
mitivo (34) ) e fi trovino alcune fonti
minerali impregnate tuttora di una piccola
porzione di qiiefto fale (25). Non è
da ftupire che manchino i iedimenti fulfurei
indicati dal compleiTo delle operazioni
predette, fe vi fono tutti gl'indizj della
lor combuftione, e dei vulcani già fpent
i , che alimentarono a fpefe del loro difcioglimento.
E diffatti le due ftrifde di
terra Q. V ( Tav. II. fig. I. ) , che fcendono
dall'alto di Veftena, e Bolca nella
valle del Reper, e divife in varj rami cofteggiano
da una parte il monte dei Pefci,
e dall'altra il Poßale, e ÏAltiffimo'-, altro
non fembrano, che larghifllme fpaccature
dei fedimenti calcarei del mare riempite
dai torrenti di femifufe materie, che giù
colarono dalle fauci degli accefi vulcani.
Gli ftrati F fono evidentemente un frammento
di quelli del monte C , ed i maffi
K I H porzioni volutninofe delle medefime
pietre fcacciate dalle loro fedi native
, come fono parimente porzioni vulcaniche
i varj macigni fegnati dagl' impronti
del fuoco, che fparfi lì veggono
fülle altillìme vette C E D A dei monr.,
ti fuddetti.
XLH.
Quefte offervazioni locali ci moftrano
ad evidenza, che le ftratificazioni calcarle
prodotte da pofature marine preefiflevano
all' epoca delle rivoluzioni vulcaniche
, che fono avvenute nel centro di
fiffatte montagne. Ma la loro antichità,
più che dallo flato in cui fono, fi rende
chiara dall'ifpezione, e dall'efams accurato
di quanto dentro di fe contengono. Si è
già notato più fopra, che le fpoglie vegetabili
ed animali fepolte in fimili ftrati
fono un mifcuglio di fpecie attualmente
viventi in mari, e climi diverfi, e che fra
quefte ne efiftono alcune per fino di acqua
dolce, che fi pefcano in oggi nei fiumi
di Europa, o in quelli foltanto dell'America
, e delle Indie. Quei Naturalifti,
che ricorrono alle cfplofioni di vulcani fottoraarini
per rendere conto di un tale fenomeno
, hanno bensì in loro favore gl' indizj
preffochè generali di antiche irruzioni
vulcaniche nell'Europa, e poiTono in
oltre addurre dei fegni infallibili di alcuni
Ci4) V. Lorgna Deli' alcali minerale delle Fortificazioni
di Verona,
cur fubßdentia fulphurca nullaJìt, contra ac
fail a, qike narravimus, ßmul poßulant ; e a
namque fuijfe combußa, ut • vulcanos alerent
jampridem , omnia profeBo indicant.
Quid i' terree fafciie illa duie QV, qua a
cacumine Bolca, gr Veßcna in vallem Reperem
demhuntur, quaqua in plures fcissa,
bine montem Fi/cium, illinc Poftaiem,
^ Altiffimum ambiunt, quid ejje, quave
caufa extitijfe videtur ? Hiatus duo latiffimi
ßint, a qui bus fubßdentia calcarea difcißa
eßj quosque fubinde materia a vulcanorum
fame decurrens, nec tarnen omnino
fufa replevit. Neque vero dubitari poteß,
quin vel strata F fragminaßnt mantis
C, vel faxa K I H ßnt partes ingen.
tes eorumdem lapidum, quas ignis de fede
fuá deturbavit, vel denique rupes in fummis
verticibus C B D A ac illac dißeäa,
atque igne notata a vulcanis reliqua ßnt
XLI
5 XLll.
Exterior igitur loci forma illud planum
facit, lapidem caleareum ßratum ab
aquis jam antea fuiffe, quam ab igne in
mediis montium vifceribus exardefcente ea
proferrentur, qua vulcanica dici debent .
Verum de antiquitate ejus lapidis ea potior
ratio eß, qua a genere, gf varietate
earum rerum, qua lapidi infunt, diligentissime
ducitur. Illud jam animadvertimus,
reliquias ßve animantium, ßve plantarmn
eo in lapide ßmul coacervar i, quarum fpecies
alia procul ab aliis diverfo maxime
ccelo, if mari vivunti neque in mari tan.
tum, fed gr in fluviis vel Europa, Indiarumque.
Hac tanta, tamque varia permixtio,
non video, qui fieri potuit a vulcano
fubtus mare intumefcente. Etenim qui hac
iituntur ratione, indiciis quidem veterum
vulcanorum pene universa Europa fententiam
defendunt fuam, praterea & pifcibus
terra repente obvohitis, et confepultis
. Hac certe nos effe concedimus : fed
quoniam vulcanus ßngulis in locis eritmlo.
