
I,
CLXXIV
cati nel noftro Ittiolito i principali,
che fono proprj del Cammello marino,
poco valutando le difFerenze accidentali
in llmil genere di paragoni.
N. LXXI.
L ' A G A N I P P E
P E G A S U S V O L A N S
TAV. xm. FIO. 1.
P. roftro enfiformi denticulato. Linn. Nat. XIIL pagina
418. N." 2.
P. roftro conico, idem Muf. ad Frideric. II. pag.
È aiTai difficile il poter rilevare con
precitlone dai pochi frammenti della
prefente fpoglia i caratteri diftintivi del
Cavallo marino volante, di cui neppure
abbiamo preiTo i Naturalifti il tipo, e
la defcrizione. Linneo è il solo finora
tra gl'Ittiologi, che abbia fatto parola
di qiiefta fpecie di Pegafo, indicandolo
per abitatore dei mari delfIndia. Ma
egli non aflegna ad elfo altra nota caratteriftica
fuorché il roftro addentellato,
e prodotto a foggia di fpada, oppure
il roftro femplicemente conico, ommettendo
la defcrizione delle altri parti,
e la numerazione non meno de' raggi
delle diverfe pinne, che formar fuole
la diagnofi fecondaria per determinare
qualfivoglia fpecie di pefce.
Il corpo depreiTo, e la mandibola
fuperiore allungata coftituifcono, fecondo
Bloch (l), il carattere diftintivo del
genere Pegafo. I pefci di tal forte non
hanno più di tre,. o quattro pollici di
lunghezza; il loro corpo veftito di cuojo
è articolato, col petto largo, e con
piccolifllme pinne all'addome. L'apertura
della loro bocca trovali al di fotto
del capo, il quale per lo più fi prolunga
in un roftro conico, ovvero in
figura di fpada. Furono da Linneo
chiamati col generico nome di Pegafo
a cagione della loro fomiglianza coi
Cavai Pegafo de'poeti.
Nella tefta del noftro Ittiolito pochi
avanzi appena fuffiftono del roftro conico,
e addentellato proprio del Pegafo
volatore. Il di lui corpo non okrepas-
( , ) Ichih. IV. pag. ss.
Paucis e fruflis hujus exuvice fpeciei,
de qua agitur, charaäeres, cujus ab Phyßcis
quoque typus, ac defcriptio deßderatur,
admodum difficulter crui poffimt.
XJnui adhuc int er Ichthyologos Linii.eus
hujufce fpeciei Pegaforum mentionem habuit,
Indoique pelagi inquilinam fecit.
Aß Ule praeter roßrum enfiforme denticulatum,
aut ßmpliciter conicum, nullam
aliam principan notam adßgnat, ac aliarum
partium defcripionem, nec non radiorum
in pinnis enumerationem omittit,
qua ad pifces dignofcendos, atque
certas in claßes redigendos non minus
funt necejfaria.
Depreffum corpus, fuperiorque maxilla
produila, juxta Blochium, Pegafvrum
generis injigne funt pr.ecipuum. Hujus
generis pifces tres, quatuorve poUices
cequant longitudine^ corpus pelle obduéìum
ac articulatum^ lato peBore, atque
pinnis in abdomine pcrexiguis. Ri-
Bus fub capite Mat, produciturque in
roftrum conicum, feu ensiforme. Ab Jimilitudine
cum equo Pegafo poetarum
Linnteus generica Pegafoium adpellatione
nuncupavit.
Nojiri in Ichthyolithi capite vix non.
nulla conici yojlri ac denticulati vejligia
fuperfunt. Non except a cauda, qua
caret y quatuor poUices minime excedit.
