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livoluzione terracquea in età differenti,
o a meglio dire, in compagnia delle
fue numerofe generazioni: trovandoli
degl' individui ' della ftefla fpecie, che
non arrivano ad un ottavo della ftatura
del prefente efemplare, ed altri,
che due volte la fopravanzano ; ma
per lo più non fenza grave sfacello, e
difordine delle loro parti,
teriijfe. Nam nonnulli oäavmn hujus
typt partem vix ¡equant i alii duplo funt
majores j aß plerumque magna artuum
tobe, ac difperfione.
N. XXVIII.
I L R O M B O
S C O M B E R RHOMBEUS
TAV. XVIII.
S. pinnulis dorsalibiis XVIII., analibus XXXII. ; pinna
ani radiis duobus corpore longioribus.
Balistes vetula. ,iri/;«r Transact, philolbph. I7ff. torn.
4. par. 1. Abregé Tom. II. PI. i. iig. 4.
B. 7. D. 13. , 15. > Ï P. 14-V. . A. 10.
L o ftudio dell' Ittiolitologia foflìle
deve Tempre più interelTare il genio degli
oiTervatori Naturalifti, dappoiché
per mezzo di effo ci è dato di conofcere
molte nuove fpecie di pefd, che
forfè per elTere abitatrici dei più profondi
abilTl del mare non furono tratte
finora dal feno del loro nativo eie.
mento, nè mefle a portata della noftra
contemplazione. Uno dei pefci più ovv
j , che trovail imbaifamato nelle ftratificazioni
della Lailrara, è la nuova
fpecie, che qui fi annunzia, a cui gli
abitanti del luogo diedero fin da principio
la volgare denominazione di Rombo
. Tutte le Collezioni degi' Ittioliti
di Veftena, per quanto fiano limitate
al numero di pochi pezzi, contengono
fempre un qualche efemplare di quefto
Rombo. Nella moltitudine di fiffatti
individui fpiccano alcuni faggi di
ftatura più grande dell' archetipo da noi
trafcelto, ma meno confervati ed imprefli;
altri fe ne veggono di minor
mole, parte fimili al noftro, e parte
guafti, ed informi 5 altri finalmente affai
piccoli, e che dimoftrano di eflère
periti nei primi giorni della loro efiftenza.
Confiderando l'abito efterno di que-
Foffilis Ichthyologice ßudium majori
femper vi fiudioforum Natur¡e deßderimn
allicere debet ^ eo quod ejus ope
datum eß ut plures novas pifcium /pedes
agno/cere poßimus, quj; cum in profundioribus
Oceani latebris delitefcant,
nunquam ufque adhuc e nativo foto exierunt,
ñeque curiofir um ßudio, et inve.
fligationi fuerunt objeäa. Inter pißses,
rquos lapideo glutine oblitos exbibet Feßena
lapidicina, crebrior cateris nova
eß /pedes, qute hic adnotatur, et quam
incoile ah initio vulgari nomine Rhombum
nuncuparunt. Ichthyolithorum- Veßen£
Collecliones quamvis hi/ce lapide-
/aciis archetypis minime abunden!, huju/
ce Rljombi tarnen exhibent omnes exemplar
. Inter mukös quos habemus, atque
agno/cimus, eminent qwedam ßyecimina
archetypo a nobis exhibito majoris /orm^
j /ed minus intaCla, minusque impreffii.
Qucedam alia m/untur minoris
formte, et huic noflro ßmilia, /ed partim
labe/aBata, partim in/ormia; alia
denique valde exigua, qux in primo vita
limine periiße /atis dcmonßrant.
Cum hujü/ce RJiombi externam /pe.
LXXXV
, in
"m
i l
flo Rombo, o riflettendo femplicemente
alla forma del di lui corpo, fi manifefta
in eiTo uno fcheletro fomigliante
all'immagine naturale di alcuni Zeufi,
per cui valutando gli ilretti rapporti
della figura fi crederebbe che appartenelTe
effettivamente a fiffatto genere.
