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Gazoliano, chc devono nuovi materiali IchtìoUthologia Veromnfis illuflratiomacfornire
all'illuftrazione dell'Ittiolitologia cedunt monummtum.
Vercnefe.
N . XVIII.
I L DENTALE
S P A R U S D E N T E X
TAV. XIIJ. FIG. I.
S. cauda bifida, corpore variegato; dentibus quatuor
majoribiis. Lhiìt, S. N. XIII. p. 471. 20.
Cynedus cauda lunata, dente secundo utriusque niaxilla:
máximo. Gnmv. Zoopliyl. p. 114,
Synodou dentex. Sahiaii. de Aquatil. p, 110.
W ' i l a t g i - ki th. Tab. X. 7. fig. S.
L a flretta affinità di carattere e di
figura, che olTervafi ne' diverfi pefci
fpettanti al genere degli Spari, non lafcia
di rendere prudentemente fospetta
la determinazione ipecifica dei medellmi,
ove inaflìmamente fi tratti di un
individuo mancante de'fuoi nativi co.
lori, e ridotto allo flato di fcheletro,
come fi verifica appunto nel noftro ca.
f o . Egli è perciò che avanti di pro--
durre un definitivo giudizio fi.i quefta
fpecie d'Ittiolito fi fono da noi con,
fultati con ogni poffibile accuratezza
parecchi efemplari dello fieiTo folTile,
affine di rifcontrarne più in chiaro le
fue note caratteriftiche.
L'archetipo, che prefentiamo in difegno,
fpesta alla collezione moderna
del Sig. Conte Gazolaj ma di quefto
fteiTo foillle fono pieni tutti gli altri
mufei di Verona, perchè molti ne vengono
continuamente dilTotterrati dalle cave
di Veftena preiTo Bolca. Che un
tal pefce mumiato appartenga decifamente
al genere degli Spari, lo manifefta
ai Naturalifti l'abito efterno di
tutto il corpo, la membrana branchioftega
di cinque raggi, i denti incifori
robufti, la ftruttura per ultimo della
bocca, e l'ordine duplicato delle fue
labbra. Che poi fra gli Spari fi debba
tener per il Dentale fembra farlo
conofcere l'indicazione dei feguenti caratteri
.
Nella fpoglia rapprefentata dalla figura,
come anche in tutte le altre dei
Aldrovmd de Pifcib. lib. 2. pag
Rìiyjch. Theatr. anim. I. pag. I8
Tonßon de Pifcib. pag. 68.
i S i .
fig. 'O.
Syndgvis Belloii. de Aquatil. pag. i8.
Rondslet de pifcib. pag. Ifo.
Ob arSa tum attributorum cum figura,
qute inter varios Sparos inter cedit,
affinitatem non omnino eje poteß indiibitatum
, cut fpeciei adjudicari debeant,
prcefertim cum de iis agitur, qui ob deßuxas
cum vividis cohribus carnes ad
folam ojßum texturam fuerunt radaäi.
Antequam igitur de hoc, quem proferimus,
Ichtiolitho inappellabilem ferr emus
fententiam, plures maxima diligentia ejusdem
foßlis typos examinavimus, ut luce
clarius notas, differentiasque erufremus.
E Gamliana hum deprompjtmus dedelineatum
Lithotheca, at plurimus eji
cteteris in Veronenjtmn colleclionibus, eo
quod frequens admodum in Vefteme fo.
dinis. Ad Sparonm genus pertinere aperte
demonjirant extrinfecus corporis
habitus, membrana quinque radiorum
branchiojiega , dentes aedentes validi,
riSus denique conformatio, duplexque labiorum
or do. Quod autem inter Sparos
Jit Dentex, qua fequuntur nota viden.
tur innuere .
In exuvia, quam repnefentat ßgura,
ßcut et in cateris aliarum Litbothecarum,
Gabinetti citati, benché fia fparito il
color naturale, e alterata la proporzione
e forma delle diverfe parti, fi veg.
gono due denti in ogni mandibola più
lunghi, e robufti degli altri, e fono
appunto i fecondi nel numero degl'incifori.
