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Laftiara, lì prendano ad efaminare le
parti integranti della Tua mailà, tntti
i più evidenti indizj apparifcono d' una
terra della natura di quelle, che fi depongono
dall' acque nelle loro alluvioni.
Compone lifìatta pietra una finisiinia
belletta di marna, intrecciata di
frequenti granelli d' arena, di filice, e
fparfa di minuti tritumi di teftacei marmi.
La marna primieramente è produzione
foltanto del fluido acqueo, nè 11
penerà in altri luoghi, fuorché nel profondo
letto de'grandi fiumi, eilèndo
il rifultato dei graduali depofiti delle
loro piene. L'arena anch'eifa formali
dai frammenti, che il moto dell' acque
Icaocò col fuo forte attrito dai macigni
iilicei, rotolandoli nel proprio feno per
lungo tratto di ftrada, d'onde acquillarono
la figura rotonda, nella quale furono
fucceffivamente depolitati in iftato
di arena. Dalla ftefla caufa, ed in
confeguenza dal nìedelìmo inteitino movimento
del fluido acqueo ripetono la
loro origine i minuti rottami de corpi
teftacei frequentemente impaftati nella
pietra di cui li tratta. Quello grande
ammafTo di terra, e di organiche fpoglie
fu lentamente, e per fedimento depofitato
dal mare, come fogliono i
grandi fiumi deporre, ove inondano,
immenfi cumuli, e ftrati di argilla. Come
poi tali depofiti i'emiliquidi col
tratto del tempo indurallero lino alla
conliftenza di pietra fcilEle, nella quale
prefentemente fi trovano, è facde il rilevarlo
da quelle vene di carbonato
di calce in criftalli, che riempiono tuttavia
le fenditure di tale fchilìo.
Soggiacque lungamente la terra, di
cui fi tratta, alfimpero dell'acque, come
lo dimoftrano le foftanze bituminofe
eftratte per mezzo di quefto fluido
dalle materie vegetabili, ed animali,
e difFiife per entro della medefima,
e le difciolte fpoglie di alcuni pefci
poc'anzi olièrvate, che furono ridotte
a fcheletro dalla macerazione. In quefto
lungo intervallo di tempo l'acqua
ricevendo in fe ftefla, ed alTorbendo
tutto il gas acido carbonico folito a
fvilupparfi dalle piante in fermento, e
dagli animali, che fi putrefanno, fi refe
atta ad attaccare, e difciogliere le
tes partes feorßm conßderentur, ßatim
terra, quam verrere, ac demittere folent
exundantes aqux, fummopere pcrfpicua
emergunt indicia. Confiât lapis perquam
fubtiti argilla, quam plurimi fccant areni,
filici f que granuli, atque pinße minutim,
contußeque marinorum tcjlaceorum
congeßiones. Certe in primis argilla ex
fluido oritur aqueo, nec aliis in locis congeritur
quam magnorum fluviorum imo in
fundo, cum lentis alluvionum fediminibus
gradatim gignatur. Arena quoque ex ramentis
coalefcit, quiS aquarum deßuxus
vehementi attrita ex magnis fdicibus abradit,
ac lonao itinere prona per pr,tceps
devolvit, atque accißs angulis fub arena
forma deponit. Eadem e caufa pinfa, contuf^
eque conchyliorum congeries in petra,
de qua agitar origine m ducunt. Hac
magna terra, et organicorum fpoliorum
congeflio e fluäu in fedimen decubuit,
ut in magnis ßuminibus, ubi ingentes
arena, argillaque tumuli decumbunt, feri
folet. Qiiomodo autem hac liquida
fi-dimina in fcijßlem, duramqus petram,
ut modo fe habent, temporis lapfu obduruerint
y ex venis carbonati calcarei in
cry fi alla digefli, qua hujufce fcbifti implent
fei furas, facillime argui potefl.
Longo am terra, de qua loquimur,
humefcentibus fluBibus fuccubuit, ut bituminea
fubflantia ex vegetabilibus atque
animantibus ope aquarum exprejfa, et
cum ea commixta, nec non denudata pifcium
fpolia nuper conßderata demonfir
ant. Tarn longo temporis intervallo exßorhens
aqua, excipienfque fpiritum acidum
carbonicum ex ber bis, atque animalibus
putrescentibus exhalantem, subfiantias
calcareas exedit, corrofitque, atque ita
carbonati calcarei lixivium effecit. Permeata,
et fatura hoc bumore fedimina
in folidam mqfam obrigere caperunt i
nam delapßs fluäibus paullatim humor
foftanze calcarle, formando per tal maniera.
un acquofa lelTiva di carbonato
di calce. Penetrati, ed imbevuti di fif.
fatta dilToluzione i depofiti, di cui parliamo,
ricevettero per tal modo il principio
del fucceillvo loro paiTaggio allo
flato folido: poiché fcoperto dal ritiro
delle acque il fondo del mare, ed allargatofi
il continente, svaporò a poco
a poco l'umido fuperfluo da que'fedimenti,
che, come la marna, e l'argilla
de'fiumi, fi coftrinfero a minor Ipazio
qua e là fendendofi in varj fenfi, e
gemendo pofcia dalle aperture fteiTe l'uinidità
di cui erano pieni, d'ond' ebbe
principio la genefi de' criftalli Ipatofi,
che riempiono fimili vuoti. E quefta
medefima foftanza fpatofa fu quella,
che confolidandofi dentro l'intera massa
degli accennati depofiti porto la marna
già femiliquida e molle all'attuale
confiftenza di dura pietra.
exhalavit, et fedimina, ut fluviorum argilla,
in aräum coacta variis fcijfuris
findi, atque ab hiatibus conclufum bumorem
emittere caperunt ; bine orta
spathofa cryfialla , quibus funi rima,
et cavitates opìpleta. Hic idem fpathi
fuor, in tota fediminum majfa denfa.
tus, argillam pene liquefcentem ac mallem
in durum lapideum corticem convertit.
0 ' Uicsf opera intrapresa dalla Società Ittiologica di Verona, a richiesta della quale f u scritta dal Celebre Professore
di Storia Naturale Monsignor Gì OF ANNI SERAFINO T^OLTA Dccuvo della Basilica di S.
Barbara in Mantova, proseguita con molta cura e non rninore dispendio da questa Stamperia, e tenuta
pertanto tempo sospesa a cagione delle passate guerre, termina finalmeìite Jie! corrente anno MDCCCIX.
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tari. III.