
cxvi
occhio nudo. Precedono la pinna dorfale
altilTìma 5 fpine gradatamente maggiori,
l'ultima delle quali è bifida nella
fommità a guifa dei 57 raggi affai più
eminenti che vi fuccedono. Le pinne
pettorali troncate per accidente negli
apici hanno la fteifa forma di quelle
dei Mollidenti citati, e coirajuto delle
lenti manifeftano 17 raggi per ciafcheduna.
Nelle ventrali, che fono inferite
verfo la gola come quelle dell'AcariUina
di Willoughey, fi contano 6 lunghi
raggi che vanno a perderfi ripiegati
fotto il corpo di quefta fpoglia. La
pinna anale infranta ancor efla come le
pettorali porta feco vifibili i tronchi
di 3 fpine anteriori, e di 43 raggi confecutivi.
La coda è intera, e femicircolare,
fcorgendofi in ella 15 raggi bifidi,
oltre ad uno fpinofo per ogni lato.
Non fi può fülle tracce del noftro archetipo
definire la forma precifa delle
due pinne grandi dorfale, ed anale, che
fono parte per metà celate dentro alla
pietra, e parte per negligenza degli
efcavatori perdute. Si conofce nondimeno
da quanto rimane, che l'altezza
di quefte pinne è confiderabile, e
forfè in proporzione della ftatura del
corpo, maggiore eziandio di quella
d'ogn'altro pefce congenere, e di fomigliante
conformazione.
Se veramente dobbiamo nel pefce
fin qui efaminato riconofcere un'antichiilìma
Ipoglia dell'Acarauna di Willoughey,
quefta, che da noi chiamafi
Farfallone, è abitatrice dei mari d'Afia
e d'Egitto, come tant'altre che fonofi
più fopra deferirte. Riefce quindi forprendente
ai contemplatori della Natura
la fua finora unica apparizione fra
gl'Ittioliti di Vcftena Veronefe, riflettendo
alia somma diflanza del luogo
originario di quefto pefce da quello
ove giacque fepolto, e a quanto tuttavia
conferva in fe fteffo de'fuoi primi
lineamenti tanti fecoli dopo l'efiflenza
dei monte, da cui venne diffotterrato.
res ¡»\ecedunt quadrata i quanim poßre.
ma efl bidens in apice ad inßar LVII
radiorum, qui ßibfequuntur, magis pro.
minentium. Pinn,e peBoraks forte in
apicibus decurtatce eamdem, quam in
pfdpoßtis Chatodontibus, habent formam,
et perfpicillorum ope unamquamque XVII
radiis poliere discernitur. In peäoralibm,
quie juxta guttur, tamquam in
Acarauna WiUougbey, fimt infer tie, Fl
longi numerantur radii, qui fubter corpus
hujufce fpolii delitefcentes evane,
fcunt. Analis fpina, fraila ut eie quie ab
peäore prominent, conspicua in pinna,
rum priorum, ac XLllI fubfequentium
radiorum exbibet fragmenta. Integra eß
cauda et falcis ' modo incurvefcit. XV
bidcntibus radiis pneter unum undequaque
fpinofum. Certa majorum pinnarum
tum ani cum dorfi forma fuper archetypi
noßri collatione nequit deßniri, cum
per dimidium alice in lapide delitefcant,
alile fojjbrum incuria evanuerint. E reliquiis
tamen confpicitur, harum pinnarum
altitudinem infignem effe, et for.
fan ( ratione habita ad corporis modum
) quam in quovis alio pifce ejusdem
generis ac conformationis etiam.
majorem.
Si fatendum eß, pifcem, quem defcripßmus,
vetufliffimam effe Acarauna WHlougbey
exuviam, buie, quce a nobis
Papilio nuncupatur, Aßa, atque Mgypti
freta cefferunt inhabitanda non fecus ac
aliis, de quibus fufe fupra differuimus.
Mirum bine Natura ßudioßs videtur,
hunc unum baäenus inter Veßeme Ichthyolithos
apparuiffe, cum memoria verfantur
nativa ejus loca tanto dißerminata
intervallo ab alpibus, ubi lapideus
occubuit, nec non prima line amenta adeo
illafa tanto temporis avo poßeaquam in.
erebuerunt tumuli, e quibus incorruptum
cadaver emerßt.
f
cxvii
XLIII.
