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rtruofitìi ílngolari della Tavola LXXV,
che ora palliamo ad efaminare. La figura
,I prefenta il reiìduo di una Beccaccia
marina, ovvero del pefce Monoceronte
( Balijìes Monoceros L i n n . ) ,
equivoci eiTendo i caratteri tuttora fuperfliti
del proprio genere. Oflervafi in
quella fpoglia una diiToluzione, e fcomparià
di tutte le parti molli, e perfino
delle due lunghe mafcelle del roftro,
nuli'altro efl'endo rimafto incorrotto
) che il capo unitamente alle vertebre
della fpinal midolla, e la durisfima
di lui armatura dorfale: evidentilììmo
iegno dello sfacello operato dal
fluido acqueo, che folo poteva attaccare,
e diftruggere la foftanza carnofa,
intatta lafciandone la teffitura o/Tea.
Vedefi nella figura i un innefto di due
fpoglie fra loro analoghe, e del genere
de' Salmoni, o Trotte marine, le
quali formano un folo corpo bicipite
a guifa di un'idra, o di un animale
della Clafle de' rettili, trasformato cos'i
dall' elemento liquido, che lo depofe.
Più forprendente è la moilruofitk,
che oiTervafi ne! Polinemo della fig. 3 ,
ove chiaro apparifce lo sfacello di tutte
le carni cadenti a brani del corpo, principalmente
verfo la tefta, ed una parte
della fpina dorfale fiaccata dal proprio
luogo, e trasferita perpendicolarmente
attraverfo alla nuca. Ouefti, ed altri
fimili cangiamenti marcati da parecchie
fpoglie d'Ittìoliti fono incontraftabili
prove, che alcuni cadaveri degli ellinti
pefci rimafero ignudi fotto la sferza
dell'onde prima di venir ricoperti di
terra: fenza di che potuto non avrebbero
difcioglierll, ed ell'ere qua e là
diflerainate le loro parti.
Suppongali ora per un momento,
che lo scheletro della noftra tavola
LXXVI, efprimente un raro archetipo
del Gabinetto Bozziano, appartenga
ad un pefce rapito improvvifamente
dal nativo elemento, e dall'irruzione
di qualche terremoto, o vulcano fepolto
nelle voragini di quel monte, onde
fu recentemente dilTotterrato. In qual
maniera potrà fpiegarfi la diiToluzione
totale, l'intiera fcomparfa degl'integumenti,
e della foftanza carnofa di queflo
pefce? Binchiufo ftrettamente tra le
modo aggredimur cxaminanda, confir.
mant. Habemus in fig. i reliquiam Scolopacis
marina, Jìve pifcis Monoceron.
tis ( Baliftes monoceros L i n n . ) cum
adhuc ambigua fmt qua fuperfunt ejus
generis attributa. Hac in exuvia cunda
molles partes interciderunt ^^ ipfa.
que rojìri maxillte funi deletse, et fohtmmodo
caput, fpinalis medulla 'vertebra,
at que durijjima tergoris armatura
incólumes reman/ere. Hoc aqua vim perevidenter
ariiiit, qu.e fola potuit carnis
fubjiantiam dirimere, ac folvere,
fola ojfmm compage incolumi relicta. In
z figura duarum exiwiarum fimilium ex
marinorum Salmonum genere jiinílio confpicitur,
qua folum corpus biceps, hydra,
feu animalis e claffe reptilium more,
ita ab aqua elemento conficlum efficiunt.
Magis mirum monjlrum eft, quod
in Polynemo 3 figura obfcrvatur, ubi
perfprcua apparet verfus caput prafertim
defluentium in frujla carnium intabefcentiai
et pars dorfalis fpina e loco
amota, atque verticaliter per tranfverfum
in occiput detrufa confpicitur. Ha,
aliaque immutationes a pluribus Ichthjolitborum
exuviis comprobata extra omnem
dubitationis aleam pomint, plura
pifcium cadavera a verberantibus fiuiiibus
carnibus denudata fuijje, antequam
solida humo obruerentur j quod ni acciài
Jfet, eorum partes nec diffolvi, .nequehac
iliac difperdi pro certo potuijfent.
