
ore non immodice hianti, crajjts labiis,
recurvts dentibus. Ampia, ac micantia
lumina. Tergus folam pinnam anlerius
IX ani X parvts aculéis, poflerius radiis
Jìmplicibus ac obtujìs armatam emittit.
Pone branchias duas tenet pinnas
Jìrmas, latas, ac in margine convexas,
duas par iter in thorace, ajl minores, de.
biliar esque. Prope ani foramen, quod fubtus
ahum patet, breviorem habet pinnam
, caudaque in pinnam latam, minime
feííam, ac ferme circularem definii.
Maria Europam alluentia, et quidem
circa fcopulas, ac. arenofa lUtova inha-,
bitat Meruk.
ia pefo vina libra. Ha la tefta che fi
produce in un roftro cilindrico breve
ed ottufo con hpcca mediocre munita
di denti incurvati, e di grofle labbra.
I fuoi òcchi fono ampliflìmi e rifplendenti,
Nel • dorfo è guernito di una
fola pinna armata anteriormente di
o IO piccoli aculei, e pofteriormente di
raggi femplici e ottufi. Vicino alle branchie
ha due pinne confidenti larghe, e
rotondate nel margine, e due parimenti
al torace, rna minori, e più deboli.
PreiTo il foro anale, che fi apre al diffotto
del ventre, avvi un'altra pinna
più breve, e ¡a coda termina in una
pinna larga indivifa, e prelTochè • circolare.
È il Merlo un pefce marino
di Europa, che abita vicino agli fcQgli,
e ai lidi arenofi del mare (i).
Non fi poiTono tutti gli efpofti caratteri
verificare minutamente nell'Ittiplito
annutiziatp col nome ài Merlo acquatico,
giacche in eflb molte parti del
corpo per le vicende fofferte dopo morte,
e dentro alla terra, furono infrante
e trafportate fuori del proprio luogo.
Così avvenne della fpinal midolla ipezzata
nel piezzq delle pinne pettorali, che
paflarono per un contorcimento ftraordinario
del capo nel luogo delle ventrali
5 e così parimenti della remige
anale, e dorfale, ove mutilati furono
jnolti raggi, e tolti dal fito della loro originale
inferzione. Cip nondimeno quel^
li che vorranno iftituire un'analifi di
confronto fra le parti fuperftiti di quefia
fpoglia e la defcrizione e figura
del citato Salviano, fi accorgeranno
dopo un'attenta indagine dei molti tratti
di analogia che giuftificano la determinazione
di quefta fpecie, unica fino ad
ora fra gl'Ittioliti di Vefl:ena Veronefe,
Non eadem exaéle in Jchthyolitho Me,
rula aquatili nominato reperias, cur^^
in ipfo ab mcijjìtudines quas pofl interitiim
intra vifcera terne obiit, plerceque
corporis partes corruerint, aut propria
de fede remota fuer int. Ita fe habet
de fpin£ medulla, qme media confi
aäa eß inter pinnas peSoris; hie autem
infueta capitis cantorßone in pinnarum
ventris locum trcinßeruntj atque
ita par it er de ani, ac dorß remigiis accidit,
in quibus plures radii decurtati
ex naturali fede exierunt. Qui tamen
camparationem inter partes hujufce fpolii
adbuc integras cum Sahiani defcriptione
ac figura inßituere valuerint, poß
examen ajpnitatem plurium rerum camper
ient, qUiC hujufce fpeciei hucufque in.
ter Veßennios foßiles urikie determinationem
confirmant.
( 1 ) Salvifin de Aquatil. pag. azj.
C L V I I
N. LXn.
I L PESCE GRILLO
O P H i p i ü M B ARB ATU M
TAV. XXXVIII. FIG. I. 2.
O . maxi-lla inferiori cirris quatuor. Linn. S. N. XIII.
pag. 4 n . I.
O . Cirris quatuor in maxilla inferiore. Arícd. Ichtli.
Syn. 42. N.» r.
O . cirris quatuor gularibus. Ehch Ichth. V. pag. yg.
PI. CLIX. fig. I.
