
C L V I I I
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te de' Grilli, e quella non meno delle
pinne fuperftiti.
L a tefta dell'Ifctiolito, di cui fi tratt
a , è breve, piccola e fenza fqiiame,
colla mafcella fuperiore un poco più
lunga dell'inferiore, come fi può vedere
in ambedue gli efemplari da noi prodotti
. Si contano nella fua membrana
branchioftega 7 olTlcelli ( fig. i. ) , carattere
proprio dei pefci del genere degli
Ofidj, onde fi diftinguono dalle
Morene, ed Anguille, alle quali efternamente
fomigliano. Il di lui corpo
quantunque dilTeccato, e ridotto quafi
allo fiato di pietra, lafcia travedere alla
regione del petto ( fig. I. ) un avanz
o di piccole fquame, che non efifto- •
no nelle anguille, il corpo delle quali
è anche in proporzione più lungo e
meno deprelTo. Eflb è fornito di cinque
fulcri o iftromenti del nuoto, detti
le pinne: due fituati a fianco del petto
, che per la loro fomma tenuità fi raffigurano
appena, e in cui colFajuto delle
lenti fcorgonfi 17 raggi, ( fig. i ),
e tre altri infierne congiunti, che dalla
nuca fino alla regione del ventre formano
una pinna continua compofta di
1 5 0 raggi all'incirca, e che rifulta dall'aggregato
della dorfale, caudale, ed anale
. La fua coda poi è prodotta leggiermente
in acume, come rifcontrafi in
amendue le figure: nel che apparifce
diverfo dal Grillo imberbe ad eflb congenere,
diftinguendofi anche per l'unione
delle anzidette tre pinne dagli Afinelli,
e dalle Múflele, colle quali fembra
avere qualche rapporto di fomiglianza.
Più ftrettamente pare che il noflro
Ittiolito convenga coi caratteri dell' Ofidio
verde defcritto daU'illuftre Fabrizio
(l). Ma oltre al maggior numero
dei raggi, che ofl'ervanfi nelle tre pinne
unite di quefto, ed oltre al capo alquanto
più voluminofo, e privo affatto
di cirri, non efiftono in e(Ib le piccole
frequenti macchie di color nero,
che rendono variopinto e tigrato il
corpo anguilliforme del Grillo, e che
tuttavia diftintamente appaiifcono ncll'efemplare
rapprefentato dalla figura prima,
febbene da gran tempo caduto in
( 1 ) Fauii' Groelaìid. pag. 141. 99.
A^Oyirz Icbtbyolithi caput breve cjì,
fquamarum expers, fuperiori maxilla ultra
inferiorem aliquantulum produBa, ut
in diiobus vider e ejl, qms edidimus, typis.
In cuti branchioftega V I I numerantur
ojjìcula ( Jìg. 1 ), quod pi/cium, qui
Ophidiorum nomine dijiinguuntur, priCcipuum
cft, quodque eos a Murienis, ac
Anguillis ajjìmilibus difcriminat. Corpus
etjì exjìccatum ita ut pene lapideum Jìt
in peBore { f g . I. ) , reliquia! parvarum '
fquamarum aperiti quitus anguilhe careni,
qua corpora funt longiores, minufque
deprejfce. Qiiinque remis ad nandum,
qute pinna vocantur, fulcitur ;
duobus in latere peiloris vix oh exilitatem
confpicuis, in quibus perspicillorum
ope X V I I vifuntur radii { Jìg. z ) ;
tribusque aliis Jìmul coeuntibus, qui ab
occipite ad alvum extremum cxcurrunt,
continuamque efficiunt pinnam C C L radiis
conjlantem, ac dor fi, ani, atque caudie
ex pinnis coalescentem. Cauda leniter in
apicem définit, ut utrisque in figuris apparet;
qua in re ab Grillo imberbi as.
fimili differì; quemadmodum trium pinnarum
coalitio ab Afellis atque Mufielis,
quibufcum affinitas aliqua intercedere videtur,
longe difiermim\t- ,^ /)
Magis cum Ophidio viridi, quem clarus
deferipfit Fabricius, congruere videtur.
