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X C I I
N. XXXI.
L O Z E B R A
CHáETODON ST R I A T U S
TAV. XX. FIG. i.
Cb. Cjuda integri; fplnis pinn» dotfalis u ; corporc
ilriato. roftro prominente. Lmit. S. N. XU[. pagina
4S4. N." 16.
Cli. corpore fafciato, Cauda rotunda, aculéis dorfalibus
ij. Bloch Ichth. VI. pag. «É. PI. aof. fig. i.
L o flato di fcoraponimento, nel quale
il trovava un tal pefce alloraquando
passò a diffeccarfi, ne rende ora
per tal maniera' ofcura la fpecie, che
unicamente coi mezzo di replicati efami,
e confronti il arriva a conofcere in
eiFo f immagine contraffatta del Mollidente
Zebra, che vive nei mari deU'In-
, die. ImprelTo egli in uno fchifto giallaftro
e • friabile , che dagli fcavatori
chiamali pietra marcia, non ha quail
più orma della fua primitiva figura,
nè alcuno di que' caratteri, che gli vengono
attribuiti dagl'Ittiologi. Il corpo
fchiacciato dal pefo dei fedimenti
ha perduto la rotondità che gli è propria,
e la naturale proporzione delle varie
fue parti. La bocca rimafta deformemente
aperta non comparifce più
prominente ed acuminata, e folo ritiene
nella mafcella inferiore la ferie dei
denti acuti, che veggonfi efprelTi nella
fua viva immagine. La pinna anale è
cancellata quail del tutto, a riferva dei
raggi fpinoil; e lo ftelTo è delle pettorali,
ed addominali. Una vena di
fpato calcarlo bianco folca attravverfo
il fuo corpo verfo la coda, e lo divide
in due parti, rapprefentando una
fafcia candida al luogo precifo, dove
nel pefce naturale ne efifte una nera.
Ciò che avvi di men alterato in Amile
fcheletro è la pinna dorfale, è la
coda: e tanto quella che quefta danno
fufficienti indizj per riconofcere in elfo
un'antica fpoglia corrotta dell'enunziata
fpecie.
Secondo le defcrizioni degl'Ittiologi,
e le migliori figure da noi citate,
lo Zebra è un pefce minuto di forma
ovale con tefta piccola acuminata, in
Ch. Macrolepidotu! lìneis «trinque nigris latis, et
quarta in ipfa cauda. Sebo. Muf. 5. tab. i ; . fig.9-
Onagre ou Zebre. Duhamel Trait, des Pech. II. feet.
4. pag. SS. Planch. 13. fig.
lean batoe moelia. Falmtin Ind. 5. pag. J!I7- Sg- ^
Decompoßtionis flatus, in quo reperiebatur
hie pifeis cum ccepit exßccari, adeo
obfcuram reddit fpeciem ad quam pertinet,
ut nonnifi iterato examine, et comparatione
corrupta in ipfo imago Chatodontis
Zebrie, qui in Indico degit Ponto,
agnofcatur. In fchißo imprejjits ßavefcenti,
et putri, quod incola pietra
marcia adpellant, nullum quafi prioris
ßgura ret inet vefligium, et illarum notarum
prope nullam, quas Uli Ichthyologi
adfcribunt. Corpus fediminum pondere
contufum proprium rotunditatem,
et naturalem partium proportionem amißt.
Os deformiter hians non amplius
prominet, ñeque acuminatum efi, et tantum
in inferiori mandíbula acutorum
dentium retinet feriem, qui in vivo pifci
vifuntur. Analis pinna efi ferme penitus
deleta, radiis fpinoßs exceptis;
idem de peííorali, et abdominali dicatur.
Tranfierßtm - corpus caudam verfus vena
arat fpathi calcarei albi, inque duas partes
fecat ibi candida !i,onit perßmilis,
ubi in naturali pifie atra apparet. Tantummodo
dor filis pinna, atque cauda minime
corrupta; atque ex bife e pnefirtim
hoc fpolium ad pricdiBam fpeciem
eruitur pertinere.
Juxta Ichtbyologorum defiriptiones ,
et meliores, quas indieavimus figuras.
