
.11 "
d e l l e triglie di mare, i quali ftabilifcono
il principale carattere diftintivo di quefta
n o v e l l a fpecie. Si contano in eiTa 6 oiTicelli
alla m emb r a n a branchioftega, 8 aculei
nella pinna dorfale prima, io raggi
n e l l a feconda, 14 nelle due pinne pettor
a l i , 6 nelle ventrali, 8 nell'anale, e 3 0
n e l l a caudale. Gli aculei dorfali dapprinc
i p i o fembrano foltanto cinque, perchè
il primo ed il fettimo fono appena vifib
i l i , e r ot tavo più cor t o degli altri fi cong
i u n g e coi raggi ramificati dalla p inna dorf
a l e feconda, due de quali rimafero mut
i l a t i in figura di fempl ici . L e pinne pett
o r a l i prefentano appena un leggiero imp
r o n t o dei loro raggi, che formano una
f p e c i e di triangolo ottufo ai lati delle ap
e r t u r e branchiali. Più marcate fono le
d u e pinne del ventre, inferite in mezzo
a l l e pettorali, e fi fcorgono di figura cil
i n d r i c a a guifa di tromba con un'articol
a z i o n e nel mezzo, la quale può anche
c r e d e r f i eiFetto del cafo. Il ventriglio poi,
v e f l i t o tuttora al di fuor i di piccole fquam
e ; ci offre nel mezzo lo ftomaco a nud
o con entro l'intera fpinal midolla di un
p i c c o l o pefce, che fu probabilmente pa.
f c o l o innanzi mo r t e della voraci t k del Drag
o n e . Oppof t a alla pinna dorfale feconda
è l 'anale, in cui malgrado la confufione
dei raggi rilevafi dalle apofifi il loro prec
i f o n ume r o , come anche in ciafcheduno
la nat iva fua forma. H a la pinna caudale
t u t t o ciò, che può defiderarfi i n u n pefce
di f refco u fci t o dal p ropr i o e lemento, moftrandofi
intatta nella figura e difpofizion
e delle fue par t i , e fpar f a p e r f i n o di macchie
nere fopra un fondo pi ù chiaro : dal
che apparifce diftintamente nella fpoglia
del noftro Dragone il carattere originario
d e l l a coda elittica, e variegata.
L ' i m m a g i n e del raro I t t iol i to, che abb
pnna dorfipriore oéio aculei: in pojleriori
radii decern. Atpinn.e finguhepeBoris qua.
tuordecim radiós habent, ventris autemfex:
pinna ani odo, caudte viginti. Animadvertendum
i a m o fin qui efaminato, è fedelmente
t r a t t a da un efemplare della collezione
B o z z i a n a , che non è l 'unico difotterrato
d a l l a Laftrara di Veftena nel Veronefe,
a l t r i ef lendovene della fteflà fpecie nel ricc
o Mufeo del Sig. Conte Gazola degni
e g u a l m e n t e dell' ammi r a z i o ne e curiofit!i
dei contemplatori della Natura.
tamen efi acúleos dorjl quinqué tantum
primo afpeiiu videri; propterea primus
& feptimus ocuios pene fugiunt: oBavus
autem ceteris brevior adjicitur radiis
ramojìs pinme pojìerioris dorjl ; quorum
duo, ramis amputatis, jamjìmplices videri
pofunt. In pinnis peSoris vix tenue radiorum
vejiigium fuperejì ad hiatus branchiarum,
ubi illi triangulum obtufumfere
defcribunt. Inter has vero pinne ventru
contra eminent figura cylindri, feu potius
tube, quas medius articulus diftinguit, fortaje
cafu. In ventre obduBo adhuc minutis
sqiiamis patet Jiomacus} in quo /pina
dorjì exigui pifcis ine/i, omnino integra,
ut credipoffit,faéìum fuijfe, utvoraxDraco,
pauloante mortem, eodem vefceretur.
Contra pinnam dorfi pojìeriorem pinna ani
locaturì in qua etfi radii turbati Jìnt; tamen
numerus eorum omnium indicio apophyfcon,
formaqueftngulorum dignofcitur.
Denique pinnam cauda ñeque pifcis ab aqua
exiliens integrioremhaberet: nullum detrimentum
allatum eji aut figure ejus aut
locationi partium, aut demum colori, quem
nigriores macule notant. Ex quo patet id
proprium caude a natura ejfe, ut elliptic ci
^ maculata Jìt.
Imago ichthyoliti fumma fide defcripta
efi ab exemplari Boz&iano quod effbfum
fuit a lapidicinis Vejlenei non unicum
tamen} plura etenim inde eruta, a doBis
hominibus pari fiudio & admiratione invifenda,
mufeum Cagiolianum adfervat.
L I
N. XVI.
L ' E R E M I T A
G O B I U S V E R O N E N S I S
T . XI. FIG. 2.
