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CCLVI
CAPO TERZO
D E G L ' I T T I O L I T I DEL MUSEO
R O T A R I A N O
CAPUT TERTIUM
D E I C H T H R O L I T H I S M U S JE 1
R O T A R I A N I
1 .1 primo fra i Veronefi, che abbia
parlato con qualche dettaglio degl'Ittioliti
del fuo paefe, e data la defcrizione
del luogo, e delle cave dove lì
trovano, fu, come altra volta abbiamo
avvertito ( i ) , il rinomato Dottore Sebaftiano
Rotari 5 che nel 1716 feri vendo
al celebre Vallifnieri comunicò ad
cflb le proprie olTervazioni fu queflo
foggetto, ficcome fece dipoi nel 1751
il Conte Ferdinando Marllgli. A quel
tempo, e per opera dello fleflb dottilTìmo
Medico Veronefe ebbe principio
la Collezione, che ora efifle preflb
i nobili Conti fratelli Rotari, la quale
febbene di gran lunga inferiore al ricchiilimo
Mufeo Gazoliano poc' anzi
defcritto, pure vanta ancor elTa delle
fpecie particolari di pefci fofllli, che
non fi ritrovano in verun altro Mufeo
di Verona.
Quefta pregiata raccolta, che a' tempi
del fuo iftitutore era forfè una delle
più numerofe, contiene da circa 100
tavole d'ittioliti, la maggior parte de'
quali fono di mezzana grandezza, e
poco precilì nell' impronta de' loro contorni.
Oltre i pefci fi ritrovano in ella
molte belle conchiglie petrifícate de'
monti Veronefi, ed altre produzioni
fofnii de' medefimi luoghi, cioè madrepore
, granchj marini, legni filicei,
e tipoliti di piante. Siffatte curiofità
naturali diilribuite indiftintamente in varj
fcafFali ornano le pareti di una piccola
ftanza, in cui tutto è comprefo
il refiduo deU'antichiillma collezione
di cafa Rotari.
(1) Ittiolit. Par. I. Cap. 1. pag. XVI.
E . Vcyonenjtbus primus, qui minutatim
de fuie regionis Ichthyolithis dijje.
ruerit, ac fedes, fodinafcjué eorum defcripferit,
ut alibi imiuimu.r, Celebris fuit
DoQor Sebajiiams Rotarius, qui anno
MCCXFI ad priechrum Vallifneriumfcribens
proprias ,de hac re obfervationes
niijìt, ut etiam pojiea anno MDCCLI C."
fecit Ferdinandus Marjilius. Illa ¡etate,
ac ipjìus doBifs. Veronenfis Archiatri
opera initium fumpjìt Lithotheca, qute
modo apud nobiles Comités Rotarios fratres
invifitur, qu<e etjì preediviti Gazoliano
Mufao longe Jìt inferior j Jlngulares
tamen fo(Jìlium pifcium priefert fpedes,
quce Lithothecarum Veronenjìum in alia
nulla inveniri poffunt.
SpeSlanda ÌMC colleBio, qua: AuBoris
¡evo inter copiojtores habebatur, ducentas
fere continet Icbtbyolithorum tabulas, plurima
ex parte inedite magnitudinis, ac
in lineis, quie corpus ambiunt, parwn
Jideles . Pvieter pifces multis abundat
lapideis conchis e Veronenjìum jugisi
item madreporis, marinis canceribus, lignis
Jìliceis, ac plantarum imprejjìonibus.
Ha natura raritates confufe pluribus
in armadiis diflributa parvi cubiculi
parietes exornant, in quo Rotarianarum
tedium vetufiffima colleBionis reliquiie
fuperfunt.
X C L V I I
Gl'lttioliti trafcelti da quella raccolta
confiftono nelle tre fole fpecie feguenti,
efl'endofi dovuto ommetterne alt
r e , che in grazia dell'imperfezione
delle loro parti, caratteriftiche non hanno
prefentato indizj baftantemente ficuri
per realizzarne i confronti.
Icbtbyolithi, quos ex bac coUeQione
defumpfimus, ad tres tantum, quj! fcqimntur,
attinent fpecies, pluribus omis-
Jis, qUiC pnecipuarum partium labefaHatione,
indiciis adeo certis carcnt, ut comparatione
dignofci que ant.
N. CXII.
I L P E R S I C O EGIZIANO
PERCA ARABICA
TAV. LXIIl. FIG. I.
Pccca corpore argenteo, lineis iiigris longitudinalibiis,
macula caudie aurea, medio nigra. Cmdi:i ^¡11,
nai. Linn, l'art, jll. pag. i j i i . N..° 42.
r . pinnis dorfi biois rcmoris. i'orstal Fauo. Arab. pag.
42. N.« 4?.
Se l'inferzionc delle pinne ventrali
al petto non dimoftrafTe fubito quefto
pefce fpettante alf Ordine dei toracici,
fi potrebbe forfè, giudicando dulia forma
del corpo', e dall'ordine delle fuc
parti, fupporlo dei genere addominale
de' Mugili, coi quali conviene fopra
tutto nella ilruttura del capo, e
2ielia difpofizione delle due pinne dor-
Jàii . Ma non è difficile il rilevare
3 fiioi moki rapporti col genere de'
pefci l'erfici daile mafcelle ineguali armate
di curvi denti, ed acuti, dai coperchj
branchiali a tre lamine veftite
di fquanie, e dalla linea laterale incurvata:
caratteri, che decifamente fi marìifeftano
nello fchcletro, che pubblichiamo
.
L e linee longitudinali, e la macchia
dorata alla"coda, che formano il diftintivo
del pefce Perfico Egiziano, mancano
in queflo efemplare del regno
foifile, che diviene perciò ofcuro nella
fua diagnofi, e diilìciiiffimo da confrontarfi
coli'originale fua fpecie. Non
fono egualmente mancanti le note, che
ài riferifcono alla forma del corpo,
degl'integumenti, e delle diverfe pinne;
e trovandofi quelle tutte conformi
con quelle, che fono proprie del
Perfico di cui si tratta, fa d' uopo il
prefumere, che la mancanza delle linee
nere, e della macchia alla coda pro-
I'a% 11
Si ahi pinna in peSore infixx ßatim
hutìc pifcesa ad Thoracicorum famiiiam
pertinere minime demonßrarent i forfan
ex corporis forma atque e partium ordine
ad abdominale Mugiliu.ii genus fpe-
Bare putandus effet, quibufcum capitis
flruSura, ac pinnarum dorfalium difpo-
Jìtione conp-uit. Afl minime difficile efl
magnam ejus affinitatem cum Percis dignofcere
ex maxillis imtqualibus, curvorum,
acutorumque dentium fepto praditiss
ex brancbiarum vahis triplici
lamina munitis, ac fquameo corticé opertis;
demum ex later um linea curvefcente,
qu.t attributa aperte profani in fceleto,
quod typis edimus.
PulLe linea in longum extenfce, ac
deaurata macula in cauda, qua Perca
JEgyptiance funt infignia, in hoc fojftli
defunt exemplari, quod ideo cognita obfcurum,
atque cum originali fpecie com.
parata difficillimum evadit. llaud tamen
11-que defunt nota, qua a forma corporis,
ab iniegmnentis, nec non a pinnis pendent.
Nam cum ha univerfa cum not is
Perca, de qua agitar, congrumt ; inferre
neceffe eji lineas atratas, ac macidatas
in cauda ob epidermidem, Jìve externum
cutem tunc defiruBam deejfe, cum pifcis
cadaver evajìt, ac in circumjeBo lapide
exaruit.