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inferiore roftrata, e allo fcheletro bifido
della coda. L' ultima finalmente
( fg. 3 ) manifefla di eflere fiata dal
reftringimento della pietra ancor tenera
fortemente comprelTa alle due eftremit;
i del fuo corpo, che perciò rimafe
più corto del naturale, e colla ipinal
midolla curvata. Si vede non pertanto
che quelle tre fpoglie fono di fpecie
identica, e che tutte più o meno efibifcono
nei loro avanzi i principali indizj
caratteriftici del Luccio marino.
Non vi è Gabinetto d'ittioliti in
Verona, e forfè anche altrove, che non
contenga qualche efemplare di quefta
medefima fpecie frequentatiffima ad incontrarfi
negli fcavi di Veftena prelTo
Bolca. Ve ne i'ono di quelli che eccedono
di gran lunga la grandezza dei
poc'anzi defcritti, e giungono ad eguagliare
la ftatura di circa tre piedi. Ma
nelTuno dei voluminofi ha quel grado
di bellezza e confervazione che compete
ai più piccoli, eiTendofi le loro
fpoglie per combinazione affatto ftraordinaria
tanto più logorate nel loro
fepolcro, quanto erano di maggior mole.
II pefce voracilTimo, a cui effe appartengono,
vive conuuiemente nel mare
Mediterraneo; ma non ivi foltanto,
come rilevali dal rifcontro delf Umbla
minore defcritta nella ferie dei pefci
fpettanti alla Carolina.
cemodì fpolia cjiifdem effe fpeciei, ac in
illorum reliqiiiis charaéìeres, et indicia
Sphjrani£ mariníí plus minusve exhiber e.
Nulla turn Veronie, tum alibi forfan
extat Ichthyolithorum Lythotheca, qu£ non
aliquod contineat hujufce fpeciei exem.
pilar, cum in fojjìonibiis Vejleme prope
Bolcanum quam creberrime inveniatur.
Quiedam jam defcriptas exuvias magnitudine
fummopere e-xcedunt, ¡equaìttque
trium circiter pedum dimenjìonem. Sed
majorum nullum pulchritudine ceque ac integritate
cum parvis comparati potefli
cum fortuna omnino Jìngulari eorum eerant,
eo magis in
lapideo farcofago inveniantux labefaBa-
Ue. Pifcis fummopere vorax,, ad quem
pertinet, degit in Mediterraneo falò; at
non ibi tantummodo, ut ab Umblre mtnoris
liquet comparatione, in ferie pifcium
ad Carolinam fpeSanthim defcripta.
N. XL.
L A L A C C I A I N D I A N A
C L V P E A T H R I S S A
TAV. XXV. FIG. I.
C. pinna ani radiis 28., dorsali radio poftremo feta- C. minor radio ultimo pinnse dorsalis longifTimo .
ceo longo. Unii. S. N. XIII. pag. ^24. 6. Browi. Jam. pag. 4*1:?.
C . corpore ovato. Amamit. Acad. torn. V. pag. 2fi. Caillieu-TaiTart. Dubamsl. Trait, des pefch. part. 2.
C. abdomine acuto carinato radio ultimo pinna: dor- pag. Ì48. tab. 31. fig. j.
falis elongato. Bruuffon. Iclith. I. tab. 10. BorftenfloiTe. . Natursyft. tom. 4 pag. 574. N. ° 6.
Sono dovute al Sig. Brouflbnet le
prime dettagliate notizie tanto di querto
pefce, che della fpecie feguente.
Artedio e Linneo lo defcriifero colla
folita precifione dei lìftematici, e fenza
illuftrarlo colla citazione di alcuna
figura. Lo ileiTo fecero Houttyn ,
cum ißius pifcis, tum fequentis
fpeciei, primie, ac minutât defer
iptione s debentur. Artedius, Linmeusque
propria syflematicorum brevitate de.
fcripferunt, nulla comitante figura qua
illußraretur. Haud diverfe Houttynus,
Brownus, Müller us, at que Osbeckiusj ne-
CXi
Browne, Muller, e Osbeckj e poco
più vi aggiunfero Barbotteau, e Duhamel,
che ne pubblicarono l'immagine
fomigliante, ma non efitta.
