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tuttavia 44 raggi fuperftiti, che colle
due ipine anteriori danno il numero
degli officelli ad eiTa attribuiti dai lìftematici.
La medeflma precifione di
raggi ritrovali nelle pinne ventrali, e
nella caudale, quantunque quefta per efiere
mutilata alle due eftremità laterali
non comparifca bifida. La pinna anale
limile nella forma a quella della fpecie
in quiftione non prefenta che 2,8 raggi
in luogo di ¡6, offervandofi quafi
cancellati i tre primi fpinofi, e ripiegati
gli ultimi piccoliffimi fotto l'angolo
della coda. Nafcofte fono parimenti
le pettorali fotto l'invoglio di
quefto fcheletro, che divifo in due tavolette
d'incontro offre alla viita non
l'efteriore, ma l'interno longitudinale
fpaccato del pefce Talpa.
Ruyfchio nella nuova collezione dei
Pefci deli'Amboina defcrilTe brevemente
alcune fpecie di MoUidenti col nome
di Alburni, che fembrano avvicinarfi
alle note caratteriftiche del noflro
efemplare, mairimamente il propofto
al numero io della Tav. X. in
principio citata. Ma il Mollidente
bianco delineato da Seba ha tale analogia
col noftro , che f uno può
fervire alf altro d'illuftrazione, e di
fupplemento, nè v'ha luogo a temere
di sbaglio nel giudicare entrambi fpettanti
alla fteifa fpecie che Ta/pa è da
noi chiamata, e Mollidente biancajìro
dalla comune dei liftematici.
quamquam hac in apkihus decurtata hidens
minime appareat. In illa ani, forma
haud diffimili ab illa fpeciei, de
qua agitur, XXVIII tantum radii invifuntur;
cum ßnt XXXVI eo quod tres
primi fpinoß funt deleti} extremi autem
admodum parvi revolati lateant fub cau.
da. Sterni pariter delitefcunt pinna fub
tegmine fceleti, quod in duas tabellulas
diffeäum non exterius, fed intrinfecus
tantum oculis patet dimidiatum.
In recenti pifcium Amboina colleßione
nonnullas fpecies Chcetodontium Alburnorum
nomine defcripßt Rujfchius,
qui ad attributa fpecißca typi noßri
N.° zo Tab. X initio citata propius vi.
dentur accedere. Sed Chcetodon albus ab
Seba delineatus ita cum noflro congruità
ut unus alterum illußrare, atque fupplere
poffit. Ncque error metuendus efi
in judicio, ß ambos ad cam dem fpe dem,
qu¡e Chactodon canefcens a nobis, albefcens
autem a Syßematicorum vulgo ad^
pellatur, per tiner e ccnfeamus.
cxix.
N. XLIV.
I L T O N N O
S C O M B E R T H r N N U S
TAV. XXVII.
S. oniHÎuin masimtis, fusiformis, cauda exacte ar- Guarapucu. Marcgrwi^. Btafil. pag. 17s.
mata, piniuilis iatrin(^ue VIH. Unn. S. N. XLÍI.
pag. 49J, N.» j.
S. piilnulis 8 seu 9 in extremo dorfo, ñilco ad pinnas
ventrales, Artcíl, Ichtii. Gen. ji. Syn. 49.
S. linea laterali Isevi, superius incurvata. Bloch. lc\it\i.
II, pag. 87. PI. LV.
S. pinnulis supra infraque octo, corpore plumbeo,
Briìnii. Pife, maffit, pag. 70. N.° 86,
Non vi è pefce del genere degli
Scombri più conofciuto del Tonno.
Ciò non oflante i Naturalifti lo hanno
molte volte confufo ora col Corcova,
do, ed ora col Maccarello, ed il Palamida,
ingannati daU' incgrto carattere
delle pinne fpurie, che come nei precedenti
efiilono in vicinanza della fua
coda. Il Sig. Bloch avverte opportunamente
(i), che il numero di quefte
pinne è incoftante in íüFatta fpecie,
avendone il P. Plumier rifcontrate da
fei in fette foltanto , • laddove Artedio
, Bellonio, e Lefler ne videro nove,
dieci Klein, e Cetti, e undici nella
regione dorfalc M. Pennant. Sono
dunque poco precife le note caratteriftiche
di Linneo, che fi riferifcono al
Tonno; e fembra più conveniente il
defumerle dalla fua gigantefca flatura,
e dalla forma particolare del corpo e
della fua coda, di quello che dal numero
delle falfe fue pinne.
Il Tonno è fra tutti gli Scombri
il più grande. Le due efti-emitk del
fuo turgido corpo fono attenuate a maniera
di fufo; e la tefla fi produce in
due mandibole aguzze armate di piccoli
acuti denti, e di cui F inferiore
fopravanza alcun poco la fuperiore .
Egli ha due pinne fui dorfo , la prima
delle quali è compofta di 15 aculei
gradatamente minori, e la feconda
di l i raggi, ai quali fuccedono fette
ad undici picciole falfe piiìne. Le ventrali
pofte al torace hanno 7 raggi
( 0 Ichth. P. II. pag. 96.
Orcynus. Rondskt de pifcib. lib. Vili. pag. 249.
Thynnus. Wilhttgb. Ichth. tab. M. i. fìg. 5.
11 Tonno. Cetti Stor. della Satd. toni. 3. pag. 141.
tav. I.
Marlpriem Slier of Sor. Renard. Poifs. toni. I. fol. 10.
flg. 64.
In Scombrorum genere nullus notior
Tbynno. Attamen Natur ¡e ßudioß pluries
Uhm modo cum Scombro Cordala
, modo cum Scombro Àlatunga , atque
Pelamo permifcuerunt incerto pinnarum
fpuriarum attributo decepti, quas
( ut priores ) caudce habet proximas .
Opportune advertit Blokius, pinnarum
numerum in hac specie incertum ejfe ,
cum P. Plumerius fex, vel feptem taìu
tummodo invenerit ; Artedius autem ,
Bellonius, et Leflerus compsrerint novem;
decern Kleinius atque Cettiusj undecim
autem in dorfo Fennantius. Non
admodum igitur exactie habentur notte ,
quas Linmeus Tbynno attribuit ; videturque
aptius eas ex proccritate ingenti,
atque precipua corporis , caudceque
forma , quam ex fpuriarum p>innarmn
numero defumere.
Eß Thynnus inter Scombros maximus.
Turgidi corporis extrema ad inßar
fuß attenuantur i caput duabus acuminatis
maxillis producitur, acuto dentium
fepto armatis, quarum inferior parumper
fuperiorem excedit. Duas habet
in dorfo pinnas, quarum prima XV
corßat aculfis gradai im decrefcentibus,
fecunda autem XII radiis, quibus modo
n i , modo XI falf ce pinnula accedunt.
Qutelibet ex alvi pinnis thoraci
fuppoßtis FU habet radios i XXll pin.
nie pectoris omnium maxima 7 analis
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