durata sin nel cuore del Seicento, e della sua divulgazione
dall’Italia in tutte le sorelle latine, e perfino in
Germania. E sono : l’armonia mirabile tra il realismo
naturalistico, - frutto del progresso dell’osservazione
scientifica invadente —, e l’artistico classicismo, che
andava risvegliandosi alla vista dei monumenti antichi
e delle opere d’arte dell’Ellade e di Roma ritornate alla
luce dal seno della terra.
Ma chi ben osserva e scruta gli elementi costitutivi
della medaglia e della placchetta, chi studia gli esemplari
che agli artisti venivano appunto in seguito a ritrovamenti
di monete e medaglioni dell’Impero romano, chi
ricorda che Petrarca, Boccaccio, Annibai Caro, Cola da
Rienzi. Leon Battista Alberti, ed altri ancora (i) conobbero
le monete antiche, ne fecero collezioni, le studiarono
nella loro intima natura, e ne parlarono ai loro
amici orafi, pittori e scultori, — vede nell’apparizione
della medaglia e della placchetta sull’orizzonte artistico
del Rinascimento un fatto analogo a tanti altri di quel
periodo, che la critica moderna va assodando di giorno
in giorno.
Il Rinascimento fu nel suo complesso una geniale e
audace applicazione di tutti i principi stilistici classici
sia nell’architettura, nella scultura e nella pittura, sia in
tutte le arti minori applicate all industria. Perciò, la
medaglia e la placchetta non sono una vera e propria trovata
di genio del Rinascimento, ma una libera e audace
applicazione degli elementi classici della monetazione
antica ad argomenti che interessavano la vita medioevale
dei principi e delle citta.
Lo studio di questi rapporti tra il periodo antico e la
f i ) S e r a f i n o R i c c i . Francesco e Annibai Caro numismatici (Bolletìno)
C o n f e r e n t e d i Numismatica. Milan. Crespi 1909.
rinascita non è dei più facili, poiché consiste in confronti
tenuissimi, in paralleli reconditi, in particolari stilistici
che sfuggono al primo esame dei fatti, in rievocazioni e
restaurazioni di ambienti non sempre afferrabili dopo
tanti secoli.
Ecco perchè lo studio della medaglistica retrospettiva
si limitò nel periodo delle origini a ricercare quali
fossero i creatori del genere, gli inventori della prima
medaglia, e quali le medaglie da loro eseguite. Del resto,
già tale ricerca era per sé difficile, varie citta arrogandosene
il primato : Padova con la medaglia di Francesco
Carrara il vecchio e di suo figlio Francesco Novello;
Venezia con le prove della medaglia della Rinascenza;
Verona col suo celebre Pisanello e la sua scuola.
Si afferma ancora da taluni che la medaglia di Gio
vanni Paleologo di Vittor o Antonio Pisano (^sopraccennata,
fosse la prima apparsa nel r4^9 ; ma ormai le ricerche
di Bolzenthal (2) e di Keary (3), se hanno scosso
l’attendibilità delle date citate dai critici precedenti
Cicognara e Mader degli anni i 363 e 1371, 5— han fatto
però accogliere con certezza il periodo i 3g o -i3q3 come
quello più antico delle medaglie di Carrara eseguite a
Padova da Marco Sesto, sia o no questi il Marco Basalti
pittore del Friuli o altro artista di quel nome. In ogni
modo i Veneziani poterono presentare nel 1417 un’altra
medaglia con un ritratto a noi ignoto. Di questo periodo
si ha poi anche una moneta di imitazione classica, rafh-
(1) Nuovi d o c u m e n t i rinvenuti dal Biadego (A tti del R . Istituto veneto di
sciente, lettere ad arte L X V I I 1908) darebbero la certezza che si chiamasse,
Antonio e fosse nato il i397^ '
( 2) H e i n r i c h B o l z e n t h a l . S k ìtte n Kur Kunstgeschichte der modernen
Medaillenarbeit (1429-1840). Berlino, Heymann, 1840, pag. 33 e seggi
(3) C . F. J ì e a r y . A Guide lo thè italian Medals. Londra, 1881, pag. v i i ,