Noi abbiamo fofpettato un tempo , che
foiTe lo ZeuJ ciliare di Bloch (1)5 e
quefto fteiTo illuftre Ittiologo in una
particolare fua lettera convenne nel medefimo
fentimento , fondato fu i rifcontri
dell'analoga ftruttura del corpo, e
di alcune pinne. Ma dopo di avere efaminato
minutamente i migliori e più
marcati efemplari del noflro Rombo,
rileviamo ora a fcioglimento dei primi
dubbj, effer egh una nuova fpecie di
Sgombro, la quale per molte differenze
generali e fpecifiche è dallo Zeufi
ciliare effenzialmente diftinta.
I caratteri del Rombo di Vefliena,
che lo manifeftano del genere degli
Sgombri, fono il corpo lifcio privo di
fquame, la membrana branchioftega di
7 raggi, e le piccole pinne fpurie ver.
fo la coda.
Dall'analifi comparata di tutte le
fpoglie follili di quefto pefce fi deduce
effer egli di forma compreffa a guifa
dei Pafferi, ed egualmente largo che
lungo come i Galli marini, coi quali
ha comune eziandio la figura romboidale,
a riferva che l'angolo dalla parte
del dorfo è meno fenfibile, e quello
del vèntre più rilevato, accoflandofi la
circonferenza del di lui corpo a rapprefentare
un triangolo ottufo. Ignorafi
il vero colore nativo della fua cute
, e folo apparifce che i lati del dorfo
fono variopinti di fafcie longitudi-
: nali ondulate di color fofco fopra un
fondo più chiaro. La fua tefta, attenuata
come quella di tutti gli Sgombri,
non è molto grande in proporzione
del volume del corpo, e f apertura
della bocca mediocre coli'inferiore
mafcella un poco più lunga, ove fi
veggono a ftento dei piccoli, e acuti
denti. Gli occhi poco lontani dalla mandibola
fuperiore fono di rifleiTlbil grandezza,
e preceduti da due fori ovali
che rapprefentanò le narici. I coperchj
(1) Degli Impictrimenti del Vetoacse, Lettera ec
lurU II.
ciem conjìderantus, Jìmpliciterque ejus
corporis formam in/picimus, nwni/ejia
in. ipjtus /celeto aliquorum Zeu/ìum imago
invenituri ita ut ( quoad figuram )
videretur ad bocce genus revera pertinere
/u/picati /umus nonnumquam Ciliarem e/-
/e Zeufim Blochii idemque illujìris Ichthyologus
ita in peculiari efijiola /enjìt,
JìruBurce corporis, et nonnullarum pinnarum
Jìmilitudini innixus. Sed pojlquam
/eleÜiora, et melius exprejja no/tri Rhombi
exemplaria minute examinavimus, in
priorum dubiorum /olutionem modo comperimus,
novam efe ' Scombri /peciem,
qUiS multis dijfetentiis genericis, /pecificisque
a Zeu/i Ciliari reverá dijlinguitur.
Characteres, qui Rhomhum Vejien.e
ad Scombrorum 'genus pertinere manifefle
indicant, /unt corpus Leve, /quamis
c'arens, membrana brancUojìega /eptem
radiorum , pinnuLeque /puriis ad caudam
fita.
''' Ex comparata fpolionm foJJtUum hujus
' pi/ds analysi conjlat, ejfe firma
comprej/um inflar Pajferum, ¡eque latum,
ac longum, ut marini Galli, quihuscum
coincidit etiam quoad rhomhoidalem figuram
prater quam quod angulus ex parte
dorji minus eft /aliens. Ule autem ventris
eminentior, ita ut corporis peripharia
triangulum obtu/um re/erat. Quinam
fit nativus cutis color ignoratur, ac tantummodo
apparet, latera dorfi effe variopiÜa,
f a/dis longitudinalibus undulatis
/u/ci coloris, clariore /undo. Caput
ut cceterorum Scombrorum attenuatum,
corporis volumen non valde magnum ¡ orisque
hiatus mediocris, in/eriore mandi
huh longiore, ubi vix parvi, acutique
dentes apparent. Oculi parum a /uperiori
mandíbula diflantes /unt admodum
patentes, duobusque firaminibus ovalibus
proximi, qua nares reprafentant. Operada
branchiali a /unt duo lamina o/fea
rotunda, longitudine di/pares, qu-s brancbiis
/emidetedis, et fatentibus incumbunt
in anteriori dorfi parte, inter occiput
et majorem pinnam quinqué breves
• pag. 14.
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