» di quattro quinti, cioè il primo non potrà aver più di
» baj. 5o. di moneta fina, e l’ultimo non meno di baj.
» 20 , ed il divario intermedio dovrà ripartirsi in tutta
» l’epoca come sopra. »
Nei limiti consentiti a questa comunicazione non è
possibile parlare delle vicende subite dalla carta moneta
sino allá totale abolizione avvenuta il io Aprile 1799,
esse però appariscono abbastanza da quanto ho riferito
del proclama.
Riporto integralmente il terzo Editto che riguarda propriamente
il corso delle monete.
« Il disordine del sistema monetario, che va special-
» mente a piombare sopra la classe degli Operaj degli
» Assegnamentarj, e del Popolo, influisce ancora in tutti
» i Rami della Società, e del Commercio. Quindi abbiamo
» veduto nel giro di pochi anni rovinato affatto il Corb-
» mercio stesso, aumentato a dismisura il prezzo dei
» Generi, e tolta ogni proporzione del cambio colle cose,
» e del prezzo colla fatica. A riparare mali sì gravi, ed a
» prevenir quelli molto maggiori, che sempre più diver-
» rebbero fatali al commercio, sensibili alla Società, e
» gravosi specialmente alla Classe degl’indigenti, si
» rende necessario un pronto ed efficace rimedio, e molto
» più nelle attuali circostanze che ci costringono a trarre
» i Generi stessi dall’estero a moneta fina di argento.
» Or nella situazione, in cui siamo, ogni altra opera-
» zione, che sembrasse in apparenza più plausibile,
» sarebbe in realtà men vantaggiosa, e forse affatto inu-
» tile. Imperocché che mai gioverebbe veder prese sol-
» tanto misureparziali, lequalisenzaprodurrealcuneffetto
» per la distruzzione dell’aggio, che sempre vivo rimar-
» rebbe, e per il ribasso de’prezzi, che anzi ogni giorno
» si accrescerebbero, doppo breve tempo richiedessero
» nuove operazioni tanto più sensibili, quanto più fre-
» quenti, e replicate? Sì per il vostro bene, per l’utilità
» publica. convien troncare di un sol colpo la spropor-
» zione, che passa tra la moneta reale, e l’erosa. Così ne
» proverete al momento i salutari effetti, e mentre Noi
» abbiamo il piacere di annunziare ai Romani colla con-
» temporanea Notificazione il ribasso di tutti i Generi
» necessarj alla sussistènza, giustamente speriamo, anzi
» ne siamo senza titubanza persuasi,, che lo zelo de’ris-
» pettiyi Governatori, sarà per facilitare nelle Provin-
» eie un’eguale, e proporzionato ribasso.
» In vista pertanto di sì grandi ed evidenti vantaggi,
» si dispone, che le monete di bilione cioè miste di
» argento, e di rame, come sono quelle da haj. 60,da 25,
» da 15, e tutte le così dette bajocehelle da 12, da. 8, da 6,
» da 4, e da 2, battute doppo il 1793, siano ridotte alla
» metà, ed i così detti Caldini, non essendo suscettibili
» di tal divisione, ed essendo altronde pochissimi, siano
» ridotti a baj. 4-
» Siccome però le monete battute nel 1794. e nel 1795.,
» sfuggite in parte all’insaziabile avidità de’Monopolisti,
» che ne hanno incettate, e distrutte, per fabricarne delle
» inferiori, sono di un valore notabilmente maggiore,
» potranno perciò recarsi alla Zecca, ove assaggiate
» dagl’Assaggiatori Camerali, riceveranno g li. Esibitori
» delle medesime un proporzionato compenso.
» Riguardo poi a quelle di rame, siccome per la loro
» sproporzione, e diseguaglianza, subir non possono
» una così eguale riduzione, si dispone, che le Madonnine
» siano ridotte a baj. ano e mezzo; ed i S. Pietrini, gli
» Alberetli, e i due bajocchi Papali, posteriori all’anno
» vigesimo del Pontificato dell’immortal Pio VI., si ridu-
» cano a baj. uno, rimanendo nell’antico valore i Bajoc