
LVI
nofa, conica, c fchiacciata all'occipite,
come quella degli Efoci. La figura del
corpo è cilindrica, e anguilli-forrae;
efib è coperto tutto di minutilfime
fquame romboidali, che in alcuni efemplari
meno fcolorati moftrano di elTer
tinte naturalmente di macchie verdi,
ed azzurre. Le pinne pettorali fono
lanceolate, e compofte di 14 raggi;
frammezzo a quelle fpuntano due ventrali
di -figura bislunga di g raggi. La
pinna dorfale incomincia alla nuca, e
fi eftcnde fino alla coda, contandofi
in effa 53 raggi femplici, i primi dei
quali per numero di 14 fono più fottili
degli altri che vengono dopo, e
ciò fino ad un terzo della totale dimenfione
del dorfo. Lunghiffima è parimenti
la pinna anale, che ha principio
alla nietii in circa del ventre , e
fi produce fin dove termina la dorfale,
elTendo intelfuta di 30 raggi. La
pinna caudale pofta verticalmente forma
nel margine pofteriore ima curva
come quella di alcuni Sgombri, e contiene
i i raggi ramificati.
Molte fono, e frequenti nelle cave
del Veronefe le Angufigole di quefta
fpecie, ma tutte di ftatura minore della
fin qui defcritta. Alcune portando in
mezzo al ventriglio gli avanzi della fpinal
midolla di varj piccoli pefci fono
proprie a farci conofcere k loro fomma
voracità. Altre poi ritrovandofi affatto
fcompofte, e diforduiate, come
quella che abbiamo fatto delincare in
vicinanza dell'efemplare Bozziano C^.2,)
fervono ad iftruirci, che quefto pefce
con molti altri di fpecie diverfa fu fottopofto
a un quafi totale difcioglimento
nell'acqua avanti di rimanere fepolto,
e diffeccato nei fedimenti del mare, che
formano le odierne ftratincazioni dei noilii,
monti.
gitillam yeferens ; perminutis fquamis
cooperitur rhomboideis, qua, mnmllis in
typis minus exefis, maculis viridibus,
asrukisque confpiciimtiir ndfperße. Pe-
Boris pinnae ut fpiculorum mucronata ,
nec non XiV radtis conflantes hafce
inter duce ventris oblongte adfurgunt radiis
IX. Ab occipite pinna incipit dorfi
ad caudam tenus continua, LUI radiis
fuffnlta ßmplicibus, quorum XXIF priores
exiliores funt cteteris ad tcrtiam ufque
totius tergoris partem. Podicis pa- -
riter admodam longa efi pinna, qu,e a
medio alvo initium fmnit, ac XXX radiis
fubtexta eo tenus producitur ubi deßnit
pinna dorß. Caudce vero pinna affurgens
recta inferiori, ut nonnullorum
Scombrorum, margine curvefcit, et XX ¡1
cxhibet radios r amor um more exertos.
Plures, crebri que e Veronenßtm fidi
ni s in lucem profiruntur Blochii, aß
omnes hoc uno exhibito minores. Cum
nominili ahum ojeis parvorum pifcium
fragmentis habeant. refertam, apertum
efi cdacißmos effe. Cumque alii ( ut
ilk fe habet, quem juxta Bozg,ianum
exemplar delineatum exhibemus fig. X )
incompoßti turbatique jaceant, admonent
hunc pifiem ßmul cum aliis pluribus natali
in falo intabuiffe antequam marinis
fediminibus obruti lapidefcerentßmul cum
árente cumulis, qui modo noßrarum alpium
inßdent cacuminibus.
L V I I
CAPO SECONDO
D E G L ' ITTIOLITI DEL MUSEO GAZOLL:\.NO
E DIONISIANO.
CAPUT SECUNDUM
DE ICHTIOLITHORUM COLLECTIONIBÜS GAZ OLI AN A
AT QUE DIO NT SI AN A.
\ E ornai più. di un fecolo dacché il
genio delle fcienze, e delle beli' arti
rende la nobile famiglia Cazóla cara
alle lettere, e benemerita alla fua patria.
Furono i primi a dillinguerfi in
quefta famiglia i Conti Giovarmi Battifta,
e Giufeppe che fiorirono fui declinare
del lóoo, l'uno nella Giurisprudenza,
e l'altro nella Fifica, e Medicina
. Trasfufero effi ne' loro nipoti
Antonio, ed Andrea il medefimo fentimento,
per cui divenne il primo celebre
nella meccanica, ed inventore di
xitilifllme- macchine idrauliche attualmente
ufàte full'Adige; e fi occupò il
fecondo a rendere la propria cafa il
teatro delle fcienze non meno, che delle
arti. Oltre all'aver ftabilita in eiTa un'
Accademia di difegno e pittura, frequentata
dai valenti pittori Antonio
Baleftra, Gio. Bettino Cignaroli, Dorigny,
Pietro Rotari, e Matteo Brida;
d'onde derivò alla famiglia un'infigne
raccolta delle opere dei migliori pennelli;
formò una fcelta Biblioteca di
libri italiani delle migliori edizioni, e
in compagnia del celebre March. Scipione
Maftei, di cui era amicifllmo, fece
fcavare gì' Ittioliti dal monte della
Laftrara, dei quali ne raccolfe in buon
numero, che poi cedette egli pure al
comune amico Monfieur Seguier, da
cui, come altrove fi è detto ( l ) , vennero
trasportati a Nimes, dove ora efiflono.
Un folo pefce, perchè citato dal
celebre Co. Marfigli nel fecondo volume
delle opere di Vallisnieri, fu conc
i ) Parte II. pag. 3.
rari. IL
Equejìris Gazoliorum familia centum
amplius ab bine annis Uteris chara de
patria efl optime merita. XVI sáculo
occidente Joannes Baptijla, et Jofephus
Comités in Jurisprudentia, atque arte
medica claruerunt. Hi Antonium atque
Andream nepotes eadem mente, animoque
imbuerunti quippe quod prior mechanic a
innotuit, aptasque adhibuit fuvio Athejl
machinas etiamnum perutiles. Alter proprias
tedes fcientiarum, atque artiiim patere
mluit domicilium. Paila domi fu£
peritijjìmorum conventione, in qua artuum
delineatio, piSuraque exercebatur,
familiares, ac frequentcs habuit Bale-
Jiram, Cignarolum, Dorignyum, Rotarium,
ac Bridam piBura injignes. Plinc
pneclarijjìmorum piSorum opera adium
acceffere ornamentum. Selecìam infuper
Italicorum scriptorum copiam, et quidem
elegantioribus typis cufam collegit. Cum
claro Scipione Maffejo, quo potijjìmum
utebatur amico, Ichtiolithos in Vejiena
jugis fidiendos curavit, quorum magnam
vim conquifivit i quamque communi amico
Seguierio habendum concejjit ( ut alibi memoravimus
) a quo Nemaufum, ubi modo
vifitur, ejt delata. Unum tantum pifcem,
utpote a claro Marfilio in fecundo operum
Vallisnerii volumine recenjìtum, ftbi
fecrevit, qui Jìtu ac pulvere excuffus,
novisque accejjlonibus auBus, anno MDccLXXXir
fplendidi Gaz,oliani Mafai,
ut modo fe habet, conjìruendi fecit initium
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