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N. C.
L A LANCETTA
HOLOCENTRUS ZANCEOLATUS
TAV. LVI. FIG. Z.
H. pinnii hnccolatis; aculéis dorsalibus undecim. Bloch.
Ichlh. VII. pag. 9Í- ri- CCXLII. fig. I.
B. 6. D. P. 10. V. ^ A. -f. C. 13.
Gronovio nel genere de' pefci Perficì
defcrilTe una fpecie dei mari del
Brafile molto proffiraa al noftro pefce
da Bloch illuftrato fotto la nuova denominazione
di Olo^cntro lanceolato.
In eflb offervò la ftruttura del capo
fquamofa, e priva di aculei a differenza
degli altri Perfici, il dorfo guermto
di una fola pinna anteriormente fpinofa,
la coda rotondeggiante, e i lati del
tronco fafciati trafverfalmente di bianco.
Quefto è quel piccolo pefce, che da
Belgi chiamafi Gatto, e di cui Marcgravio
ne pubblicò il primo un' imperfetta
figura ( l), giudicato poi da Rajo
( 1 ) , e daWillougbey (3) una fpecie
di Tordo. Elfo corrifponde propriamente
all'Olocentro puntato di Bloch,
febbene in molti rapporti fomigli anche
al lancoolato, di cui qui fi tratta.
L a Lancetta abitatrice dei mari di
Oftenda e un piccolo pefce della ftatura
di mezzo palmo, cinto all'intorno
di fafcie bianche fopra un fondo di
color bruno. Ha il corpo a guifa di
fufo, ventricofo nel mezzo, ed attenuato
alle due eftremità, e che fembra in
apparenza mancante d'integumenti fquamofi,
vifibili unicamente fulle lamine de'
coperchi branchiali. La fua tetta è conica,
ottufa all'eftremità, e con un'
apertura proporzionata di bocca munita
alle due mafcelle di groiTe labbra, e di
una femplice ferie di minutilTuni denti.
L a di lui coda fi attenua, ed aprefi
in una pinna fatta a ventaglio, e circolare
nel margine.
L e remigi di quefto pefce fono generalmente
lanceolate a riferva delle
due pettorali, che hanno forma ovale
(1) Hift. nat. Brafil. pag. ip.
[2) Synops. pife. pag. IJJ. N.° io.
In Perficorum pifcium genere Crono,
vius fpeciem BraftUenfiim aquorum noßro
pifci a Blochio illuflrato valde proximam
Holocentri lanceolati nomine defcripßt.
In hoc fecus ac reliquis in Ptrcis ßruäuram
capitis fquamofam, atque aculéis
carentem, dorfim unica pinna anterius
fpinofa armatum, caudam rotundiufculam,
ac latera trunci albis fafciis re.
dimita obfervavit. Hic Ule eß pif eis,
quem Belga Felem vocant, cujus Marc,
graffius baud fidelem edidit ßguram,
quemque Kajus ac WiUougbeyus fpeciem
eje Turdi putaverunt. Ipse Holocentro
punctuato Blochii proprie refpondit ^ elf
i pluribus ab affinitatibus etiam lanceolato,
de quo bic agitur,ßt fmilis.
Holocentrus nofler marium Oßends
inquilinus pifciculus eß, qui fpithama
dimidium exaquat, ac albis fafciolis fufcum
corticem diflinäum habet. Fuftfor.
me, in medio fcilicet ventricofum, ac^
utrinque in extremis attenuatum eß Uli
corpus i quod fpecie tenus fquameis tegumentis
videtur expers, qua nonnifi in
laminis brancbialium valvarum funt confpicuie.
Conicum eß caput, in apice
obtifum, quod modice biat in ore crasfis
labiis, ac unico fepto minutijßmo.
rum dentimn munita. Cauda attenuatur,
ac in pinnam flabelli ad inßar confiHam,
et in margine circularem expanditur.
Uniwrfa bujus pifcis remigia funt
lanceolata prater peSoralia, quit forma,
funt ovali oblonga, in quibus dna ro-
0) IchtU. pag. pi. tab. X. 7. fig. ICCXXXIII
bislunga, e in cui oltre a due macchie
brune, e rotonde fi contano 16
raggi per ciafcheduna. I.a pinna dorfale
eftefa dalla nuca alla coda è comporta
di u aculei feguiti da 15 raggi
più lunghi, ed elevati in figura di cono.
Picciole fono, e più brevi d'ogni altra
ie due ventrali inteiTute. di un aculeo
anteriore con 5 raggi confecutivi, e
inferite nella regione del petto. La
pinna anale oppofta ai raggi femplici
della dorfale incomincia da tre valide
fpine gradatamente più alte, e profegue
fino all'angolo della coda colla ferie
di 8 raggi moltifidi più lunghi, ed
elevati delle anzidette fpine. . Dall'aggregato
di 13 raggi fottili rifu Ita la
pinna caudale, indivifa, e rotonda nella
circonferenza, ficcome abbiamo anche
precedentemente avvertito.
Nel noftro efemplare poche traccie
fi poiTono fcorgere delle native fembianze
della Lancetta. II capo, e la
forma del corpo unita a' refidui della
pinna dorfale, ed anale fomminiftrano
alcuni indizj per riconofcerlo, e confrontarlo
coU'immagine del naturale.
Smarriti fono del rimanente i principali
caratteri della fpecie, che confiflono
nella prefenza degli ii aculei
doriali, e delle pinne lanceolate. Noi
abbiamo creduto ciò non ottante di poterlo
riferire con fondamento aUa fpecie
indicata non tanto pe'fuoi rapporti alla
fteffa nel totale della figura, quanto
anche per la medefima difpofizione, e
forma, che oiFervafi ne' rlmafugli delle
fue pinne, e principalmente nella ddrfale,
ed anale, che confervano tuttavia
la nativa fifonomia, ed il loro natura,
le prolungamento fino alla coda.
rm. II.
tunS/s, fufcceque maculae apparent, ac
ßngillatim XVI radii numerantur. Dorß
pinna XI aculéis eß compaia, quos XV
longiores, ac fublimiores radii, cuneiformes
fequwitur. Parvx funt atque reliquis
breviores dua ventrales, aculeo anteriori
ac V . radiis fuccejfivis intextx,
atque peäori inßxa . Ani pinna radiis
fimplicibus dorfalis obverfa a tribus incipit
validi! fpinis gradatim crefcentihus,
atque ad unguium ufque cauda excurrit
ferie vili radiorum, qui pradiéiis
pinnis^funt longiores, altiorefque.
Ex Xlll radiorum exilium cumulo pin.
na cauda indivifa, ac in apice rotunda,
ut diximus, exfurgit.
Noßro in typo exigua naturalis Holocentri
Lanceolati faciei veßigia confpici
pojfunt. Caput, ac forma corporis
una cum pinnarum dorfalis, atque analis
reliquiis nonnulla, ut dignofci, ac cum
naturali imagine comparar! poffit, indicia
fuppeditant. Deleta caterum funt praci.
pua fpeciei attributa, qua in XI aculeis
dorfalibus, ac pinnis lanceolatis exiflunt.
Nibtlominus adfertam ad fpeciem fecure
referre putavimus non modo ob ajßnitatem
totius figurce, verum etiam eamdem
ob dißributionem, ac formam, qu^e in
pinnarum, et prxfertim dorfalis, atque
analis reliquiis cernuntur i nam ha intaéiam
adbuc primavam figuram, atque
naturalem dilatationem ad caudam ufque
confervant.
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