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nifeftano tuttavia nel Sauro Gazoliano
dalla faccia citeriore del corpo, e molto
più dall'abico della coda. Infiftendo
però fui confronto di quefto mal
conservato efemplare colle figure dei
pefci, che più gli foinigliano, fi crederebbe
da taluni più Terilimile che foffe
o lo Sgombro a'fAÌtt dei Greci (i),
ovvero il Palamida dei noftri mari .
Ma i rudimenti fuperftiti delle remigi
pettorali battano per far conofcere
ch'eflb non appartiene altrimenti' alle
nominate due fpecie , e che meglio
confronta in qiiefta parte col Sauro ,
che ha le pinne pettorali lunghilFime,
e acuminate come quelle del noftro
archetipo.
Il Sauro è un pefce che vive in più
luoghi marittimi, e fotto diverfi climi.
Alcuni lo hanno oiTervato gregario nelle
acque del Nord, altri in quelle del
mar Pacifico, chi nelle Indie Orientali
, e chi nel Mediterraneo ; nel qual
ultimo fito è affai più frequente che
in qualunque altra parte del noftro
Globo. L'ordinario fegno caratteriftico
per diftinguerlo dalle altre fpecie ad
elfo congeneri fi defume da una ferie
di piccole fpine, delle quali è guernita
la linea fua laterale, che non è
più vifibile nel noftro fcheletro foiTile
fennonfe verfo il nafcere della coda.
In quefto però fuffiftono molte altre
parti, dalle quali ricavafi quanto bafta
la cognizione della fpecie, a cui appartiene
.
11 corpo - del Sauro è lanceolato, e
compreflb. La di lui tefta, più lunga
in proporzione di quella degli altri
Sgombri, ha la figura di un cono allimgato,
aperto all' eflremità in due mafcelle
ineguali ed ottufe, armate'di minutilTimi
denti, e formanti un angufto
Iquarcio di bocca. I fuoi occhi fono
fpaziofi, ma per metà coperti all' intorno
da una membrana, che vedefi
tuttavia nella figura del noftro. Ha
egli una larga apertura di branchie,
alle quali fopraftanno due lamine o.ffee
tinte di macchie nere. Il tronco è tutto
fparso di fottiliffime fquanre appena
vi libili, e ' che facilmente fi feparano
dal di lui corpo. Softengono quefto
( 0 Rondel, de Pifcib. lib. Vili. pag. 3J8.
pua Scombrorum irijìgnia , qtioad ea,
qu!e extrinfecus apparent, et priefertim
ex ciìuda, manifejie exjìliunt. Compii
typi cum aJJìmÙibus pifcibus facta com.
paratione, nonnulli Scombvum «ftiot GrcecoYum,
aut Aufonii freti Pelamum ve.
rofimilius ejje put areni. Verum remigio.
rum in pectore fatis objìani vejìigia j
potiufque probant cum Trachuro . con.
gruere, qui pimis in thorace perquam
hngis, et mucronatis injiriictus ejì.
Pluribus in pelagis regionibufque degit
Th'ichurus. Nonnulli in gregibus nan.
Hum fali borealis, alii in Pacifico, vel
Indoo , mi in ilio, quod Europam,
Africamque alluit, pelago confpexerunt ;
quo in poflremo aeteris eß frequentior. -
Princep.t, quod ab reliquis ejusdem ge.
neris fpeciebus Uhm difcrimen dißerminat,
parvarum eß fpinarum feries, qui.
bus horrei latus, in fojjìli hoc fceleto,
preter quam ad caudam, dele tis. Plura
iamen adhuc remanent adfert£ fpeciei
indicia.
Viventis Tracburi corpus mucrona.
turn, comprejjìimque caput ( habita magnitudinis
ratione^ reliquis Scombris tongius
conum refert productum, inaqualibus
maxillis diductum, qua minuiijjì.
morum dentium vallo fepiuntur , angu-
Jìumque in rictus htaium dejìnunt. Am.
pli oculi, ai in orbem quadam femite,
cti pelle, qu(e adhuc in nojìri picima
apparct. Branchiie in vaflam fcijfuram
dehifcuni, duasque habent ojfeas vahas
at ris punóiis maculai as. Super num corpus
fquamis integitur perexilibus ita, ui ocu.
lorum aciem pene effugiani, quoque non
agre dilabuntur. Innatai o£lo innixus pin.
nis} duabus in peSÌore valde longis ei
acuiis, qua XJC continent radiosi duabus
5}
C X X V I I
pefce otto pinne : due pettorali affai
lunghe ed acuminate compofte di io
raggi; due ventrali di 6 brevi e moltifidi;
una anale preceduta da due corte
fpine, . e feguita fino alla coda da
l 8 raggi gradatamente minori; due
dorfali diftinte, la di cui prima è intefluta
di 8 raggi élevati e fpinofi in
vicinanza alla nuca, e la feconda di
34 meno alti, e graduati liccome quelli
della pinna dell'ano, a cui fono perfettamente
in oppofizione; ed una caudale
a i z raggi, e divifa in due lobi
più corti e divergenti di quelli che
offervanfi nella coda de'fuoi congeneri.