O . barbatum niaculofum Rondeletii .• Eciy .Synops.
Pise. pag. N;° 6.
E n c h e l y o p u s barbatus, dorso cinereo, niediis lateribus
a r g e n t é i s , dorsali et ventrali pìnnis iongis in exit
u corporis conjunctis, e mento cirrosus. J{lem
Miss. Pife. IV. pag. j-2. N." 4.
Il carattere diftintivo di quefto pefce
in figura di anguilla fi fa confiftere
dalla comune degl'Ittiologi nell'unica
rota dei quattro cirri fottili pofti fotto
alla gola, che prima di Attedio non
erano flati olTervati da Jonfton, Ruyfchio,
e Aldrovandi, e che a torto Gefnero,
Willougbey, e Rondelezio riduffero
al numero di due foli. Ouefto
efterno carattere facile a rilevarfi nel
Pefce grillo vivente, o appena eftratto
dall'acqua, non è. così agevole a rico,
nofcerfi in quelle fpoglie, che dilTeccate,
e corrofe dagli anni paiFarono per
una ferie di cangiamenti dalla famiglia
degli animali a quella de'foiTili. Tuttavia
fra le due, che prefenta la noftra
tavola trigefima ottava eftratte dal Mufeo
Gazoliano, la prima di meravigliofa
confervazione in ogni fua parte eiTendo
fortunatamente rimafta voltata col
capo all'ingiù, lafcia travedere alla gola
in alcune linee nere longitudinali le
marche de'quattro cirri : ciò che non
puoffi j-ifcontrare nell'altra, e in tutte
quelle non iscarfe di numero diiTotterrate
finora dalla Ladrara, la tefta delle
quali è per lo più sformata o difciolca
nella parte più tenera, dov' era efiftente
la gola. Alla mancanza però deü'ac..
cennato carattere principale nelle fpecie
foilìli del Veronefe fupplifce l'abito efterno
del corpo più breve, e fchiacciato
di quello delle Morene, ficcome anche,
li forma del capo propria fingolarmen-
Part. IL
Griilus alter vulgaris, aselli species. Bellon. de Aquatil.
iib. I. pag. IJ2.
O p i i i d i o n Plinii. Wilbnsb. Ichtli. tab. G. 7. Bg. 6.
Gesner. de Aquatil. pag. 92. 6jo.
Ruyscb. Theatr. Anim. I. pag. 9.
t a b . f. fig. 2.
Aldrovaiid. de Pifcib. pag. jj-j-
La Barbue. Eiicycbp. Method. Icluli. pag. jf. PI. 26
Unicum IchthyOlogi migo anguilliformis
hujufce pifcis notam quatuor cincinnos
, feu mjflaces exiles fub guttureßatuerunt
i quas nec Artcdius, ac Jonßanus,
nec Ruyfchins atque Aldravandus primum
adnotaverant; quafque Gcfnerus,
Willougbeyus, ac Rondeletius perperam
in duos tantum concinnaverant. Extimum
hoc inßgne in vivo nanti, ac vix eßu-
¿íibus erepto fatis confpicuum, nan ita
facile Us in exuviis dispici poteß,^ quíS
labentibus annis exßccata, atque exefie
innúmeras per vicijjitudines ab animalium
populo in fojjilium familiam tranfmigrarunt.
Inter duas tamen, quas noß'a
Tabula XXXVIII ex Ga&aliano
Mufiio depromptas exhibet, prima mi.
rtßce integra, cum forte fortuna fupina
jacuerit, nanmdlis in lineis atris ad gut.
tur quatuor cincinnorum veßigia pr¿e.
fert. Quod minime catifpicere eß in alia,
cceterifque, quas plurimas haffenus Laßrar
a fudit; in hi fee nam caput plerumque
deforme, ac ibi tabidum, et mancum,
ubi prius guttur jacebat. Attributi
hujMs in fojfilibus Veronenßum fpeciebus
defeííum externus corporis habitus
Muranis bpevior, comprejfiorque emendai,
ac itidem forma capitis Opbidiarum
propria, nec non pinnamm, qu<e adhuc
fuperfunt.
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