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parabolica verfo l'angolo della coda.
(¿uefto connotato apparifce ben tofto
nel noftro piccolo Ittiolito, ma colla
differenza foltanto, che eíTendoíi in effe
perdute le tre corte fpine dorfali
anteriori alla filiforme j la quarta viene
per confeguenza a comparire la prima,
e neppur quefta perfifte intatta
nell'intera naturale fua dimenfione.
Dalle cognizioni che ci tramandarono
gf Ittiologi intorno a fiffatta fpecie
di Mollidente rilevali che f ordinaria
ftatura di quello pefce è per lo
meno dodici volte maggiore di quella
del noftro folTile, e che anzi non
lungi dall'Amboina egli perviene talora
ad eguagliare il pefo di i o oppur
15 libbre (i). Conlìderata pertanto
nell'Ittiolito, che ora veniamo ad efaminare,
ima fpoglia appartenente alla
Ipecie fuddetta, fi rende fubito manifefto
che f individuo, alla quale fi riferifce,
fu tralportato al regno de'follili
nei primi giorni della fua vita, e
che per confeguenza tenero ancora, e
immaturo dovette neceifariamente andar
fottopofto ad alterazioni notabili
fotto le alternative della macerazione,
e del proprio difleccamento. In fatti
paragonando il noftro difegno colle figure
più efatte del mentovato pefce,
fi trova bensì una proffima corrifpondenza
fra loro nel generale della fifonomia,
fpecialmente poi nelle traccie
di tutto il capo, e neU'ordine e forma
delle diverfe pinne, ma oflervafi
nel medefimo tempo il corpo delf Ittiolito
per depreiTione mancante della fua
naturale rotondità; il di lui roftro contratto
dall'aridità, e divenuto più breve,
una porzione del torace fvanita in
compagnia delle pinne ventrali che fofteneva,
e le natatoje del dorfo e dell'
ano fcompaginate , e in gran parte diftrutte,
ove maffimamente hanno termine
verfo la coda . Neil' attuale ñato
di quefto fcheletro riflettendo alla
firaordinaria fua picciolezza, fi potrebbe
forfè paragonarlo piuttofto colla figura
decima quarta della Tavola vigefima
quinta di Seba, di quello che
coli' immagine del Macrolepidoto di
Lirmeo. Ma fcandagliati minutamente
. (T) Rmari Hist, de Poift. tom. II. PI. i. fig. i.
turn, quod cum tres breves pinme, quí
Jiliformem antccedunt in dorfo, interierint,
quarta effeSa ejl prima¡ at ne
ijìa quidem integra, nec quantum natu.
ra fert produéía.
Ex defcriptionibus, quas de hac fpecie
Chietodontis vulgaverunt Ichthyologi, patet
hunc pifcem ejß duodecies ut plurimum
majorem hoc foffili noßro} immo
non longe ab Amboina aliquoties viginti,
aut vigintiquinque librarum pondus
¡equare. Manifeßum igitur efl exuviam,
quam fubdimus examinandam, Macrokpidotum
fuijje, qui tener adhuc et parvulus
in foßilem fuit lapidem ver fus,
quique adhuc acerbus partim ob artuum
macerationem, partim ob folidarum
partium durefcentiam non mediocriter eß
immutatus. Revera ß delineationem exhibit
am cum fidelioribus pifcis ifliiis piííuris
conferimus, affinitas quidam in tota
corporis habitu ßatim innotefcit^ pra.
fertim in capitis vefiigio, nec non in
ordine, pinnarumque forma. At eodem
oculi iäu corpus quoque comprejjum, et
convexitate imminutum patefeit, roßrum
infpicitur exile ariditate, breviusque, fupernus
truncus ßmul cum pinnis ahi
deletus, nec non dorß, ac podicis remigia
disperfa, atque ubi deßnunt in
caudam partim deßrußa. Ut modo fe
habet hoc fceleton ( inußtata exiguitate
attenta ) potius cum ßgurci quartadecima
XXV Tabula Seba, quam cum
Linnai Macrolepidoto conferendum effet.
Aß natalium lineamentorum veßigiis diligenter
expenßs, ßatutaque prafertim
affinitate formce cum in capite et pinna
dorß, tum in cauda hujus exuvia cum
ßmilibus parttbus in Macrolepidoto, in
aperto erit non temere buie Chatodontium
fpeciei adjudicatum fuiJJe.
i refidui degli originali lineamenti impreffi
in fiftktta fpoglia, e verificato
fopra tutto uno ftretto rapporto di
forma che paffa fra il capo , la pinna
dorfale, e la coda della medefima, e
quelli del pefce Pampo, non parrà certamente
azzardato il giudizio, che ci
determina a riferirlo in preferenza a quefta
fpecie di Mollidente.
Nel noftro Ittiolito fuppofta la depreilione
del corpo, e la mutilazione
della pinna anale, e dorfale, fi trovano
molti tratti di analogia colla figura del
Fabbro defcritto per la prima volta da
BrouiFonet (i), e fucceffivamente illuftrato
da Bloch (i) . L'aculeo maggiore
degli altri eh' egli moftra fui dorfo,
la dimenfione dei raggi refidui di
quefta pinna, l'andamento, e la forma
triloba della coda convengono quafi più
col Fabbro, che col pefce Pampo.
Ma non è così parlando della ftruttura
del capo, del fito ove fono inferite
le pinne, e del numero dei raggi
che fi contano nella caudale; dall'
analifi delle quali parti rifultano delle
difparità riflelFibili col Mollidente di
BroulTonet, ed una decifa corrifpondenza
con quello al quale lo riferiamo.
Il Pampo vive foltanto nelle acque
falfe delf Indie orientali, ed è un pefce
riputatilEmo, fomigliante nel fapore
della fua carne ai Palferi dei noftri
mari, e di cui fono colà imbandite le
più laute menfe. La piccola fpoglia
foiTile da noi prodotta, che appartiene
agi' Ittioliti minori di Veftena preflb
Bolea, manca sfortunatamente dell'altra
metà, che dovrebbe fervire all' incontro,
e maggior luflro di sì bel monumento
.
( 0 Ichth. Decad. 1. N." f. tab. ;
l'art. II.
Si comprejfum tantummodo corpus,
mutilasque ani, dorßque pinnas attendimus,
non abßmilis omnino videtur hic
typus ab Fabbri figura, quem prius
Broufonetus, deinde Blochius illußravere
: nam aculeus, quem cateris majorem
prtefert in dorfo, reliquorum in hac pin.
na radiorum dimenßo, habitus et forma
tricufpidis caudiS fere potius cum
Fabbro, quam cum Macrolepidoto videntur
congruere. Verum non ßc fe habet
de capite, de loco, ubi exert ¡e iufurgunt
pinna, deque radiorum numero,
qui infunt in pinna cauda. Attento harum
partium examine, magna cum Chaetodonte
Broufoneti difcrimina, atque manifeßa
cum Macrolepidoto fimilitudo ßatim
prqfiliunt.
Adfertus Chaetodon tantum in Indoo
falò gignitur, pifcifque fer tur notijjìmus,
carnium fapore Pajferibus Aufonii freti
finitimus, pretiofa conviviorum dapes.
Exigiium fojjile fpolium ad minores Ichthyolithos
Veßena prope Bolcanum pertinens
obverfa imprejßone caret, qua lux
atque ornamentum buie accederet monumento.
w Ichth. VI. pag. 80. PI- ccxi l . £g.
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