Gobias pintiis ventralibus Hipitatis ; pinns dorfali prims radiis ¡. fetaccis.
B. 6. D. f., n . P. 12. V. 6. A. 5. 6. ^
U n ' a l t r a nuova fpecie di Gobio è il
n o f t r o E remi ta , del quale fecero menzion
e fotto diverfo n ome il Ch . Ab. Fortis,
e il benemeri t o Sig. Boz z a , che furono
i primi ad efaminarlo, e a rilevare le fue
f o m i g l i a n z e col Taipoa di Solander, e
F o r f t e r , d e f c r i t t o da B r o u i r o n e t ( i ) . Avend
o il Gobio firigato del mar pacifico la
p i n n a dorfale feconda, e f anale, compofta
f una di 2 0 raggi, e l'altra di 19,• nè
m o l t o lunga 5 appar i fce ben tofto in eiTo
u n a difconvenienza col noftro efemplare,
i n cui i raggi delle accennate due pinne
f o n o aflài minori di numero, ed anche
p i ù eftefi e ramificati.
I l corpo dei rEremi t a è lanceolato, e
c o m p r e f i b come quello del Taipoa, ed
h a egualmente il capo fchiacciato, e curv
o , e dalla parte pofteriore più largo deg
l i ome r i , e d e l l ' addome . A n c h e lo fquarc
i o della bocca fomiglia allo ftefl'o pefce,
p i e g a n d o eflb pure alcun poco verfo la
g o l a , ove fi vedono tuttavia gli avanzi
d i una pelle nuda e rugofa, che infieme
u n i v a i fei ofllcelli della membrana, che
d i c e f i branchioftega. L a difparità col Gob
i o ftrigato incomincia a farfi conofcere
d a l l a pinna dorfale pr ima comporta di foli
cinque raggi fpinof i e fottili, che a diff
e r e n z a del precedente fono approiTimati
f r a loro, e della medefima altezza, fuori
del primo più corto, effendo in oltre inf
e r i t i alla me t à in circa del dorfo, laddov
e nello ftrigato hanno principio immed
i a t a m e n t e dopo la nuca . Cont igua ad
elTi è la pinna dorfale feconda, che term
i n a verfo la coda, e contiene 11 ragg
i , il p r imo de'quali fomiglia agli fpinofi
p o c ' a n z i defcritti,- gli altri più eminenti,
e d elevati fono alla fommi t à divifi i n due
d i f t i n t e diramazioni. L e pinne pettorali
f p u n t a n o dal l 'apertura delle due branchie,
ed h a n n o forma oval e b i s l u n g a , contandofi
( i ) Ichth. Dee. 1. Gobiiis Jlrigatus•
Eremita quoque nova fpecies gobiorum
efi. Hujus pifcis, fed alio nomine Albertus
Fortis, & Vincentius Bozza meminerunt,
qui eumdem primi confideraverunt,
quidfimile inter ipfum, taipoamque ( hanc
a Solandro & Forfiero in mari pacifico inventum,
Brujfonetus gobium firigatum no.
minavit, defcripfitque ) , quid, inquam ,
ßmile interejjet, indicaverunt. Sed difcrimen
alterius ab altero manifefium eß. Namque
in taipoa pinna dorfi pofierior radiis
viginti, pinna ani decern & novem confiât,
iifque non multum proceris: contra in eremita
utraque pinna, & pauciores numero,
gf' majores longitudine, ramifque pluribus
radios habet
Corpusfiquidem eremite convenit cum
taipoa, primum figura ( que nunc fimilitudinis
caufa a lancée ferro nomen mutuatur)
& compreßonei capite item preß),
incurvo, & infra humeros, atque abdomen
latiore. Convenit etiam hiatu oris, flexuque
ejus ingulam ; qua cernere efi particulaspellis
rugofe fine fquamis: nimirum offiicula
fex membrane , que branchiofiega
dicitur, ea pelle conneiiebantur. Differentia
tamen percipitur primum ex pinna dorfi
priore 5 cujus radii quinque tantum in eremita
funt, tenues, fpinofi, alii aliis proximi
preter morem taipoe, altitudine äquales,
excepto primo breviore: exeruntur autem
non continuo pofi nucam, ut in ilio,
fed a medio fere dorfo. Horum extremis
pinna dorfi pofierior fere continuatur, &
juxta caudam finitur. Undecim habet radios,
inter quos primus fpinofus, fuperiores
imitatur: cceteri eminentiores apicem
binos in ramos explicant. Pinne peäoris
fub hiatum branchiarum erumpunt figura
ovata longiori, quam etiam in taipoa exhibent:
alie tamen ab eo funt radiis duodedm,
iifque tenuifiìmis,filorum infiar: namque
ille viginti habet, ut fupra memoravimus,
non adeo infirmos. Sed pinne ventris
h
•! !.!li