Si diftingue la Lama indiana dall'
Europea (i) al fiio corpo di figura
ovale bislunga, alla piccolezza delle
pinne ventrali, al raggio ultimo deU'aletta
dorfale fetofo, e lunghiffimo, alla
pinna anale eftefa e troncata, e finalmente
alle squame larghe difpofte in
ferie longitudinali a foggia di parallele.
Quantunque le pinne di quefto pefce
lìano in generale poco diverfe da quelle
di altre Chieppie ad elfo congeneri, e
principalmente della Ciprinoide, e dell'
Alofa, difFerifce nondimeno da tutte
nel compleiTo degli addotti caratteri, ed
anche per la ftruttura dillimile della tefla,
nonché della coda.
A l noftro Ittiolito mancano per le
ingiurie del tempo diverfe note caratteriftiche
dell' accennato pefce. Non vi
fi fcorge primieramente che a flento
r ultimo raggio allungato della pinna
dorfale, che forfè fi fmarri dopo morte,
o rimafe coperto dal corpo dell'animale
. Per la fteffa ragione non comparifce
in moftra la più piccola parte
della remige anale, e le pinne ventrali
non prefentano che i rudimenti dei loro
raggi, iiccome anche le pettorali. La
tefla del pefce è appena riconofcibile
nelle fue originali fattezze dalla ftruttura
della bocca, dal fito ed anguftia
delf occhio, c dall'angolofità, e piccolezza
dei coperchj branchiali.
Malgrado però i difetti finora addotti
neirIttiolito che contempliamo, i
refidui delle fquame che vi fi vedono ;
la forma del corpo, e la proporzione
delle fue parti; fafpetto della coda biloba
incifa a maniera di mezza luna,
e la corrifpondenza del tutto Ínfleme
colla figura della Laccia indiana di
Brouffonet , foinminiftrano argomenti
baftanti per crederlo un individuo della
medefima fpecie confervato fra i monumenti
delle antiche terracquee rivoluzioni
.
Il pefce marino, di cui parliamo,
abita unicamente alle Indie orientali,
ed occidentali, e fu ciTervato in varj
( 0 Clupea aiosa. Linn.
que plura adjecerunt Barbottojus, ac
Duhamelius, qui Jimilcm, aft haud fidelem
figuram ediderunt.
Indica ab Europtea Clupea dijlinguitur
ex corpore ovati oblongo, ex pinnarum
ventralium parvitate, ex poftremo radio
alee dorfalis fetofo atque perlongo, ex
pinna anali extenfa, et obtruncata, demum
ab fquamis latis in longas feries ( ut
parallelorum eft ) diftributis . Etfi bujus
pifcis pinna: generiter parum diftent ab
illis quarumdam Clupearum congenerium,
et preecipue Cyprinoidis, et iVlosai, nihilominus
a aeteris in pr^diiiorum charaiierum
complexu, atque etiam ex dif-
Jlmili capitis nec non caudií differt ftru-
Qura.
In Ichtbyolitho noftro plura temporis
injuria Chípete fpecifica defunt Jigna.
Primo nonnifi cegre poftremus cernitur
radius produ¿ius pinnj: dorfalis, qui forfan
poft obitum evanuit, aut animalis
cadavere opertus delitefcit. Eadem de
causa minima remigli analis pars latet,
et in pinnis ventralibus ceque ac analibus
nonnifi radiorum apparent veftigia. In
pifcis capite vix originalis agnofcitur adfpeÜus
ex oris ftruBura, ex ondi fitu,
atque angujlia, ex operculis brancbialibus
parvis, et angulatis.
Qiiamquam hoc in Ichtbyolitho defcripta
adftnt detrimenta, reliquia tarnen
fquamarum, quce fuperfunt ; corporis forma,
et artuum proportion cauda bifida,
et falciformis, nec non partium omnium
cum figura Clupea Thriffa Brouffoneti
congruentia fatis confirmant, ejusdem
fpeciei effe Individuum in veteribus monumentis
fubverfa telluris affervatum.
Ortus, atque occafus pelagos inhabitat
Clupea Thrifa, ibique pluribus in
locis a natura exploratoribus fuit reperil
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