CLXXV
fa bensì la lunghezza di quattro pollici,
comprefa anche la coda di cui è
privo ; ma a cagione del ritiro, e coflringimento
della fua pelle compari fce
molto più ftretto, e meno depreiTo di
quello degli altri pefci ad eftb congeneri;
e le articolazioni del tronco fnudate
affatto di carne, e di cute figurano
tanti piccoli raggi di una pinna
continua, che dalla regione toracica
fembra ftenderfi fino alla coda. Ciò,
che avvalora la congettura, che quefta
fpoglia ridotta allo ftato di puro fcheletro
appartenga al Pegafo volatore, da
noi denominato Aganippe, è f avanzo
delle pinne pettorali in forma di due
ampliffime ali, con quello delf apertura
della bocca fotto del capo prodotto
evidentemente in un roftro conico.
Se battano i rudimenti degli efp^ofti
caratteri tanto del genere, che della
Ipecie di cui fi tratta, noi ci lufinghiamo
di aver illuftrato alla maniera degli
antiquarj un logoro avanzo del tempo,
profittando delle più piccole indicazion
i , e di eflere giunti colla noftra ana-
]ifi di confronto a foddisfare in qualche
modo la dotta curiofità de' Naturalifti
fopra una fpoglia, che quafi
più non ferba le traccie della primitiva
originale fua forma.
At oh coarBatam, exjlccatamque cutem
JìriBior, minusque ctsteris congeneribus
pifcibus deprejjlis videtur ; ac trunci articuli
omnino palpamento, pelleque denudati,
totidem exigui continua pinnce
videntur radii, quce a thoracc ad caudam
ufque excurrat. Reliquiae pinnarum in
peBore fub magnarum alarum forma,
nec non ricius hiantis fub capite in conicum
roftrum aperte proauBo, hoc fpolium
ad meram ojfeam compagem reda-
Bum ad Pegafum volatorem a nobis Aganippem
adpellatum pertinere magis magisque
arguunt, atque conjìrmant.
Si expofitormn attributorum tum generis
cum fpeciei, de qui bus agitur, veßigia
fufficiunt, antiquariorum more exefim
temporis reliquiam ex parvis indiciis
illußraße, diligentique camparatione
aliquo modo doBie Pbyftcorum curioßtati
fuper exuvia, quie prope originalem
formam penitus amißt, satisfeciffe
confidimus.
N. LXXII.
L A R A N A PESCATRICE
LO P HIUS PISCATORIUS
TAV. XLII. FIG. 3.
L. depreffiis, capite retundato. Limi. S. N. XIII. pagina
402. N." I.
L. cute alepidota, levi, capite plagioplateo. Gronov.
Zoopiiyi. pag. fS. Muf. I. pag. fy. N." 128.
L. ore cirrofo. Arted. Geli. Fife. pag. 6;. N.° i. Synon.
pag. 87- 1.
Liìiti. Jtiu. Scan. pag. J27. M'.if. ad
Frid. pag. Sì-
Non evvi scrittore Ittiologo fra gli
antichi non meno, che fra i moderni,
il quale non abbia fatto parola di queflo
moftruofo pefce dell'ordine Linneano
degli Anfibj nuotanti, conofciuto univerfalmente
in Italia fotto diverfi nomi.
L, capite corpore latiore. Bloch. Iclith, IH. pag, 74.
PI. LXXXVII.
Rana pifcatrix. Gesner de Aquatil. pag. J13. siy. Icon.
Anim. pag. 118.
Aidruvand. de Pifcib. pag. 404. 467.
Jonjìon de Pifcib. pag ï6. cab. n . fig. 8.
Diable de mer, Grenoviüe pecheuse, Galanga. Cours
d- Hiß. Nat. Tom. V. pag, ¿(7. Pi. IV. Sg 2,
Inter veteres, recentiorefque Icbtbyologos
monßroß hujufce pifeis ex Lin-
Uitano Amphibiorum natantium ordine,
atque apud Italos diverßs fub nomini,
bus, ut Martini pifcatoris. Diaboli marini,
Felis ac Rubetic noti nemo menil
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