( 2f. ) Bozza Aiialifi delle acque di Rovere di Vepefci
inftantaneamente fepolti, ed avviluppati
dentro alla terra: ma non potranno
mai conciliare con fimile avvenimento
parziale il trafporto in un luogo folo
di animali acquatici radunati da tutte
le quattro parti dei Mondo, divifi in
origine da vaftiiTimi continenti, crefciuti
parte nelle calde Regioni, e parte
nelle più fredde j alcuni nelle acque falfe
del Mare, ed altri nelle dolci dei
fiumi. Quei Geologi, che pretendono
di fpiegare; un tal fatto dalla rapida mutazione
del mare pel deviamento del noftro
globo dalia perpendicolare del proprio
affé paralello in origine al fole, ov.
vero per la declinazione della di lui Ecclittica,
faranno coftretti ad ammettere,
che tutte le ipecie vegetabili, ed ani--
Biati viveflero un tempo indiftintamente
in qualunque luogo fenza differenza di
atmosfera dolce, o falina, e fotta iin
eguale temperatura, ciò che punto non
regge al confronto della diverfa ftruttura,
che fortirono gli efieri organizzati
dal fapientilUmo Autore della Natura
creata, onde foffera accomodati a vivele
in climi, ed elementi diverfi fecondo
la fifica loro coftituzione ; o per lo
meno dovranno con non minore inverifimiglianza
fupporre, che mentre declinarono
altrove le acque dei noflri mari
,, non trafportaffèro feco i loro prodotti
, e quelle all' oppofto dei Mari
lontani fpingendofi in alto lanciaffero fui
noftri fcoglj appena fcoperti ogni genere
di animali, e di piante, che contea
nevano. Quegli Offervatori per. ultimo,
che ammeffe per fondi di Mare le ftratificazioni
calcarle abbondanti di Conchi,
g l i e , e di Pefci attribuifcono il loro
flato prefente di terra ferma al graduale
ritiro delle Acque, marine, oppure
alla elevazione del letto del Mare in
alto portato dalla forza efpanfiva" dei
vulcani fottomarini , troveranno , non
niega, fui noftri Monti medefimi delle
traccie in favore di quefte due ipotefi,
è potranno inoltre appoggiarle coi luminofi
efemp) dei Continenti di Olanda,
di Saint-Omer, di Ravenna, che un
tempo furono Mare, dei Mari di Zelanda,
d'Affrica, d' Inghilterra, che furono
già continenti, e delle ifole montuofe
nate da eruzioni vulcaniche, e
ufcite a' noftri tempi dal Mare : ma poi
pit, qui poteß ipfe divifos vaßißmis terris
pifces ex torridis regionibus, ex glacialibus,
ex aquoribus, ex ßuminibus, demum
ex univerfo pene orbe conDehere? Neque
felicior ea caufa eß, quam a permutata
maris fede mmnulli Geologi attulerant, five
hac permutatio ex eo fuer it, quod axis
terra foli principio parallelus ab hac linea
poßea diver gerii, ßve ex co quod ejus eclyptica
declinaverit. Velocior quidem fuißet
ea permutatio, quara dicipojjetj eatamen
quod quarimus, cognofci non poteß, nifi
dicatur aut genera animantium, & plautarum
imiverfa fingulis in locis per cam
atatem vixiffe, quod certe a Verität e alienum
eß ( viventia enim corpora illud a natura
fapientijfime habuerunt, ut alia alia
ßruäura effent, prafua qua que coeli, elementique
differentia ) , aut illud, quod aque
incredibile efi, ab aquis maris noßri
alio decmrentibus non fuQs fecum fruiius
eveäos fuiffe ; contra vero ab aquis alieni
maris fublatis ßuBibus in fnmmo,s fcopulos
vix deteäos animanti a, qua ferebant,
fua, fuaque plantarían genera fuiffe ejeña.
Demum funi qui cenfeant, ßrata calcarei
lapidis teßaceis, pifcibufque referta
inaritimum olim alveum fuiffe, nunc terram
ejjej propter e a quod aut aqua recesser
int, aut quod ipfum alveum vulcani fußulerint.
Equidem neutra bac opinio improbabilis
eß, neque defunt in noßris montibus,
qua utrique faveant. Vatemur etiam
terras continentes Sanßi-Omeri, Hollandia,
Ravenna olim maria fuiffe; ab oceanis au.
iem Zelandia, Affrica, Britannia veteres
terras fuiffe obrutas', Ínfulas demum moniofas
vulcanorum violentia a mari noßra
atate emerfisse. Vera hac funt, & praclarijßma
falta : fed quid ad ßrata Veranen,
ßum, quorum pifces, ^ conchjlia plurima
non marium noßrorum indigena funt, fed
remotijßmarmn regionum incola. Quapro.
pter etß illud concederemus, lapidem illum
calcar eum veterem maris noßri alveum fuis.
se; illud profecto non paffet intelligi, qua
ratiane in ipfo ea ineffent, qua ad diffitis^
sima maria pertinerent.
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