I L P E S C E TALPA
C H A E T O D O N CAN ESCE N S
TAV. XXVI. . FIG. 2.
Ch. cauda bifida, spinis dorsalibus 2, radio tertio iongissiino,
ore bidentato. Lim, S. N. XIII. pag.
460. N.» I
Ch. canescens aculeo utrinque ad os, ossiculo tertio
p i n n s dorfalis setiformi longiffimo. Aríeil. Ichth.
Ipec. s¡.
I caratteri di un tal Mollidente dei
mari dell'Indie fi. defumono dalla fua
figura romboidale bislunga, dal roftro
tubulofo ed aculeato, dal numero e
forma dei raggi delle fette fue pinne,
dai due pungiglioni dorfali, dal terzo
raggio lunghiffimo che vi fuccede, e
dalla coda intera nel mezzo, e prolungata
ai due lati in fembianza di coda
bifida. Nella pinna dorfale del pefce
Talpa fi contano 45 oiTicelH comprefe
le due fpine anteriori 5 il primo
raggio di quefta, denominato da Attedio
il terzo oillcello, è notabilmente
più eftefo di tutti gli altri. Le pinne
pettorali fono comporte di 17 raggi,
le ventrali di 6 brevi e robufti, l'anale
di 34, e la caudale di 16.
Nel noftro Ittiolito, fcoperto ultimamente
tra i pefci fofllli del Veronefe,
moki degli efpofti caratteri fono
tuttora riconofcibili, mentre il diffeccamento
di tutto lo fcheletro, e la fpaccatura
del faflb che lo rinchiude, altri
ne ha cancellati , o interamente perduti.
Scorgefi in eiFo primieramente la
ftruttura tubulofa del roftro, quantunque
in gran parte contratto; e ai lati
di quefto l'aculeo dall'Attedio defcritto.
Vedefi la figura romboidale del
corpo rimafto fchiacciato dentro alla
pietra, il quale perfettamente nelle dimenfioni
e nell'abito efterno confronta
coli'originale di Seba. La pinna dorfale
è la fteffa che quella dipintaci
dagl'Ittiologi nel pefce Talpa, a riferva
che il terzo raggio, o primo di
quefta pinna non confervò incorrotta
dal tempo la fua naturale lunghezza.
Del rimanente in tal pinna fcorgonfi
l'art. II.
Chaetodon canus. Siba Thcfaur. IH. tab. XXV. fig. 7.
Alburnus amboinensis. Ruyfcb. Amboin. pag. ao. tab.
- X. flg. j a
JJlius Chatodontis Indica freta incolentis
attributa dejignat . rbomboidalis fi.
gura, rojlrum tubulofum, atque aculeatum.
Humerus, conformatioque radiorum
in pinnis, duo dorji aculei, tertius ra.
dius, qui fubfequitur longijimus, nec non
cauda in medio integra, ad latera autem
more bidentis produSa. In Chatodonte
canefcente dorfi pinna nec non duas f p i .
nas anticas . XLVI officula fulciuntur ;
primus iftius radius ( tertium officulum
Artedio ) pra cateris dilatatur. PeSoris
pinnis xvii radii, . alvi VI breves,
robuftique, ani xxxir, cauda autem
XVI attribuuntur.
Harum notarum plures adhuc infpi.
cere eß in Ichtbyolitho inter fojftles.pi.
fees Veronenfium nuper deteßo. Nam
artuum exficcatio, fciffufque lapis involvens
reliquos detrivit , penitufque delevit.
Non latet tubulofi roßri configuratio,
et f i admodum contraili, adque roßri la.
tera aculeus ab Artedio depromptus.
Confpicuum infuper eß corpus in rhom.
hi ppeciem expreffum, ab ambiente la.
pide illifum, et quoad menfuram, ac
externum habitum cum Seba originali
congruens. Dorfi pinna eadem ac in
Chatodonte canefcente defcripferunt Ich.
thyologij nifi quod vel tertius, velpri.
mus radius temporis injuria minus quam
feri natura eß productus . Catenm fuper
flite s XIIV adhuc cernuntur radii, qui
duabus cum anticis fpinis numerum complent
ofßculorum, qua in ipfo Syflematici
deprehenderunt. Eadem radiorum congruen.
tia eminet in alvi pinnis, caudaque;
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