
lafperanza non meno, che quefto travaglio,
qualunque egli Ha, poilà fervire alla
illuftrazione dei Gabinetti, ai quali è rivolto
; e profìcuo in qualche maniera all' ingrandimento
di quella parte di fcienza,
che ne forma il difficile, e intereiTante
foggetto.
que erroribus venia, pro maxima rei difficult
ate, negabitufi ñeque/pes eripietur futurum,
ut ex ßudiis noßris, ^ Mufeis,
quorum gratia inita funt , aliquod lumen
afferatur i et in banc fcientiam de pif cibus
in lapidem verßs magnam & difficilem
aliqua utilitas frqficifcatur.
ITTIOLITOLOGIA
VERONESE
P A R T E PRIMA
OSSERVAZIONI GENERALI SOPRA IL SOGGETTO DELL' OPERA
ICHTHTOLITHOLOGIA
VERONENSIS
P A R S P R I M A
OBSERVATIONES IN LOCUM VNDE PISCES EFFODIUNTUR
INTRODUZIONE
F. quante parti d'Italia efibifcono monti
doviziolì d'impietrimenti, niuna ve ne
ha certamente che tanti, e di genere si
difparato ne racchiuda in poco tratto di
fuolo, quanto la Campagna Veronefe, e
la Vicentina. In quafi tutte le montagne,
che corrifpondono alla natura di quefte,
abbondantiflime fono le Conchiglie univalvi
, e bivalvi ; molte contengono inoltre
degli animali, e delle piante foiTili ; alcune
degli Echini, e delle Stelle marine,
delle Madrepore, ed altri fimili generi
di Zoofiti; rarifllrae eiTendo quelle, che
riunifoano nei loro recinti la ferie di ciafcheduno
degli indicati prodotti. Ma il
Territorio Veronefe, ed i fuoi limitrofi,
dalla parte dei monti, prefentano al Paffeggiero,
ed al Naturalifta un quadro
compiuto di ogni genere di Corpi foiTili,
ed il compendio, per così dire, delle petrificazioni
di qualunque paefe. Si contano
in quefte montagne ventifette diverfi
generi di teftaeei da neffuno per anche
oiTervati; dei quali potrebbefl teifere una
Conchiologia minerale ricca di oltre dugento
fpecie impietrite, tratte dai tufi,
dagli ftrati calcarei, dai marmi, dai bafalti,
dalle litomarghe, e dalle pietre focaje dei
detti monti. Vi fono Chiocciole tanto dei
noftri mari, che dei più lontani, come an-
FROsmium
Pleraque Italie regiones montes babent Zoolitis
abundantes: ager tarnen in Veronenßum,
& Vicentinorum finibus non longo
montium traólu coeteros omnes prceflat, tum
copia magnitudine, tum generum varietate.
Etenim montes ex eo genere, quo bi funt,
fere omnes Conchyliis referti funt, tum iis
qua únicas, tum iis, qu£ binas babent valvas
: multi etiam animantes, & plantas fof-
' ßles babent j nonnulli vero e chinos, aflerias
madreporas , vel fimilia Zoopbyta :
fed qui omnia bcec genera eodem in loco
compleSuntur, rarijfimi omnino funt. Hoc
Veronenßs agri, et finitimi, quem diximus,
proprium efl, ut qu.e lapidefactorum genera
unaquaque regio diverfa habet, eadem
ßmul colleBa uno in loco, quodam veluti
in compendio natura, Contemplatoribus invifenda
fubjiciat. Etenim genera teßaceorum
viginti feptem nemini adhuc animadverfa
ibi confpiciuntur, qu£ genera fpecies ducentas
vel amplius comprebendunt ¡ ñeque tarnen
ßmili concretas lapide; namque &' in topbo,
gr in lapide ßrato, quem vocant, calcar io,
& in marmare, & bafalte, & litbomarga,
ac ßlice infunt : quare Conchyologia fojjilis
fané varia, & multa confici poffet. Adde cachicas
terrefires, & aquatiles , eafque £r' aquarum
duldum, & marium, tum noßro.
rum, tum remotiffimorum; quibus quam-
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