nella sua vita artistica intensa, diffusa, duratura, fu dal
nord al sud : da Padova, Venezia, Mantova, Brescia,
Milano, fin giù nell’Italia Centrale e Meridionale,
Cossichè al sud degli Appennini si diffuse piuttosto
tardi, come lo confermano gli impulsi originali e generosi
venuti nella prima Rinascenza alle arti figurative
italiane dalla spiegata attività pittorica della scuola veronese,
padovana, mantovana, lombarda.
Assumeva dunque la medaglistica — fin dall’inizio —
la missione» nazionale di riannodare la tradizione classica
della stirpe con le arti d ’allora, che in quel periodo
vigoreggiavano, ma' non potevano portar seco l’idea
quasi riformatrice e internazionale, che ebbero più tardi
e ancor oggi hanno in sè la medaglia, la placchetta, la
targa commemorativa.
Ritornare alle fonti elleniche un po’dimenticate, e
attingervi copiosamente; sui diritti di quegli splendidi
pezzi di metallo gareggiare con l’eccellenza incontestata
dei Romani nel rendere vivo, parlante, il ritratto maschile
o femminile; spiegare sui rovesci l abilità di rendere
con senso naturalistico forse più consono ai tempi,
alle idee, alle persone nuove, il patrimonio classico preso
in prestito dalla monetazione romana o bisantina e dai
cimeli medaglistici dell’Impero ; — ecco il compito che
l’orafo, lo scultore, il pittore, si prefiggevano nel plasmare
i modellini per i nostri piccoli capolavori medaglistici
del Quattrocento e del Cinquecento.
Questi intendimenti dovettero essere generali e universalmente
accolti, se la medaglia e la placchetta sorsero
e si diffusero come fiori spontanei e rigogliosi, fiori prediletti
dai cavalieri e dalle dame delle corti principesche.
Milano, Aprile 1910,
Dal Medagliere Nazionale di Brera.
S e r a f in o R ic c i .
D’ENTAILLER ET DE MACHER LES MONNAIES
EN POLOGNE AU MOYEN AGE
Tous ceux qui ont eu l ’occasion d ’étudier les monnaies
du Xe et du XIe siècle, trouvées dans les pays autrefois
slaves, spécialement en Pologne, se souviendront de
l’aspect bizarre que présentent les fouilles en question.
Cet aspect est tellement caractéristique, qu’on peut aisé-
ment déterminer l’époque, sans même voir les objets
déterrés, rien qu’en entendant parler d’orfèvrerie, de
morceaux d’argent fondu, trouvés ensemble avec des
monnaies mâchées ou entaillées.
. C’est précisément de cet usage d ’entailler et de mâcher
les monnaies, usage établi en Pologne vers la fin du
Xe et au commencement du XIe siècle, que je voudrais
dire quelques mots, essayant en même temps d ’en donner
une explication raisonnable.
On ne peut prendre au sérieux ce que dit à ce propos
le célèbre numismate allemand Dannenberg dans son
oeuvre : Die deutschen Münzen der sächsischen und
fränkischen Kaiserzeit, qui prétend qu’on serait sérieusement
tenté de croire que les hommes d’autrefois
employaient leur bouche comme porte-monnaie.
Le dit savant, citant ce phénomène, suppose que les