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prcfe le tre fpinc anteriori. Rotondata
alquanto nel margine eftrerao comparifce
la pinna caudale dell'Orbe, intessuta
di l6 raggi, che imitano nella
loro diftribuzione l' immagine di un
ventaglio.
Se tutti gli efpofti dettagli non fi
poflbno più rifcontrare nella fpoglia foslile,
che qui prefentiamo, non è però,
che elTa non confervi tuttora molti
fenfibili avanzi de' caratteri principali,
che fono proprj della fua fpecie; nè
crediamo quindi, che poiTa ciTere giudicata
altrimenti da' più fcrupolofi osservatori
di fimil genere di produzioni.
da apparti pinna, qua XVI raäiis fubßentatur,
qui digeßi flabdlum referunt.
Si Jlngillatim expqfiU partes haudquaqiiam
omnes in fojjili, quoi exhibe-
•mus, pojfunt inveniri; negandum tamen
minime ejl, ipfum injìgnia pracipuarum
notarum vejligia illius fpeciei propria
adhuc fervare; neque alite? a feverio.
ribus etiam harum rerum JludioJls judicari
pojfe putamus.
N. LXXXV.
I L T O R D O
L A B R U S T Ü R D U S
T A V . XLIX.
L. oblongus viridis, iride aurea. Imti. S. N. XIII.
pag. 478. 32.
L. oblongus vìridefcens maculatus, pinna dorfalis radiis
ultiniis ima bali nigris. Brmn. pifc. mafs,
pag. f i . N." 67.
Le vaghiiTime tinte di color verde
più, o meno fofco, che fpiccano iìngolarmente
nel Tordo marino, e lo
diftinguono nella faccia efteriore dagli
altri Labri, non poflbno più riconofcerfi
nel noftro efemplare, che al pari degli
altri Ittioliti cangiò in bruno il colore
nativo della sua fuperficie. Ma fe più
non fuffifte un tale carattere5 la forma,
e proporzione del di lui corpo, e delle
parti, che lo compongono, efibifcono
Gontraflegni baftanti, onde poterlo riferire
fondatamente alla fpecie, di cui
fi tratta.
De' Tordi marini fi trova fatta menzione
fino a' tempi di Columella, Oppiano,
Ariftotele, e Plinio, che principalmente
li celebrarono per la bellezza
de'loro colori, per la qualità, de'cibi
di cui fi nutrono, e pe' luoghi litorali,
ove fogliono avere la loro dimora.
Prima però di Salviamo, che chiamò
il noftro pefce Verdone, neiTun altro diftinfe
dalla comune de' Tordi quefta
fpecie particolare, che pefcafi nel Me-
L. pinna caudali rotundata; dorfall ramcntacea : corpore
oblongo fubviridi maculato. Encyclop. Metb.
Ichth. pag. 98- N.° 47-
Scarus varius. Rondel, de Pifcib. lib. VI. pag. 169.
Verdone. Salviau. de aquatil. pag. lai.
Amcenißmus color plus minusve viridefcens,
qui pnefertim marino in Turda
nitet, ac externam quoad faciem cateris
a Labris diflinguunt, baud amplius
in noflro fuperefl exemplari, quod, ut
reliqui Ichthyolithi, in fufcum naturalem
color em mutavit. At ß hoc deefi attributum,
forma corporis, ac proportio partium
componentium argumenta fatis clara
fuppeditant, ut ad fpcciem adfertam
poffit referri.
Marinorum Turdorum meminerunt
antiquitus Columella, Oppianus, Ari-
Jloteles, ac Flinius, qui pnefertim ab
colorum pulchritudinem, ob pabulum,
quo Defcuntur, ob loca littorum qua inhabitant,
eos magnopere celebrarunt. Ante
tamen Salvianum, qui nojlrum pifcem
Verdonem vocavit, nemo a Turdorum
vulgo peculiarem hanc fpeciem fecrevit,
qua in Mediterraneo expifcatur, cujusque
Jìatura caterorum Labrorum viridemm
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ditcrraneo, e la 'di cui ñatura eccede
quella di tutti gli altri Labri verdaftri,
che Tordi generalmente fi chiamano.
