
II, i
iiií. il
LIÍ
in effe 12 raggi tenuilTmii , c filiformi,
molto più gracili dei 20 affegnati alle pettorali
del Taipoa, colle quali convengono
nella figura. Singolare affatto è nell'
Eremita noftro la fti'uttura delle pinne ventrali,
che partono da un raggio femplice
a giiifa di pedicello, e per mezzo di una
fpecie di ganglio in forma di nodo fi dividono
in fei lunghi raggi ramifioati, rapprefentando
l'immagine dei pappi ftipitati
delle fingenefie. In quefta pinna, ficcoroe
anche in tutte le altre, fi oiTervano
degli fpoftamenti, e delle fratture e mutilazioni
in alcuni raggi, che poffono facilmente
ingannare i non pratici nel nfcontro
del loro numero. La pinna dell'
ano ha il fuo principio al di fotto dellamctà
del corpo, e termina in faccia aU'angolo,
dove finifce la feconda dorfale; i
fuoi raggi fono 9 e più brevi di quelli
delle altre pinne, allargandofi verfo l'eftremità
in una fpecie di pennicillo. Per ultimo
la coda delf Eremita è di figura ovale
rotonda, e intelTuta di 18 officelli nervofi,
che a riferva del primo femplice per
ciafcun lato , fono tutti divifi in molti
piccoli rami paralelli divergenti alla fommità
nello fteiTo modo, come fi dipingono
i raggi del Sole. .
Da quelle offervazioni rifulta, che
il noftro follile pel numero dei raggi delle
pinne ventrali differifce da tutti i Gobj
fin qui conofciuti, eccettuato il Plumieriano,
ocellare, e ftrigato; e da quefti poi
è diverfo per molti altri caratteri, e principalmente
pel numero degli aculei dorfali,
e dei raggi della pinna caudale. Abbiamo
quindi creduto opportuno di annunziarlo
ai Naturalifti colla nuova denominazione
di Eremita, e di Gobio Veronefe
prefa dal luogo folitario c montano,
dove dall'infaticabile Sig. Bozza ne fu trovata
la fpoglia, che unica finora fi anmiira
nella ricchilTima fua collezione dei Pefci
foinii.
EiTendo ignota la patria, che diede
vita a fifFatta fpecie non meno, che all'
altra precedentemente defcritta, a noi refla
foltanto di valutare i rapporti di quefti
due Gobj con quelli di Bloch, di Gronovio,
e di Brouifonet, per quindi proporre
in via di femplice congettura, che
forfè appartenelTero un tempo al medefimo
clima, e agli fteffi mari; intorno a
che potranno fomminiftrarci più ficure
notizie le nuove fcoperte, ed olTervazioni
degli Ittiologi.
fingularì omnino JiruBurafunt. Nmn utraque
corpori Jimplici radio inharet, quajt
pdunculo, ex cujus quodam velutganglio,
feu nodo radios fex emittit cum ramis :
•pappos Jlipitatos, ut meant, fyngenejìarum
díceres. In hi fee pinnis perinde ae in e ceteris
radii nonnulli, vel de fede moti, vel
infradi, vel mutilati fuerunt^ unde faeilior
imperitis fraus eft eosdem recenfentihus.
Pinna ani incipit infra medium corpus
: dejìnit contra unguium, qui finis efi
pinmt dorfi poflerioris : novem conjìruitur
radiis, iifque hrevioribus, quam aetene
pinna} at f é extremitatem pennicilli inflar
panditur. Poflremum cauda eremita
ovata figura efi, fed rotundiori: offìculis
nervofis decern & oBo intexitur, quorum
extimum, quodque fimplex efi: caler a in
plures xamulos dividuntur, omnes pariter
ver fus extremitatem divergentes, ut radii
depili circum Solis imaginem.
Confiât igitur ex his, qua obfervata
funt, fojfilem hune gobium a cateris go.
biis, qui noti fimt, pinna ventris propter
numermn radiorum differre; f i tres modo
excipias, Plumerianmn, ocellarem ,firigatumi
ah iis vero plerifque aliis rebus prafertim
numero aculeorum dorfì, & radiorum
caudiC. Itaque novo nomine hune appellare
vifum efi, Eremitam, vel Gobium
Veronenfem, nimirum a fepulcro deferto
0- alpefiri, unde firenuus Bo&aa pulcherrimam
exuviam effodit, unie am adhuc in
maxima fua lithotheca.