Zebra efl pifiiculus figura ovali, atque
parvo capite acuminato, in quo friefirxcm
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cui fpiccano maillmamente le grandi
fquame, e f ampiezza degli occhi. Egli
ha IO, e talora anche i ¡ fpine dorfali
( l ) , e 3 anali che incominciano
da una breve, e il producono fempre
più lunghe, e maggiori. Le pinne del
dorfo, e dell'ano fono dalla parte pofteriore
tagliate in figura di femicirco-
10 come quelle dell'Erpico; e nella prima
oltre ai io, o 13 aculei il contano
10 'raggi ; nella feconda l i , comprefe
le precedenti 3 fpine. La fua
coda è nel margine rotondata ed intera,
e rifulta dall'unione di 18 raggi
ramificati. Il fondo di quefto pefce
fquamofo è giallaftro, eifendo cinto attraverfo
da quattro fafcie ineguali di
color bruno.
Non ha il noftro Zebra interamente
perduta la nativa fifonomia della bocca,
e degli occhi ; ma nella fua tefta il
ravvifano a ftento le grandi fquame
che la ricoprivano. In elfo veggonfi
unicamente p fpine dorfali feguite da
n piccoli raggi; ma attefe le alterazioni
avvertite non è lontano dal vero
11 fupporre che qualche aculeo fia rimafto
diftrutto, ed una porzione dei
raggi confecutivi nafcofta, e ripiegata
al di dentro dell'angolo della coda.
Quest'ultima parimenti non lafcia vedere
che 16 raggi in gran parte confuí!,
ed aU'oppofto cinque in vece di
tre fembrano eiTere le fpine, che fi prefentano
alla regione dell' ano, ove mancano
i raggi di tutta la fpina, fuori dei
due primi mutilari a foggia di aculei.
Simili variazioni però fi devono tutte
afcrivere alle ingiurie del tempo che ha
modificata in più guife fiffatta fpoglia,
fenza per altro diftruggerla in modo,
che non poflìino tuttavia difcoprirvi gli
olTervatori qualche refiduo della fua primitiva
naturale figura.
Quefto rariffimo Ittiolito, fedelmente
copiato dagli archetipi del Gabinetto
Gazoliano, è f unico di tal forte, che
ilafi recentemente trovato tra i pefci
foifili della Laftrara. La fpecie a cui
appartiene, ftraniera in oggi all'Europa,
efifte attualmente, e propagafi tanto
nelle Indie orientali, che nell' America.
(1) Linneo nella Descrizione del Mufeo del Principe
Adolfo pag. 62. tab. 33. iig. 7. attribuisce allo
Pan. II.
tim fquamarum vaßttas, ac oculorum
eminet latitudo. Decem habet et nonnunquam
tredecim fpinas dorfiles, tres,
que anales, qua a brevi incipientes femper
longiores, et majores evadunt. Dorß
, nec non ani pinna, ut Irpicis, in
femicirculum concinnata, inque prima
prater decem, aut tredecim acúleos viginti
radii numerantur i in fecunda vigintiduo,
tribus pracedentibus pinnis inclufts, cauda
ad marginem rotunda atque integra,
et decem o3o radiis ramificatis compoßta.
Squamofi hujufie pifiis color flavefiens,
et cingitur tranfierfi quatuor
fifiiis inaqualibus pullatis.
Nativum adfipeßum oris et oculorum
non omnino typus noßer amißt^ fed in
capite vix ampia fquama, quibus tegebatur,
apparent. In ipfo novem tantummodo
dorfales fpina confpiciuntur,
quas undecim parvi radii fubfequuntur ¡
fid ob eos, quas indicavimus labefaSationes,
verofimile eß, aculeum aliquem
periijfe, et radiorum fubfequentium partem
in caudali ángulo latere, et complicatam
effe. Cauda quoque tantummodo
fixdecim refert radios magna ex parte
perturbatosi e contra quinqué pro tribus
in regione anali fpina eß: videntur^
ubi totius pinna defunt radii, duobus
primis exceptis, qui aculeorum more funt
mutilati. Quie tamen differentia a temporis
injuria manant, qua multiformiter
banc exuviam immutavit; non ita tamen
, ut obfervatores aliquod prima faciei
vefligium in ipfa nequeant reperire.
Perrarum hunc Ichtbyolithum hujufie
fpeciei unicum, et ex typis Gai^oliani
Mufai fludiofi defcriptum, nuper inter
pifics fojfiles Laflrara fojfores invenerunt.
Species ejus ignota hodie Europa,
tum apud Indos, tiim apud Americanos
tantum vivit, et propagatur.
Zebra IO. spine dorsali, a differenza degli altri che glie
ne danno ora la, ed ora 13.
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