Quantunque nel Sauro foffik della
Laftrara, che abbiamo eftratto dal Gabinetto
del Sig. Co. Gazola, molti degli
elpofti caratteri fiano sfigurati o in gran
parte aboliti, rimangono tuttavia in effo
le indicazioni dell' analoga ftruttura della
tefta, degli occhi, e della forma fimile deL
le pinne pettorali, della dorfale prima, e
della caudale, coficchè confrontandolo
parte a parte colle figure degl' Ittiologi fi
hanno contraffegni diftinti in ciò, che
rimafe incorrotto, della corrifpondenza
di quefta fpoglia colle note caratteriftiche
dell' indicata fpecie. , :
itidem in alvo, qu,e Fi brcvibus, ac
multifidis radiis fulciunturi una ad amm
quam due breves pracedunt/pina; xx-
FIII auiem fubfequuntur ad caudam ufque
rada gradaiim minores ^ duabus in
dorß), quarum prior FUI fubtexta efl
radiis eminentibus, et in occipitis vici,
nia fpinojts, pofierior XXXir fublimi.
bus, atque ordine decrefceniibus ut in
pinna ani, cui funi obverß; una tandem
in cauda, qua XXil meiitur radiis, in.
que dúos fecatur lobos breviores, niagis.
que expanfos iis, qui in cauda affimilium
confpiciuntur.
Quamquam in Trachuro Laßrara f o f .
ßli, quem e comiiis Gazala Lithotheca
deprompfimus, harum notarum plures immutaverii
atas, aut deleverii ; remaneni
adhuc iamen indicia ßmillimi capitis,
oculorum, pinnarum pectoris, prioris in
dorß), et in cauda, ita ui ß eum fepa.
ratim cum Ichthyologorum figuris comparamus,
dißinäa non defunt ßgna, e
quibus incorruptas hafce reliquias cum ai.
tribuiis adferta fpeciei congruere dignofcatur
.
N . X L V i l i .
I L PAMPO
CHAETODON MA CRO LE P ID OTÜ S
TAV. XXIX. FIG. J.
Ch. cauda ìntegra, apinis dorsalibus ii, radio quarto
dorsali filifarrai longifEmo. Linn. S. N. XIII. pag.
464. N." 14.^
Ch. officulis pinnae dorsalis tribus anterioribus acutis,
" quarto setiformi, septenr subfequentibus iterura
aculeath. Gronov. Muf. Ichth. II. pag. jy. N." 154.
Ch. bifasciatus, cauda truncara, radio dorsali quarto
. longiffimo . Bloch. Ichth. VI. pag. ¡o PI. CC. fig, 1.
Fra i caratteri più marcati del pefcq
Pampo contafi il terzo raggio della
pinna dorfale, che fupera la lunghezza
di tutti gli altri, e viene feguito
da fette aculei più corti , ai
quali fuccedono molti altri raggi maggiormente
elevati, e difpofti in ferie
Ch. lineis utrinque duabus maguis nigris &c. Seba.
Thef. Iti. pag. 66. g. tab. if. flg. 8-
Panipus—Visch. Falentin. Ind. j. pag. 448. N.° J24.
fig- ¡i4-
Tafeliisch. Sadici . Pifc. Amb. pag. 1. N.° i. tab. 1. fig. i.
( fig. poco esatta ) . '
Klippvifch. Remrd. Poifs. I. pag. f. N.° 13. PI.
. fig- ij. .
m i l e r . L. S. IV. pag. 170. tab. 6. fig. J.
Frinceps hujus pifcis noia iertius efl
pinna in dorfo radius aeteris longior,
cjuem VII. breviores aculei fubfequuntur}
pone exfurgunt plures radii eminentio.
res, qui in feriem ad caudam ufque
curvantur. Quod flatim iBu oculi in no.
ftro videre efl Ichihyolitho} excipe tan.
V
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