
CXCVI
N. LXXXII.
L A MARENA
S A L M O M A R E N A
TAV. XLVIII. FIG. i.
S. corpoce albo, maxilla fuperìore ttuncata. Bloch. Ichth.
I. pag. i;S. PI. XXVII.
B. 8- P. 14- V. II. A. IX. C. 10. D. 14.
Molto fomigliante al preferite efempkre
è una piccola Trotta defcrittaci
da Linneo fotto il nome di Salmo albula
(l). Ma la flatura della Marena
maggiore di quella del predetto piccolo
pefce, e la diverfa conformazione delia
fua bocca ha indotto il celebre Bloch
a riconofcerla per una ipecie diflinta,
e particolare da non confonderli coli'
Atbula di Linneo, alla quale fomiglia.
Il corpo bianco, e la mascella fuperìore
troncata, e anteriormente larga
fono i principali caratteri, che diftinguono
la Marena di Bloch da tutte
le altre fpecie di Trotte. Sembra che
quefta, prima eziandio dell'Ittiologo
Berlinefe, fia fiata conofciuta da altri
Naturalifli fotto lo ftelTo nome, come
fi può vedere nelle opere di Afcanio
(z) Eajo (3) Richter (4) Beckmanno
(5) MtìUer (5) e Willougbey (7),
le finonimie de' quali furono riferite da
Bloch aWAlbula di Linneo, da elfo denominata
Maremla (8).
Queflo raro pefce che vive nei letti
marnofi, e profondi di alcuni laghi
della Polonia, e quello principalmente
della Pomerania inferiore, che chiamafi
Maduì, è lungo un piede all'incirca,
pervenuto che fia all'età di cinque, o
fei anni. 11 di lui corpo bislungo è
tutto, a riferva del capo, coperto di
larghe fquame fottili, e facilmente decidue.
Ha ovale la tefta, e fmulfata
dalla parte anteriore, colla bocca quafi
affatto priva di denti, e piccola in proporzione
di quella degli altri pefci del
medefimo genere. La mafcella inferiore
(0 Syll. nat. pa^-. N.° 16.
(2) Icon. tab. 24. le Fermne,
(;) De Pifcib. pag. 107, N." 12.
(4) Ichth. pag. 897-
Falde huic exemplari affimilis parvus
ejì Salmo ab Linmeo fub nomine Salmonis
albuk defcrìptus. At Marena Jiatura
citato parvo pifce major, ac diverfa
oris conformatio Blochio fpcciem ejje
diJiinSam, minime cum Linnai Albula,
cui valde Jìmilis eji, confundendam perfuafere
.
Album corpus ac maxilla fuperior
truncata, atque anterius lata, pnecipua
fimt attribut a, qu^e Marcnam Blochii
ab cunäis reliquis Salmonum fpeciebus
fecernunt. Ante nam Berolinenfem Ichtbyologum
aliis etiam Phyßophilis fub
eodem nomine inmtuiffe videtur, ut vider
e efl in opcribus Afcanii, Rnij, Rieht
cri, Beckmanni, Mulleri, et Willougbeji
quorum synonimia Blochius ad
Linrnsi Albulani retulit, quam Marenu-
1am vocavit.
Rarus hie pifcis, qui argillojts, ac profundis
nonnullorum lacuum Polonia, atque
infenoris Pomeraniee Madiii vacata degit,
pedem ¡equat ubi ad quinqué, vel fex annos
adolevit. Oblongum corpus, totum,
excepto capite, latis fquamis, fubtilibus,
ac faciliter décidais tegitur. Ovale
habet caput, ac anterius obtufum, roftro
ferme prorfus edentulo, ac parvo,
caterorum pifcium ejufdem generis habita
ratione. Grandes, ac micantes ftmt
oculi^ breves ac teretes branchiales valva,
quibus media in gut tur e fita eft
membrana branchioftega vili oJJìcuUs
(f) Churm. Tom. I. pag.
(6) S. N. Lin, Tom. IV. pag, 32«. Dcr triiujisrli
(7) Iclith. pag. 229.
(S) Idilli. 1. pag. 141.
