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moto di mare non giiirtifica per alcun
modo la difpofizione regolare degli Arati
, ove efiftono i detti Pefci, nè concilia
la mefcolanza difordinata che ivi
fi oiTerva, degli indigeni cogli ftranieri.
Pongali per lo ojntrario l'animale efpulfo
rapidamente dalla fua naturale atmosfe.
r a , e quella fteiTa, in cui entra, viziat
a , e corrotta da difFerenti acque, e
corpicelli nuotanti : ecco tofto fpiegata
la repente asfiiTia dei viventi di quel medefimo
luogo non meno, che dei più
lontani, che vi fopravvennero . E qua,
le farà la ragione più verillmile dei Pe-.
fci eftinti colla bocca ordinariamente a,
perta , e colle branchie contratte , fe
non è r indicata fofFocazione ? E qual
avvenimento più certo di quefto , pofta
la craslocazione degli ElTeri fuori delk
propria atmosfera , e il vizio indotto,
neir elemento deftinato al loro refpiro »
§ XLV.
Non dobbiamo più dunque al fc»
gni, che ci prefentano i Monti di Veena,
e Bolea, trálafciare di riconofcere
nei loro ftrati marini i contraffégni evidenti
di una generale alluvione , che
primieramente unì tutti i Pefci in un
mare comune , confondendoli coi vegetabili,
e gli animali terreftri; ed in. fecondo
luogo fece dell' acqua un' atmosfèra
torbida, e mifta di principj ftraniei
i, inetta a trattenere la refpirazione de'
fuoi viventi, che parte fuori di liiogo,
e parte nel natio centro perirono in
tanta copia, quanta ne offrono i Arati
predetti emerfi dalle confecutìve depofi-,
zioxii del Mare.,
§ XLVI.
Non però dalla fteiTa cauià dell'
univerfale allagamento del Globo' furono
originate nello flato , in cui- fono
prefentemente le Montagne arricchite
de' monumenti predetti. Oueflra è una
verità importantiilìma , che deve illumi,
narci fopra diverfi fatti di controverfìa,
e togliere il velo agli obbietti, che fogliono
farli contro le premelTe aflerzioni.
O folfe che il mare, dopo quell'
antica cataftrofe duralTe più anni avanti
di ritirarli ne' fuoi confini, o foprawe-
¿ur. Illa vero fuffocatiotiis indicia f m t ,
quoi mortui pifces fere ormes ore Manti,
0' branchiis contraSis imenhmtiir,
§ XLV.
Ergo in flratìs mcirkimii Bolc<e, S/
Vejienx, preclara Jìgna cleprehendimm unhierfce
allmionis. Hacenim duo efficeret,.
nccejjii ijl: primum quod pifces omnigenasin
unum cogeret mare cum plantis, animantibufque
terrejlribra coacervatos: aiterum,
quod athmosph^ram aqute iis rermn
princìpiis inf cerei, qUiS pifàbus infpirabilia,
atque adeo hthalia forent, Utriusque
autem- eventus in iis Jìratis, qua ab
alia, atqiK- alia maris fubjìdentia extiterunt
5 plurima- confpiciuntur vejligia.
s LXVl.
' Ncque tamen ab una omnium terrarum.
alluvie iidem montes ita conjìituti fuerunt,
Mi modo funt. Hoc cognovijje maxime interefl,
ut quie centra afferri folent, piane
dijfolvamiis . Sive quod mare poji Uhm
terrarum converjionem plures annos extra
fines fuos confederit ,Jìve quod rurfus exuniaverit
i fane confi at inter antiquos hijioricos
Italiam omnem a maritimis aquis diutius
f u i f f e occupatami quod tírrarum,
vel mons nunc, velplanities eft, mare olim
immenfum fui f f e . Ne dubitemus de
nilTero dopo delle altre inondazioni particolari,
certo e per le relazioni degli
Storici antichi, che l'Italia tutta fu per
lungo tempo dominata dalle Acque marine
, ed ove ora fono monti, e pianure
, vi furono immenfi tratti di mare.
