
CLIV
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mente alla figura del Polinemo, che
fcorgefi nella tavola vigellnia fettiraa
del Gabinetto di Seba fotto il nome
di l'entanemo, e viene anche riportato
alla tavola fettnagelìma quarta della
nuova Enciclopedia Metodica. II confronto
nondimeno della noftra fpoglia
colle predette figure efige l'arbitrio di
fupporre già confumati dall'interrimento
e dal tempo i lunghillìmi filamenti
dai quali doveva eflere circondata nel
fuQ flato di vita; e di congetturare, che
k due pinne fra loro oppofte verso la
coda fìano in parte mutilate dalla dif;
foluzione o dagli sfregamenti fotterra, ed
in parte coperte dal fovrappoflo corpo
del pefce; congettura, e fuppofizione
che acquiftano maggior pefo dall'efame
ed attenta analifi dell'Ittiolito, ove lacere
e Jpof lat e dal corpo fi veggono
alcune porzioni de'fuoi contorni.
Il Pampino ha la fua abitazione nel,
le acque marittime dell'America, e con,
viene nell'afpetto efteriore del corpo
con alcune fpecie di fgombri viventi
nei mari d'Arabia, e da Forskàal illuftrati.
Ma queflo pefce dal fito precifo
delle pinne del ventre, che vedon-,
fi manifeftamente inferite fotta quelle,
del petto, appartiene all' ordine Linneano
degli Abdominali, laddove tutti gli
fgombri fpettano all'ordine fiftematicQ
dei pesci Toracici.
Nel Polinemo Gronovio notò, cinque
olTicelli alla membrana, che ha il nome
di branchioftega, 7 raggi nella pinna
dorfale prima, 16 nella feconda, 16
parimenti nelle due pettorali, 7 nelle
ventrali, 31 nell'anale, e 17 nella caudale,
che Seba fece conofcere profondamente
bifida come quella degli fgomb
r i , e di alcuni fpari. La maggior par,
te di tali note fi potranno verificare
efiitenti nel noftro archetipo, con quelle
proporzioni però di confronto che fi
richiedono nell'efame di un nudo fcheletro
tarpato dagli anni, e sformato
dagli accidenti.
N o n evvi prefentemente alcun Mufeo
Veronefe fuori del Gazoliano, il
quale fia pofiTelTore di un Pampino
foffile.
mur equidem hoc noflri fpolii cum citlitis
figuris in comparatione necejjum ejfe
opimri ab avo, ac lapidefcentia prtelonga
exefa fuijje filamina, quibus vivens
erat cicmnamiäum j duasque inmcem opfqfitas
pinnas caudam ver fus tube, aut
fubterraneo friäu partim collifas, partim
a fuperimpoßto corpore pif eis fuiffi
conteSas. Quibus opinamentis Ichthyolithi
examine majus pondus accedit, in
quo eonfraäce, ac a corpore divifa aliqujie
extremi pif eis partes confpiciuntur.
Americana incolit fréta Quinquarius^
ac quoad externum corporis fpeciem cum
nonnullis fcombrorum fpeciebus in Erytbreo
falo viventibus, et a Forskaolo- illujiratis
congruit. At ijie ex loco pinnarum
ventris, quce fubtus ijlas peiioris
emergunt, ad genus pertinet Linmeanum
Abdominalium i cum fcombri univerfi ad
Thoracicorum genus pertineant.
In Folynemo V indigitavit Gronovius
ojßcula in membrana branchioßega, VII
radios in pinna dqrß prima, X f l in fecunda,
XVI par i ter in duabus pinnis pe-
(loris, VII in uentris, XXXII in illa
ani, ac XV11 in pinna caudie, quam
Seba altius fecatam, ut Scombrorum, atquc
Spar or um, agnovit. Horum attributorUm
plura in noßro archetypo inveniemus,
habita tamen ratione ad nudam
ojjium compagem letate confumptam, ae
vicijjìtudinìbus deformatam.
In nulla, prater Gasuolianam,, modo
exßat Veronenß Quinquarius Lithotheca^
C L V
N, LXL
I h MERLO ACQUATICO
L A B R Ü S M E R U L A
TAV. XXXVII,
L . Catruleo nigricans. Linn. S. N. 'XIII. pag. 480.