L'aletta dorfale è intelTuta di 9
raggi fpinofi, oltre a iz altri ramificati
che vengono dopo, ed oflervafi un
campo dalla parte anteriore, dove per
Io meno mancarono due altri raggi,
che in tutto darebbero il numero di 11
fpine dorfali caratteriftiche del pefce
Dentale. La pinna, dell'ano è guernita
di 3 aculei diftinti, feguiti da 8 raggi
più femplici che fi ravvifano in molti
efemplari, ma nel noftro archetipo fono
infranti, ed in gran parte aboliti. La
coda, che ha i (5 in 17 raggi, apparifce
profondamente bifida, e a foggia di
mezza luna, quale appunto fi rifcontra
nel Dentice, fecondo i caratteri del
Gronovio.
- Linneo defcrivendo il Dentale ine.
rentemente all'Artedio, affegnò a quefto
pefce 90 raggi dorfali, e zo alla
pinna dell'ano, lafciandoci affatto all'ofcuro
del numero che compete alle altre
pinne. Egli indicò inoltre, che fi-,
mil pefce vive in diverfi mari, ma fpecialmente
in quelli dell'Africa. Chiunque
però ha in pratica le defcrizioni
del citato illuftre Naturalifta, fi accor-,
gerii ben tofto che il vero Dentale cor,
rifpondente al noftro è quello che accennafi
nel fuo fiftema col nome di Spa.
rus hurta, e che egli fteflb fofpetta per
una femplice varietà del Dentice dall'
Artedio defcritto.
Il Dentale, di cui parlano quafi tutti
gl'Ittiologi, ed in ifpecie Rondelet, e
Saiviano, vive nelle acque false del
mare tanto del noftro clima d'Europa,
che nei più lontani, e meridionali. Si
pefca non di rado nell'Adriatico, ma
più speiTo ancora nel mare Mediterraneo
prelTo Genova, e Livorno palFando
ad apprettare uno squifito cibo
alle noftre menfe. Sembra alFai verifimile
che le numerofe fpoglie di queflo
pefce rimafte anticamente fepolte
nelle montagne del Veronefe fiano derivate
piuttofto dai mari ad efl'e vicini,
che da quelli dell'Africa, o d'altre più
rimote parti del noftro Globo.
etji naturalis color evaniierit, formaque,
et partium proportio fuerit immutata,
duo in unaquaque maxilla projìliunt dentes
cceteris longiores, validioresque, in
ciedentium ordine fecundi. Dorjl alula IX
radiis fpinojìs, nec non XI!. aliis ramorum
forma exert is fubtexitur; anticaque
in parte apparet lacuna, quam verojimi.
le e fi duos alios implejfe radios ¡ qui Jtmul
XI efficerent dorji fpinas Denticis
precipuas. Podicis pinna tribus armatur
aculéis difiinélis, Fill gracilioribus radiis
fubfequentibus, quos in pluribus typis
videre eft ^ at in noftro aut funt illiji,
aut penitus interciderunt. Cauda
XFI, aut XFII radiis fujfulta ad inftar
luna deficientis altius dehifcit, ut Gronovius
in Dentice ftatuit.
Linnaus Artedio adhafus Dentici xc
radios in dorfo tribuit, nec non XX in
ani pinna ; at de aliarum pinnarum numero
filet. Indigitavit infuper, Denticem
pluribus in fretis, et prtefertim Lybicis
gigni. At quibus perfamiliaris eft
percelebris Jnc Pìiyficus, non agre comperiet
ipfius Denticem, qui nofiro refpondet,
illum ef fe, qui fuo. in syftemate Sparus
hurta vocatur, quemque meram ejfe
Denticis ab Artedio defcripti putat ipfe
anomaliam.
Dentex, de quo Ichtiohgi omnes, et
prafertim Rondeletius et Sahianus, non
modo freta Europam alluentia, verum
etiam longinqua, ac fub torrido Jove pofita
incolit. Non infrequens in Adrice
fuílibus; aft crebrior in Thyrreno falo
prope Genuam, atque Liburnum fapida
epula nofiris accedit menjìs. Minime a
vero aberrare videtur, magnam hujtfce
pifcis exuviarum vim in Veronenftum jugis
conditas, potius quam ab pelagis Afi£,
aut remotis orbis plagis, a finitimo ponto
commigraffe.
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