono gli scrittori moderni di
cose numismatiche. Devo, pero, ricordare che, a sussidio del mio asserto,
stia il fatto delle monete incuse, che portano impresso il nome di due sole
città. « Il duplice nome, dice il Racioppi, nella sua Storia dei populi della
Lucania e della Basilicata (Roma, 1889, voi. I, pag. 145), è testimonio indubitato
di lega commerciale... tali le monete, che hanno il nome di Siri e Pixo,
di Metaponto e Posidonia, di Crotone e Pandosia, di Crotone e Temesa, ed
anche di Crotone ed Imera, ed altre ed altre. Mostrano esse, senza dubbio,
una stabilita corrente di commerci tra le città del Ionio e quelle segnata-
mente del Tirreno ; mostrano che le monete avevano corso legale tra loro,
ossia nelle due città ; ma mostrano altresi, per argomentò indiretto, che le
monete non segnate con la leggenda onomastica di duplice città non avevano
corso, che entro il territorio o lo Stato della singola città, che 1 ebbe coniata,
e non altrove. Una lega, dunque, commerciale monetaria fra tutte le città che
usarono il sistema delle incuse é tutt’ altro che certa. »
5g4 a. C. Non per questo, però, fu desso sistema simile
al Corinzio, che anzi ne differì per la suddivisione della
moneta tipo; giacché il sistema attico, partiva dalla
metà, mentre il sistema Corinzio partiva dal terzo; onde
nasce, perciò, che lo statere, nel sistema attico, é di due
dramme, e di trej nel sistema Corinzio, che, al dire di
Teodoro Mommsen, sarebbe più antico del sistema attico
di Solone, il quale, a tempo della sua riforma, le Zecche
delle città achee-italioteavrebbe trovate in piena attività.
E’ probabile, adunque, che, a causa dei commerci di
Corinto, sulle meridionali spiagge italiche, si decidessero
queste all’ uso della moneta coniata. E per vero, é innegabile
che in Sibari si battesse moneta di argento, prima
che, nell’ Italia di mezzo, avesse corso Yaes signatura,, la
cui coniazione avvenne per mano di artefici, che, nell’
arte del conio, erano stati ammaestrati da greci italioti. Il
peso effettivo della moneta delle colonie italiote fu, in
media, di grammi 8 , 2 0 di argento, e si considerò come
peso normale (1).
Le monete di questa serie hanno, quasi tutte, lo stesso
tipo da ambo i lati, e solo qualcuna presenta piccolissime
differenze. Su monete di Pandosia e di Crotone è messo
insieme, emblema deli’ una e dell’ altra.città, il toro e il
tripode. Su monete.di Posidonia vedesi. a volte, Nettuno
in piedi, che brandisce il tridente, insieme al toro di
Sibari, e, a volte, il solo Nettuno : e, di queste monete
posidoniati, appartengono le prime alla colonizzazione
di Sibari, e le altre al sistema monetario campano, e,
quindi, ad un’ altra epoca. Le suddivisioni più antiche,
poi, van per terzo,per sesto, per dodicesimo dello intero,
( 1) Tanto asserisce pure il Mommsen nel suo libro Histoire de la monna e
romaine. (Paris, i865, voi. I, introd. cap. II, pag. 148.)