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è angufta, e alquanto più corta dell'altra,
che le fta fopra. Grandi fono i
di lui occhi, e brillanti; brevi, e rotondi
i coperchj branchiali, in mezzo
ai quali nella regione della gola è fituata
la membrana, che dicefi branchioftega,
comporta di otto ollìcelli a differenza
di quella deìl'Albula, ove fe ne
contano foltanto fette. Il dorfo della
Marena porta due pinne dirtinte: funa
membranofa in faccia alle due ventrali,
e intelTuta di 14 raggi: l'altra adipofa,
ed oppofta all'anale. Le pinne pettorali
di forma ovale partono dall'angolo ottufo
de' coperchj branchiali, e contengono
lo ftelTo numero di raggi della
pinna membranofa dorfale; le addominali,
che fporgono dalla giufta metà
del ventre, fono divife in i j raggi moltifidi,
accrefciuti da un'appendice, o pellicola
verfo l'eftremità. La pinna anale
a 12, raggi più brevi di quelli delle
atee pinne, fembra, per cosi dire, troncata
nei margine, defcrivendo nella fua
circonferenza una fpecie di cono. Profondamente
bifida, ma non molto eftefa
è la pinna caudale di quefta Trotta, nella
•quale fi .contano 2,0 raggi robufti tranfverfalmente
ftriati, e fuddivifi ognuno
in raggi minori paralleli alla bafe, e
nell'eftremità divergenti. Glauco è il
colore di tutto il pefce a riferva del
torace, dell'ano, e di alcune pinne,
che brune di fondo fono leggiermente
tinte di roflb.
Efaminando attentamente la fpoglia
foffile di quefto pefce fcopertafi fra
gl'Ittioliti del Veronefe, rilevafi in primo
luogo, che dal difleccamento delle
molli fue parti rimafe raccorciata non
poco, e principalmente dalla parte tra
la nuca e la pinna dorfale prima, ove
fembra eflere fiata per così dire compreffa.
Si vede in fecondo luogo, che
alcune parti rimafero fpofiate dal proprio
fito, come a cagion d'efempio le
pinne pettorali, che ora efiftono fotto
alla gola, ed altre furono infrante, non
ifcorgendolì . che i tronchi, e rudimenti
delle medefime, come oiTervafi
per rapporto alla pinna dorfale adipofa,
alle ventrali, e alfanale. Con tutto
ciò gli avanzi in quefto fcheletro della
nativa fifonomia, e quanto in cflb re-
Part. II.
compqßta, ficus ac in Albula, in qua
FU tantum numerantur. Maren.e dorfum
duns pimías fubßentat} alteram membranaceam
contra ventrales ßtam, ac XIF
radiis intextawii alteram adipofam, ac
anali obverfam. FeBoris pinna forma
ovales obtufo ab branchialium operculorum
ángulo digrediuntiir, ac eumdem
pinnce membranofa dovfalis continent nu-
- merum^ abdominales, qua medio e ventre
emergunt in XI radios multifidos,
appendice, ßve pellicula imo in margine
auäos, partiuntur. Analis pinna XII radiata:
radiis cater arum pinnarum bre-
•vioribus, videtur , ut ita dicam, in
margine decurtata ; ac in peripheria quemdam
veluti conum defcribit. Alte fifia,
at non admodum expanfi caudalis eß
bujufie Salmonis pinna, in qua XX validi
radii tranfverßm ßriati, in minores
radios aquidißantes in baß, in apice
aiitem diveroentes, ßngillatim fubdivifos.
Claucus eft pifcis color, exceptis tborace
, ano, ac nonnullis pinnis, qua fufca
cum fint, rubro immbrantur colore,
iftius pifcis foßilis exuvia inter Veronenßum
Ichtbjolithos deteSla attente
examinata, deprebenditur primum ex mollium
partium exßccatione non parum imminutam
fui f f e prafertim inter occiput
ac dorfalem primam, u.bi videtur, ut
ita dicam, conftriäa. Secundo nonnulla
partes e loco cernuntur amota, exempli
gratia pinna peéhris, qua gutturi fubfunti
alia fraila fuerunt, cum nonniß
frufta, ac fragmina remaneant, ut in pinna
dor fiali adipofia, in ventralibus, atque
anali cernere eft. Nihilominus bocce
in ficeleto originalis faciei veftigia,
ac notarum pracipuarum reliquia extra
omnem aleam ponunt, ipfmn ad rar am
illam Salmonis lacußris , quam fupra
dcfiripßmus, fipeciem pertinere;^ atque bine
magis magisque noftris in jugis ßmal
Mi
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