At de patria gobii hujus, & fuperioris,
dum viverent, quoniam qua fuerit,
ignotum efii licet fequi indicium fimilitudinis
ipforum cum gobiis defcriptis a Blochio,
Gronovio,Broufonetoiproinde conjicere,
commune cum his mare & calum illos
quondam habuiffe i qua tamen conjeßura
certior fiet novis ichthyologorum obfervationibus
& inventis.
LUI
N. XVII.
L ' A N G U S I G O L A
B LO CHIÙ S LO NGIROSTRIS
T. XII. FIG. I. Í.
B. roftro fcolopaceo ferrato, apice acuminato ; pinna
dorfali analique longiiTima; cauda bifida.
Efox roftro tereti spirharaali. Fortis Journal de Phyfiqoe
1786. p. 1154.
Acus marina ¡'Villoiigb. Ichlh. Tab. P. S- fig- !•
De Alphoreiclie Geeb. Ruyfch. Amboin. pag. aS. tab. 14.
fiff. I.
Xiphias, Silunis Rondeletii fodìlis. e Scheiicliz. Herb.
Diiiiv. pag. 44. tab ix. fig. 6.
B. 4. D. 53. P. 14. V. 9. A. 30. C. il.
L a prima notizia di quefto follile
ci fu data daU'IlIuflre Gian Jacopo
Scheuchzero, che ritrovò un fimile fcheletro
nelle montagne dei pefci foflìli
dell'Elvezia, e ne refe pubblica la figura
nell'opera poc'anzi citata. EiTendo
per funa parte il di lui efemplare
mal confervato, come fogliono elTere
quafi tutti gì' Ittioliti di quelle cave,
e per l'altra mancando allora le attuali
cognizioni de' caratteri fiftcmatici tanto
dei generi che dt-lle fpecie, egli fi moftrò
incerto nel decidere fc fofl'e una
fpoglia del pefce Spada, oppure il Siìnro
foffile di Rondelet. Ma è facile
l'avvederfi che non fuflìfte in qualunque
modo la decifione di quefto rinomato
Naturalifta. Il carattere generico
del pefce Spada dell' ordine linneano
degli Apodi è la membrana branchioftega
di 8 raggi, il corpo rotondo privo
di fquanie, e la bocca sdentata,
la di cui mandibola fuperiore fi prodùce
in un roftro piatto, lungo, ed acuniinato
a foggia di acciaro j quello dei
Siluri confitte principalmente nella tefta
nuda e troncata, munita di lunghi
fili a guifa di antenne colle pinne addominali
inferite nella regione del ventre.
Ora nell'Ittiolito Elvetico, che corrifponde
al noftro di Veftcna, la bocca
ha due mandibole egualmente roftrate,
rotondeggianti, e guernite di piccoli
denti 5 le pinne addominali sono pofte
al torace, e la tefta manca di barbe,
ed i: acuminata: indizj ficuri che quefto
pefce non appartiene nè all'uno,
nè air altro dcgfindicati due generi.
Della noftra Angufigola fece tra i
Titrt. II.
lllufiris Scheuchsierus, qui perfimile
buie nofiro exemplar foffile in Hehetio.
rum alpibus ' defodit, prior etiam, adjeéfa
piSura, in citato opere vulgavit.
Afi cum typo ufus fuerit labefañato, ut
illarum fodinarum effe folent lehtiolithi,
cumque atas illa syfiematicorum notionibus
fuper attributis, generìbus, fpeciebusque
pifcium caruerit, dubitavit utrum
Xiphia; ensis effet exuvia, an Siluri
foffilis Rondeletii. Veruni nihil facilius,
quam iflius opinionis errorem detegere.
Genericum Xiphia: ensis ( ex
Apodibus Linnaanis ) attributum membrana
efi hranchiofiega radiorum vili,
rotundmn corpus squamis exutum, ri-
£ìus abfque dentibus, fuperiorique maxilla
in rofirum offeum, planum, longumque
mucronis ad infiar producía} Siluri
e contra nuda extant cervice, et
mutila, quam oblonga fepiunt fila antennarum
more , pinnisque abdominis
in alvo infertis. In Helvetieo Ichtiolitho,
qui nofiro Vefiena effofio refpondet,
maxi Has videas aque rofiratas, teretes,
et exilium dentium fepto mimitas;
pinnas abdominis in thorace, caputque
acutum myftacibus carens. Ex quibus
cruitur, nulli generum a Scheiichg^ero
adfertàrum illum pertinere.
l
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Blochii nofiri inter rccentiores men