Ponamus modo fceleton noftra tabula
LXXVI, quod rarum Bos^aiana ColleBionis
archetypum exprimit, ad pifcem
repente ex natali filo abreptum,
et ex quadam telluris concujfione, feu
vulcani eruptione in montis, ex quo nuper
exhumatus eft, vifceribus detrufum
pertinere. Ouomodo cutis, carniumqus
non modo liquefcentiam, verum etiam
difperfionem, atque omnimodam intercidentiam
explicabimus ? In fediminibus
montis arete conclusus, ab aeris, atque
imbrium vi conteBus quomodo ita intabe-
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flratificazioni di una montagna, e difefo
da ogni contatto dell'aria, e dell'
acqua, come poteva egli corromperfi a
fegno, che nuli'altro di lui rimaneffe,
che il nudo fcheletro? Se è cofa di
fatto, ed indubitabile non darfi corruzione,
ed annientamento di parti folide,
e organizzate fenza fazione di un
fluido, che. le penetri, e ne difciolga
il teiTuto; quello pefce fnudato d'ogni
fua carne rende chiara teftimonianza,
che o rimafe in fecco per qualche tempo
ad imputridire fotto fazione delf
aria atmosferica, o fu lungamente macerato
dalf acqua dopo la sua morte,
e prima di eiFer avviluppato, e coperto
da' fuccellivi deponti delle marine
alluvioni.
E , poiché più volte fi è fatto cenno
de' predetti depofiti , chiuderemo
il prefente capo, e tutta infieme la noftra
Ittiolitologia con alcune ofiTervazioni
fulla natura, e compofizione di
quegli ftrati di terra, ov' eiìftono i pefci
fofllli de'Mufei Veroneiì, e della tanto
famofa montagna di Veftena presfo
Bolea . Non è da dubitarli, che
quefti ftrati fianfi formati dall'afciugagamento
di copiofi fedimenti del mare
in origine femiliquidi , e paludofi,
poiché nella maggior parte di effi. ritrovanfi
mifte agl'Ittioliti le impronte
de' vegetabili, e delle conchiglie marine;
e in tutti poi trasfufa una tenuisiìma
foftanza oleofa fetente, derivata
dallo fcomponimento, ed eftrazione per
mezzo deir acqua falsa delle foftanze
refinofe degli animali, e delle piante
del mare. Formali nello fteiTo modo
anche al dì d'oggi ne' fondi algoil del
Baltico il fuccino, e l'ambra gialla, di
cui varj pezzi ritrovaniì pure fra mezzo
alle fenditure delle flratificazioni
della Laftrara. E pe' medeiìmi mezzi
vengono generati dalla decompofizione
delle piante, e degli animali marini i
litantraci, e tutti i bitumi tanto compatti,
che fluidi ora efiftenti nel feno
de' monti, e di cui copiofe carriere
fe ne ritrovano parimenti nelle vicinanze
di Bolea.
fcere potuerat, ut ejusdem ojfea dmntaxat
compages fupereffet ? Si extra
omnem dubitationis aleam pofitum eft,
corporum organicorum folidas partes nonnifi
penetrantis ftuidi vi corrumpi ac disfolvi
poje; hie pifcis carnibus exutus,
aut aliquantifper fub dio defediffe aeris
contaBu tabidus; aut diu ftuftu maceratus
poft obitum, antequam marinarum
exundationum decumbenti arena involveretur,
fuiJJe perfpicue tejlatur.
Et quoniam pluries hifce de fediminibus
mentiouem fecimus, buie capiti,
univerfeque noftra Icbthyolithologia nonnullis
obfervationibus fuper natura, atque
elementis fedimimim, qua pifces foffiks
Veronenjìum Mufaorum ex pervulgato
Veftena prope Bolcanum monte concludunt,
fupremam manum adhibebimus.
Minime dubitandum eft, hac ftrata marinorum
fediminum ex initio liqtiefcentium,
ac paluftrhim ab exftccatione dsrivafje;
nam in plurimis cum Ichtbyolithis
permixta vegetabilium, et marinarum
concharum veftigia vifuntur; in
omnibus autem pertenuem quamdam, foetidamquc
uliginem, qu.e a fubflantiarum
refinofarum animalium, et plantarum
maris dijfolutione vi aqua orta eft, deprehendimus.
Eodeni modo in Scandia
f^u bodie quoque fuccinum, ftavumque
eleclrum concrefcit, cujus pleraque frufta
etiam in ftratorum Laftrara fciffuris reperiuntur.
Eafdem ob caujfas ex plantarum,
et aquoreorum animalium diftolutione
lithantraces, et univerfa bitumina
tum compacla cum ftuida modo in
alvis montium delitefcentia, et quorum
copiofa congeries ctiam reperiuntur in
Balcani vicinia, gignuntur.
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Se poi difciolto con opportuno chimico
Si autem Chemia ope fpathi camento,
quo vinci tur, duraturque faxum Ich-
'yphorum Lalirara,Coluto rnmimnmi^
mezzo lo fpatofo cemento, che lu, quu vinciiur, auraiurquejaxum Ic/J.
lega, ed indura il faflb ittiforo della thyphorum Laftrara, foluto componen.