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ficazionc delle Triglie, a cui elll appartengono.
Si diftingue però la Cetera
dalle ijiecie congeneri per la forma del
roftro più lunga, e meno profondamente
bicorne, ed anche per la maggiore ftatura
del corpo, il numero differente
dei raggi delle fue pinne, e la coda
all'eftremitii troncata, ed eguale. Ma
la groiTezza e figura del capo, il rofeo
colore della fua pelle, l'ampiezza delle
remigi pettorali, le tre dita liberej
e l'andamento di tutta la parte pofteriore
del di lei tronco poflbno facilmente
confonderla colla Lucerna, ed il
Cucco, ficcome fecero fra gli altri "Willougbey,
Jonfton, Ruyfchio, e Salviano.
A ciò fi aggiunge eziandio, che
non meno delle accennate Triglie, ed
anche di quella che volgarmente chiamafi
Corvo (i), effa gode della proprietà
nei pefci rariiTuTia di (trillare con
rauco fuono vocale, molTa che venga
dall'impreillone degli oggetti efteriori.
I primi Naturalifti diedero a quefto
pefce il nome di Lira per la fomiglianza
del di lui roftro colla figura dell'antica
Cetera dei Romani. È- da oflervarfi
per altro che fecondo i rapporti
di analogia una tale denominazione meglio
conviene a quella fpecie di Triglia,
che gli antichi Romani chiamarono
Pefce Forca, e i moderni Pefce Cappone
(i). La noftra Cetera fu detta
Organo dai popoli della Liguria, e Gallo
marino da quelli della Germania:
nomi entrambi allufivi al carattere (Ingoiare
della fua voce. I Francefi poi
la denominarono Rouget dal rofeo colore
della fua cute, attribuendo indiftintamente
lo ftelTo titolo al Cucco Marino,
ai Barboni, e ad ogni altro pefce
di color rolTo..
Linneo notò coll'Artedio che la Cetera,
o Lira vivente nel mar Britannico
ha il roftro allungato da due tubulofe
narici che lo rendono bilobo, e
fanno sì che la mafcella fuperiore lì
protragga alquanto più innanzi dell'inferiore.
Egli aggiunfe inoltre l'efiftenza
nella medelìma di tre dita al torace,
accompagnate da una fpina prelTo a
poco, della loro lunghezza, e da due
aculei ricurvi, l'uno maggiore davanti,
CO Trigla hirundo. Lìfi.
dìverfus radiorum in pimis numerus, atque
cauda extrema ¿tqualis ac decurtata
difcriminant. Quamvis volumen, et forma
capitis, rofea cutis, remigiorum in
peäore latitude, tres digiti foluti, atque
poßici corporis conformatio fermo cum
Lucerna, et Cuculo permifceant, ut inter
cuteros Willougbeyo, Jonßono, Ruyschio,
atque Salviano vifum efl. Accedit
etiam, quod pariter ac citata Triglie,
nec non illa, qute vulgo dicitur
Corvus , vocalem rauca emittit fonum ,
cum externa quapiam commotione excitatur.
Inter Phyjìologos primi ßmilitudine
roflri cum Veterum cithara Lyram nuncuparunt
. Cum hac tamen adpellatio.
ne melius Trigla concordat, quam Romani
Furcam, recentiores Capitonera
dixerunt. Noßram Organum Ligures,
ac marinum Galium Germani nominaverunt,
ßngulare ejus vocis fonum innuentes.
Galli Rougetum a rofeo colore vocarunt,
eadem adpellatione Cuculum, ac
Mullos, nec non univerfos rúbeos pifces
complexi.
Cum Artedio adnotavit Linnaus Lyrce
in Anglico pelago degentis roflrum
duabus naribus tubuloßs, qu¡e bicufpidem
efficiunt, produci , fuperioremque
maxillam ultra inferiorem provchere .
Tres infuper digitos attribuit in thorace,
fpina minime longieri comitante,
nec non duos inflexos acúleos, majori
ante, minori poß oculos. In nova Syßematis
Natura editione Gmelinus Lyra
duorum ferme pedum longitudinem adß-
(z) Trigla cataphracta. Um,
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e l'altro minore al di dietro degli occhi.