N.". 40,
T e r t i a Ailthiae fpecies. Rmdelst. de Pircib. pag. 191.
J l e r u l a . Salvimi, de Aquatilib. pag. 224. fig, P. 87^
Jonjlon de Pifcib. pag. 44. tab. 14. fìg. a,
L e poche note fpecifiche attribuite
dai Siftematici a quefto pefce poiFono
difficilmente farlo diftinguere all'efteriore
da'fuoi congeneri, maffimamente poi
trattandofi di una fpoglia logora, e priv
a del fuo nativo colore, nel quale
fondarono Attedio e Linneo la principale
di lui caràtteriftica differenza.
Che il noftro Ittiolito fpetti effettivamente
ai genere linneano dei Labri,
non fembra lafciarne dubbio dj ciò la
forma del corpo che ci prefenta, la
flruttura del capo non che della coda,
e la qualità, il numero, e il luogo
dell'inferzione delle fue pinne. Che poi
fra le molte ipecie dei Labri a quella
in particolare debbafi riferire, che gli
antichi Naturalifti comprefero fotto i
generici loro nomi di Fefce Merlo, e
di Pefce Tordo, lo perfuade il confronto
fpeciale della noftra tavola colle figure
da' medefimi pubblicate intorno
ai fuddetti pefci. Ma che quefto fcheletro
folEle fi rapporti alla fpecie annunziata
di Artedio, e Linneo col nome
fiftematico di Labrus. Merula, non è
poflibile di poterlo conofcere, fe non fe
ricorrendo alle defcrizioni più dettaglia,
te di altri Ittiologi, e fupponendo che
il Merlo, de' due nominati Naturalifti
iìa quello, fteflb, che viene indicato col.
medefimo nome nelle opere di Salvian
o , di Rondelet, del Ruyfchio, e di
molti altri.
Salviano, che fra tutti ci offre la,
migliore figura del Pefce Merlo, lo de,
fcrive a un dipreffo nella feguente ma,
niera. Il fuo corpo è di colore turchino
nero , e della grandezza di quello
dei Tordi marini, ma a fquame più
larghe, nè arriva mai ad oltrepalTare
Ktiysch. Theatr. Anim. I, pag, ig. tab. 14.
fig. 2.
' Aldrovand. de Pifcib. pag. jf.
Rondelet. de Pifcib. pag. 17a.
P h y c i s . Sellon. de Aquatil. pag. ifS.
Adeo in pnecipuis hujufce pifcis attributis
adftgnandis Syjìematum auSores modici
funt ac parci, ut admodum difficile
Jìt illum ab affinibus fpeciebus fecernere;
prcefertim cum de exuvia agatur
exefa, et coloribus carente, in quibus Artedius
Linnceufquc prcecipuum difcrimen
collocarunt.
Minime dubitandum effe nidetur Ichthyolithum
nojlrum ad Linmeanum Labrorum
genuifpeilare, fi corporis formam,
capitis, cauditque Jlruélurarn, nec non
qualitatem, numerum, ac locum pinmrum
attendere velimus. Quod autem inter vari
as Labrorum fpecies ad illam, fit referendus,
quam Phyfìci veteres pifcem
Merulam, ac Turdum vocaverunt, collatio
Tabulce noflrce cum figuris eorumdem
pifcium per ipfos vulgatis fuadet.
At quod fojfile hoc fceletou ad fpeciem
ab Artedio , ac Limiieo nomine Labri
Merula dejlgnatani referatur minime polis
ejl dignofci} nifi minuti ores aliorum
Icbthyologorum defcrjptiones confulantur,
ac Merulam pradiilorum Phyjlcorum
eumdem ac Sahianì,, Rondeletii, et Ruyfchii
effe Merulam ponatur.
Salvianus, qui fìdeliorem 'adferti pifcis
edidit piciuram, ferme ita ipfum
defcribit. Corpus eji colore caruleo-pullo.
Tur dor um marinorum ad,injlar magnitudine,
at latioribus fquamis , nec unquam
libram pondo excedit. Provehitur
caput cylindrico rojlro brevi ac obtufo.