Il Verdone, riportato in figura dall'accènnato
romano Naturalifta, non può
veramente fervir di confronto alla verificazione
del noftro efemplare, poiché
non è certa per l'una parte l'efattezza
di tal imagine, e per l'altra 1'(ttiolito,
che rimane da contrapporvifi, fu foverchiamente
alterato dalla petrificazione
ne'fuoi contorni, per cui fembra difconvenire
in molti rapporti coll'eflerna
faccia del precedente.
Rondelet, febbene non citato nelle
finonimie di Linneo, e de' Siftem.atici
pofteriori, produire un' immagine del
noftro Tordo molto più fomigliante
di quella, che fi rifcontra in Salvi-ano,
e chiamò quefto pefce colf antica denominazione
di Scaro dal fuo color
verde azzurro imitante la gemma Scarite,
detta oggigiorno Acqua marina.
Egli diede per caratteri diftintivi. di. fiinile
fpecie il corpo tinto di verde fosco,
colla coda, e gli omeri azzurri, e
la fua bocca mediocre, con denti isr.ghi
alquanto fpeffi nella fuperiore mafceila,
e rari, ed acuti nell'inferiore.
Il Tordo fi riconofce alla figura fufiforme,
e allungata del di lui corpo,,
alla tefta bislunga, e che fi produce"
iti un volto aguzzo, alla ftruttura particolare
delle fue pinne, e sopra tutto,
alla coda fioccofa, e nel margine, pofteriore
rotondeggiata. Le due mafcelle
di quefto pefce fono in iftato naiurale
fra loro eguali nè ciò toglie punto
a credere d'altra fpecie la noftra fpoglia,
in cui per difleccamento, o per
efiïtto di compreflione la mandibola
fuperiore fu a minore fpazio riftrettaj
e quindi più breve apparifce delf altra,
che fi confervò, nella naturale fua
dimenfione.
La forma delle pinne fuperftiti nel
noftro Archetipo, e quella altresì delle
fquame, e de' coperchj branchiali, più
chiaramente danno a conofcere i fuoi
rapporti col Torda, e colla figura di
eflb pubblicata da Salviano, e da Rondelet.
Folte, e mediocri fono le fquame
di quefto pefce, e gli oifei di lui
coperchj defcrivono un angolo acuto
fcentium,qui Turdigeneraliter dicuntw,
Jiaturam exfuperat. Turdus a citato
l'hyfico romano delineatus, ut verum fate
amur, minime ad comparationem no-
Jlro cum archetypo injlituendam eJl aptus.
Nam nec certum fat ejl illam imaginem
effe Jìdelem; et Itbthyolitbus, qui
bue conferendus efl, ita extremo in corpore
lapidefcendo efl labefaiiatus, ut
multimode externa cum pracedentis facie
differre videatur .
Rondeletius, etjì in Synonimiis Limai,
ac pofìeriorum Syfiematicorum baud citatus,
imaginem Turdi nojlri illa Salviani
multo Jtmiliorem deprompfìt, atque
hunc pifcem vctufla Scari a colore caruleo
viridi Scaritem gemmam, qua badie
Acqua marina dicitur, adpellationenuncupavit.
Uh, ut injìgnia pracipua hu.
jus fpeciei, corpus pofuit colore fufco-^
viridi piólum, cauda, atque bumtris ca- ,
ruleis, ac rojìro mediocri, dentibus patuUs
ac denfis in fuperiori, mris. atque
acutis in inferiori maxilla.
Cognofcitur Turdus ex fufifòmù ac
porreäa corporis figura, ex obloitgo capite
quod acuminatum in riélum producitur,
ex pracipua pinnarmn ßruilura;
ac pra cateris cauda fioccofa, ac pofiico
in margine rotundata. Maxilla viventis
pifcis funt äquales ; ñeque hoc alterius
noflram exuviam fpeciei effe probat, utpote
in qua ob exßccationcm feu comprefflonem
fuperior maxilla in minus fuerit
fpatium redaffa; atque bine brevior
neliqua, qua immunis remanfit, apparet.
Reßduarum pinnarum ini nqßro typo,
nec non fquamarum, ac hrancbialium
operculorum forma cum Turdo, ac ejus
figura a Salviano, atque Rond^etio vulgata
affinitatem aperte demonßrat. Denfa
ac mediocres funt hujus pifcis fquama,
et ojjea ejus opercula acutum unguium
defcribunt, ubi remigia peéloris incipiunt.
Dorfalis pinna, qua paullo poß occiput
•Sí