Il Signor Gmelin nella nuova edizione
del Siftema della natura aiTegnò a queflo
pefce la ftatura di circa due piedi
a differenza del Cucco marino, che non
giunge mai ad oltrepaiTare la metà di
fimile dimenfione ( i ) . Rondelezio poi,
e Aldrovandi efpreiTero al naturale la
fua coda troncata compofta di 13 raggi
moltifidi, e affatto diverfa nella figura
da quella di tutte le altre fpecie
di Triglie.
Noi paff'eremo ora a conferire il
noftro Ittiolito colla figura del Cucco
delineato nell' opera di Salviano, e fi
vedrà con quanti rapporti quefto fcheletro
fi avvicini alla rapprefentazione
dello ftelfo efemplare. Salviano fotto
il nome di Cucco produlfe l'effigie di
un pefce con tefta oifea, voluminofa,
e bicorne, con lamine branchiali fpinofe,
con tronco fufellato, e notabilmente
minore verfo la coda, con tre
dita a guifa di cordoncini alla gola, e
con due pinne larghe alle branchie,
due più riftrette al torace, altrettante
ijjinofe nella regione del dorfo, una
non breve dalla parte dell'ano, ed una
caudale indivifa. Copiarono da Salviano
Ruyfchio, e Jonfton il nome, e
l'effigie di quefto pefce : ma nella fteiTa
Tavola aggiunfero una feconda figura
con roftro differente da quello, ftatura
di corpo minore, e coda feparata in
due lobi (1): caratteri che competono
al vero Cucco degl'Ittiologi, e lo diftinguono
dal precedente, che meglio
corrifponde alla Lira di Rondelet, e
degli altri Naturalifti. Q.uindi a ragione
il celebre Bloch nella defcrizione
del Cucco marino (3) ommife di citare
la Tavola di Salviano, e la corrifpondente
figura decima di Ruyfchio
e di Jonfton, e fi attenne foltanto
all'undecima, quantunque poi neppure
egli fia andato efente da qualche fvifta,
.principalmente nell' adottare i finonimi
di Lucerna, e di pefce Cappone,
che fi rifefifcono ad altre fpecia
di Triglie.
Ma ritornando a Salviano, e ritenuto
quanto fi è detto intorno alle
( 0 Gfmlin S. N. Lìnti. 1, pag. a. 4,
il) Tav. XVII. fig, ¡I,
Fan. II.
gnavit, cum Cuculus unum minime pratereat.
Rondeletius, ac Aldrovandus decurtatam
caudam X I I I radiis multißdis
confi ant em, atque ab aliis Triglis omnino
diversam ad vivum exprefferunt.
Nos modo 'Ichthyolithi noßri cum Cuculo
in -opere Salviani delineato comparatione
inßituta, quibus ex lateribus cum
ipfo congruat aperiemus. Salvianus fub
Cuculi nomine piscem protulit offeo,
volumineo, ac bicorni capite, branchiali
bus valvis spinofis, trunco ad inflar
f u ß , et caudam verfus coarclato, tribus
digitis tamquam funiculis in gutture,
latis pinnis duabus ad brancbias,
duabus brevioribus ' in thorace, tot idem
in dorfo fpinoßs, una ad anum longiori,
iinaque ad caudam integra. A Salviano
hujufce pifcis imaginem Ruyschius
ac Jonßonus tranfcripferunt. Aß eadem
in tabula aliam addiderunt ßguram dirimili
roflro, corpore breviori, caudaquc
in duos lobos divifa^ attributa, qua
ad verum Icbtbyologorum Cuculum fpe-
Bant, fegregantque ab antecedenti , qui
melius cum Lyra Rondeletii, ac reliquorum
Phyßologorum congruit. Merito
bine Blocbius in Cuculi marini defcriptione
Salviani tabulam , ßguramque
Ruyscbii, et Jonßoni de dm am omißt,
ac XI tantum delegit, etß ipfe quoque
aliquo non careat errore, prafertim cum
Lucernam ac Capitonem fynonima fecerit,
qui ad aliam Triglarum fpeciem
funt referendi.
At ut ad Salvianum redeamus, ac
pro rato habentes quidquid de Linnaanis
(j) Ichth. II. pag. UJ.
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