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: A P O T E R Z O
DELLA FORMAZIONE DELLE MONTAGNE PREDETTE,
E DELL'ORIGINE DEGÙ ITTIOLITI,
CHE AD ESSE APPARTENGONO.
CAPUT T E R T I U M
DE FABRICATIom MONTIVM EORUMDEM,
ET ORIGINE ICHTHTOLITHORUM,
¡¿ms irsi COMFLECTUNTUR.
§ XXXI. § XXX L
L'efame della flruttura dei Monti,
e delle prodiaioni nei medefimi contenute,
ha condotto in ogni tempo i Eilofofi
ad immaginare qualche fiilema intorno
alla loro genefi. Sono quindi invaile tre
differentiipotelì fopra talefoggetto: l'una,
che le Montagne foflero l'opera della crea,
zione primiera, e quefla è ftata ima volta
la piti comune: l'altra, che derivaffero
da eruzioni vulcaniche, e dal rialzamen.
to confecutivo del fondo del naare, come
foftenne Lazaro Moro, ed i fuoi feguaci:
e la terza, che procedelTero dall'univerfale
diluvio, opinione la più antica di
tutte,difefa a dì noftri dai due celebri Ingleiì
Burnet , e Wo dwa r d . Alcuni penfarono
inoltre , che tutte quelle Montagne,
le quali contengono, degl'impietrimcnti,
foiTero il letto antico dei mari ad
eiTe più proiTimi, formate dei loro foli
depofiti, e rimafte fcoperte dal ritiro , ed
abbaflamento delle acque marine. Il difetto,
che accompagna tutti quefti iìftemi,
e li porta fovente in contraddizione
coi fatti, confifte in primo luogo nel ripeteril
tutti i diverfi fenomeni, e monumenti
fifici dalla ftelTa cagione, ed in fecondo
luogo nel dedurli bene fpelTo delle
confeguenze, e teorie generali da pò-,
che olTervazioni particolari,
§ XXXII.
Che i Mont i attualmente efiftenti nel
globo terracqueo non liane tutti di origine
primitiva, ma formati la maggior
„ eomm,qu£ admontiumßruauram,
& materiem pertinent, illudfemper
attuiti, ut de eorumdem caufa, & fabricatione
quiereretw. Tria itaque invetu
ta funt, qua viderentuv probari: primum,
quod ohm pene inter omnes conflitti, ab
orbe condito montes ipfOS fuijfe : fecundum,
a materia ignis vi a terris erumpente., &
fublato maris alveo extitiffe, cujus opinio,
nis Laz,arus Morus auäor futi: tertium,
univerße telluris alluvioni tribuendos e f f e ,
cjuam fententiam omnium vetuflißimam no.
flra at ate Burnetus, & W'odwardus, Britannus
uterque, defenderunt. His tribus &
quarta eft addenda, nimirum montes Ichthyolithis
praditos vetuflum marium proximorum
alveum effe, iis materiis exaggeratum,
quas ibidem eadem maria depofuerunt,
Jìccafque deferuerunt, aquis ad
depreffiora loca abfcedentibus. Commune
his fententiis illud Vitium eft, ut rebus
ipfis adverfentur, quod duobus caußs fit :
prior eft, quod omnia natura phcenomena
uni caufa adfcribantur-, poßerior, quod ex
ßngularium rerum obfervationibus, iifque
perpaucis voluti id effici, quod genus uni-
•Qerfum compleßeretur..
§ XXXII.
Etenim prima fcntentia de univirfis
montibus terrarum orbi cooevis illud omnino
adverfatun quod cum planta, & aniparte,
o almeno accrefciuti da'fucceíTivi
cangiamenti, e rivoluzioni di quefto pianeta,
lo dimoftrano ad evidenza le tante
fpoglie organizzate inferite nei loro macigni,
la nafcita delle quali, l'accrefciment
o , e la vita furono pofteriori, come fappiamo,
all'epoca della prima creazione dei
continenti. Che neppure fi poila generalmente
attribuire ai Vulcani la formazione
delle Montagne, quantunque alcune indubitatamente
di vulcanica origine , lo
perfuadono la regolarità, ed eftenfione
delle loro catene, la qualità delie terre,
di cui fono compofte, i veftigj, che dappertutto
prefentano dei lavori delle acque,
piuttoftochè di quelli del fuoco. Che finalmente
non fi debbano tutti i Monti
ripetere dal Diluvio, malgrado la moltiplicità
dei fatti in favore di fiiFatta fèntenza,
lo convincono tante alpi mancanti
di ogn indizio di tale cataftrofe, oltre
alla certa fcienza, che abbiamo di Mont
i , che preefiftettero alla rotta fatale dei
fonti deU'abiffo, e delle cateratte de'eie,
li. Or dunque il volere appigliarfi ad una
foia di quefte opinioni, e con eiTa preten,
dere di generalizzare fulla formazione del,
le Montagne, fembra certamente un partito,
quanto infoftenibile a fronte di ciò
che fi vede , altrettanto in oppofizione
con tutte le regole della faaa filofofia^
§ XXXIIL
Che fe noi fenza fpirito alcuno di
prevenzione, o fiftema, ftudiando attentamente
la natura, e forma dei materiali
componenti le diverfe Montagne, vorremo
derivare da quelli la più probabile
origine della loro prefente coftituzione 5
rifulteranno allora dalle noftre ricerche
delle deduzioni più giufte, e fi verrà a
toccare con mano, che ammeflà una caufa
generale, e comune , non è poiTibile
di fpiegare con eiTa non pure la formazione
di tutti i Mont i , ma quella nem?
meno di una fola Montagna..
§ XXXIV.
malia poß terras eondtias, « mare f e .
gregatas formata fint, eorum tamen exuvias
in lapidem commutatas vifcera montium
continent: ii ergo montes vel faßi,
velauBifunt poßerior thus terrarum commutation)
bus. Secunda vero multos quidem
montes vulcanis adfcribere pot eft, non tamen
omnes. Traéìus enim montium fere
immenft, ex ordine continuati, certum
terrarum genus, quo illiconflant, praclara
inpkrifqueaquarumveßigia, atque adeo
opera earn plane redarguunt. Tertia denique
plura fane argumenta ex omni fere
terrarum ambitu affert; fid tamen funi
ö" quadam alpes nullo univerfa alluvionis
veftigio notata: praterquam quod illud certum
eft, antequam immenfa aquarum vis
ex cielo, atque abyffo in omnem terram
erumperet, nonnullos montes jam a principio
f u i f f e . Itaque ñeque res ipfapatitur,
ñeque adeo Fhilofiphia unam ex iis fintentiis
probare, atque illud fufcipere, ut
ex eadem una originem, rationemque omnium
montium explicemus.
S XXXIIL
Enim vero f t nullo animi prajudicio
naturam, formamque materia, qua mons
quifque compofttus eft, cognofcendam aggrediamur,
atque inde caufas ejus conditions,
qua nunc mons eft, inquiramus;
profeclo ex noftris obfervationibus illud efficiemus,
quod magis a veritate fit; illudque
planum erti, ex unica caufa nec unius
montis fibricationem explicari poffe .
§ XXXIV^
I Monti C B D A ( Tav. H. Fig. Jam montes CB D A (
I. . . ) , che prefentano il deliziofo teatro fodina pifcmm, i f f^ / ^ T
delle Ì L dei noilri Pefci, fono fabbri- i.«», lobata funt)
cati, come abbiamo veduto ( § X I X ) , madvertimus tum ex us, qua ^^J?«" ^
di fedimenti marini, e infieme di mate- vitimis fubjìdent, tum ex ,ts, qua mica