Afi prater plures radios in tribus
pinnis fimul conjuniiis, pr^eter grandius
caput cincinnorum expers, defunt macu-
Le fufcct, qUiB tigridis in morem caput
Grilli piBum affingunt ; quoque haBenus
manifefie apparent in typo ( I. fig. )
etfi jamdudum in fojjilium claffem tranfierit.
l'erlujlrationibus ci. Co, de Ronconiis
tam eleganti auBi fumus Ichthyolitbo,
qui adfertie fpeciei quam maxime
attribuì a illufiravit, qua ferme in cun-
Bis Veftennce exemplaribus ab fpoliorum
C L I X
potere del Regno folTile. Dobbiamo
alle diligenti perluftrazioni del Ch. Co-
Ignazio Ronconi l'efcavazione nella Laflrara
di un Ittiolito sì perfetto in ogni
fua parte, il quale ha fervito a mettere
in chiaro vie maggiormente i caratteri
della fpecie in queftione, che
in quafi tutti gli efemplari di Veftena
furono dalla corruzione della fpoglia
alterati, o quafi interamente diftrutti.
Il pefce Grillo vive iingolarmente nel
mare Mediterraneo, dal quale non fi
diparte mai, fecondo ciò che alTerifce
il Bellonio. Alcuni moderni Naturalifti
lo fanno comune eziandio al mar Roffo
in Egitto. Egli è certo però, che
fi pefca anche nel Baltico, ed in Siberia,
come apparifce dalla defcrizione
di Bloch (l). I Romani lo tenevano
in molto pregio, ed imbandivano frequentemente
le loro menfe di quefto
pefce. Da quali delle accennate regioni
fiano procedute le fpoglie copiofe
del Grillo efiftenti nella Laftrara, non
abbiamo dati ballanti per poterlo conofcere,
e con verità definire.
intabefcentiam immutata fuerunt, aut penitus
interierunt.
In falo, quod Europam ad meridiem
alluit, degit prafertim Grillus, a quo
numquam digreditur, ut refert Bellonius.
Pbyficorum nonnulli crebrum etiam Erythrcei
inquilinum faciunt. Extra omnem
tarnen efi aleam etiam in Germanico ac
Siberico ponto expifcari, ut e Blochii
apparet defcriptione. Plurimi faciebant
Romani, ac fumptuofis fapius aenis adbibebant.
E quibusnam pnenotatis regionibus
crebra immigrarint Ophidii bujus
exuvice, quibus refìrta efl Laftrara, necejjariis
minime infiruBi notionibus nec
dignofcere, nec pro certo afferere posfrnnus.
N . LXIII.
I L TRAPANO
P E G A S U S LESINIFORMIS.
T A V . XXXI X FIG. I.
D . Ó. P. . . V. 3. A. 5. C. 15.
P. Roftro acuminato enfiformi; cauda lanceolata.
L ' e f l e r n a fifonomia di quefto pregevoliffimo
Ittiolito non deve punto forprendere
l'offervatore naturalifta, ogni
qualvolta fi faccia a conferirla con quella
del piccolo pefce da noi defcritto
alla Tavola V. fig. 3 del Gabinetto
Bozziano. Il carattere del genere Pe.
gafo fpicca ben tofto in entrambi alla
forma depreiTa del corpo prifmatico, al,
lungo roftro, nel quale fi producono le
due mandibole, ed alle incifure offee,
che in varie articolazioni dividono il
loro tronco.
Eximii ifiius Icbtbyolithi adfpeBus'minime
naturalium obfervatoribus mirus videri
debet, ß cum eo pifciculi Tabula r
fig. } Bo&&iana Lithotbeca a nobis de.
fcripti conferatur. Genericus Pegafàrum
cbaraBer illieo ex deprejfa prismatici
corporis forma, ex longo roflro, in quo
producuntur maxillse, atque ex ojeis
fegmentis, qua truncum articulatim. dividunt,
in utroque innotefcit.
I
( 0 Ichth. V. pag. r>.