una moneta o un medaglione antico come nel caso della
antichissima medaglia di Marco Sesto, riproducente i
tratti di Galba. Così escludiamo i falsi gran bronzi
eseguiti dal Padovanino, riproducenti esattamente gli
originali romani; e quei medaglioni-falere, con cornice
sagomata, di cui abbiamo un esemplare nel Medagliere
di Brera, creduto medaglione romano e invece prodotto
dall’arte del Rinascimento.
La sèrie abbastanza copiosa di questi lavori di elegante
precisione ci conferma l’esistenza di una classe di sincera
imitazione dall’antico, e di una falsificazione che talora
lasciava il posto alla mistificazione, cioè all’invenzione
dei tipi non mai coniati, nè posti in circolazione.
Anzi, l’esistenza di questi prodotti ei mostra una volta
di più che, quando i Quattrocentisti eseguirono medaglie
e placchette in fusione, non vollero fare opera
d’imitazione, ma opera d’arte a sè; solo che gli elementi
dell’invenzione di tale opera d’arte non poterono essere
nuovi.
Non trovandone di nuovi, i Quattrocentisti alterarono,
ampliarono, parafrasarono, applicarono, adottarono.
talora con arte squisita e con criteri differenti (ora
araldico-genealogico, ora storico-scultorio, ora aneddot-
tico-descrittivo) l’antico substrato di elementi classici a
loro noti e disponibili.
La riprova di quanto si afferma ci è data in due modi :
i° Facendo rilevare i caratteri comuni tanto alle
medaglie, quanto alle antiche monete romane;
2° Dimostrando che nello sviluppo della medaglia e
della placehetta del Rinascimento si scorgono, caratteri
identici e' paralleli a quelli dello sviluppo di ogni altra
manifestazione artistica del tempo.
P Caratteri comuni alle monete antiche e alle
MEDAGLIE DEL RlNASCIMENTO.
i° Gli elementi mitologici e storici delle medaglie
primitive sono tolte dal patrimonio classico al quale
attinstero le monete antiche;
2° Sul diritto, — tanto nell’una serie quanto nell’altra
— spicca il ritratto della persona onorala; di
solito il busto di tre quarti, di profilo, coronato, corazzato,
nudo ;
3° Sul rovescio, altro ritratto, del figliò, della moglie,
del fratello o del nipote; oppure rilievo a motivi araldici,
decorativi; o scena descrittiva in bassorilievo,
allusione — di so lito— alla persona onorata;
4° In entrambe le serie predomina l ’uso delle epigrafi
latine, come motti araldici o filosofici, oppure come
leggenda che gira intorno all’orlo del tondino ;
5° Tanto nel medaglione romano, escluso dalla circolazione,
quanto nella medaglia del Rinascimento, si
ripete il fatto di onorare un’ autorità, un principe, un
re diremo quasi ufficialmente (i) ;
6° La persona stessa dell’onorato o del commemorato,
che si incontra sul diritto nella forma del busto, si
ripete spesso sul rovescio in entrambe le serie, rappresentata
a cavallo col suo seguito, o in un momento
qualsiasi della sua vita publica;
7° Spesso si hanno in entrambe le classi riproduzioni
di statue o gruppi antichi, o opere d’arte varie, di cui
talora si è perduta ogni altra riproduzione;
8° Dalla fusione in bronzo si passa in entrambe le
(i) Si osservi però che durante il M. E. e per mezzo delle medaglie si
estese l’uso di onorare anche personaggi privati, come nella medaglistica
moderna.