Per afficuraril di ciò riguardo allo flato
Veneto , e ai varj luoghi ad elfo
fpettanti, bafla confultare gli fcritti di
Vitruvio , (26) Strabone, (27) Trevifano,
(28) Sabatino, (29) Scaligero,
(30) e Grosley (31), parte dei quali
ci denotano 1" efiflenza del Mare in tutto
il continente predetto , e parte il
prolungamento dell' Adriatico, e della laguna
Veneta fino a diciotto miglia di
qua dai Monti di Padova.
§ XL VII.
Se dunque il Mare occupò le Montagne,
di cui fi tratta, non folamente
ceffata da qualche tempo F inondazione
defcritta, ma anche varj anni dopo fimile
avvenimento, egli deve neceffariamente
averle accrefciute di altre depoll-
• zioni mifle colle reliquie de' fuoi indigeni
abitatori, ed alterate le opere prime,
aggiungendo nuovi ftrati agli antichi,
cancellandone qua, e là parecchi, ed altri
modificandoli in difFerenti maniere .
Tali fono di fatti nei noflri Monti gl'
indizj , che fi prefentano da per tutto
di quefla feconda Epoca delle marine
alluvioni. Gli flrati del Monte Pojìale
fanno conofcere apertamente di effere fedimenti
non già di un Oceano univerfale
, come quelli della Lajirara, ma
del Mare vicino, poiché non contengono
altre fpoglie marine, che quelle fleffe
conchiglie , le quali fi pefcano tanto
nel Mediterraneo, che nell'Adriatico. Le
vafle carriere di foli gufcj dell' OJiriea
edule, che fi vedono verfo Soave nella
linea dei Monti di Veftena, e Bolca
dimoflrano , che quefla Chiocciola abitatrice
foltanto dei mari di Europa moltiplicò
lungamente in quel luogo la propria
fpecie, e potè vivere in focietà molti
anni nel fondo del fuo nativo elemento.
l Nautili, 0 Corni di Ammone,
(16) Lib. c. 19.
C17) Lib. r,
( i s f Trattato della laguna di Venezia ec.
r«rt. I.
ilio Italia traäu, qui ad rempublicam Ve.
netormn pertinet, satis fuerit legijfe Vitruììium,
Strabonem, Trevifanum, Sabati,
num, Scaligerum, Grosleyum^ quorum alti
demonfirant, terree continenti, quam diximus,
omni mare fuperfediffe ; ahi vero fi.
num Adriaticum, lacunamque Venetorum
citra montes Euganeos millia paffuum XIII
progrejam f u i f f e .
S XLVII.
Quapropter fi non parum modo tem.
por is, fed & plures annos poJi diluviem ,
quam defcripjtmus, montes Vejiena finiti,
mosque mare tenuit j duo confequerentur necejfe
fuit: accejfio aliarum fubfidentiarum
cum indigenis piscibus, immutatioque pri.
fina fabricationis ; five quod Jirata vetu-
Jìa novis cumularentur, five quod nonnulla
illorum delerentur, five denique quod no.
vas formas induerent, easque' difiimiles .
Hujus autem accejjionis, immutationisque •
indicia ii montes habent. Strata cnimmontis
Pojlalis non ab univerfo oceano, uti
Jirata Laftrane, fed a mari proximo fub.
fediffe, piane cognofcitur. Nam conchy lia
maris Adriatici, ac Tirrbeni continent,
preterea nihil maritimum. In traBu montium
Vcftence, & Bolae prope Suavium concha
unius ofireec edulis late excurrunt : ex
quo intelligitur cochleam banc Europai maris
perpetuam ibi propriamque generis fui
fedem habuijje, ibique diu propagationem,
gr focietatem iniiffe. Idem arguunt & marmora
montis Baldi pluribus nautilis,five
cornubus Ammonis, & filices Romagnani,
Cafalisque Orthoceratibus fuis. Utrumque
enim confiât ; pr imum : condìylia ejusmodi
profundijfimo mari viventia nec tantum progeniem
propagare, nec mortem obire, nifi
plures pojl lunas. Seundum: eadem in Adriatico
finu, quamquam nemo adhuc pifca-
(29) Deposit. Magistr. Aqu. 1. 7-
( j o ) Exercitat. 202.
CìO Observations sur l'Italie Tom. i. p. lég. 2^9.
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