
L X X I V
te dall'infiltramento delle foluzioni terrofe
attravvcrfo alle foftanze organiche
macerate, fi rifcontrano dentro alle vertebre
di quafi tutti gli Scheletri dei
pefci di Veftena; e fono proprie a farci
conofcere, che la Laftrara fu anticamente
bagnata da un fluido acqueo
fopraccarico di carbonato di calce in diffoluzione,
dal quale i fedimenti marini,
che prima erano molli, e fangofi,
furono pofcia per graduale induramento
condotti alla confiftenza di pietra
foffile.
tur, univerjts pene in mcdulU vertebris
fojjllium Vejieniorum reperiuntuy; admo.
nentque feria, Lajiraram antiquitus Jlu-
Bibus fuijje obduciam carbonato calcareo
fluido faturis ; ex quo marina fedimina
ante lutulenta, gradatim crefcente durefcentia,
in lapidem fcijjilem obrigue.
runt.
N. XXIV.
I L POMPILO
S C O M B E R PELAGICUS
TAV. XVI.
S. pinnulis pinoaque dorfali coadunatis in unum. Zin».
S. N. XIII. pag. 49f. N." IO.
S. pinna dorfali unica. Idem Muí. Adolph. pag. 73.
tab. JO. fig.
Pompilus votetum. Róndela de Pifcib. lib. V i l i . pag. af».
Volendo giudicare dalla prima impreffione
che forma fui noftri fenfi l'abito
efterno di tutte le fpoglie lapidefatte
di quefto pefce, fi crederebbe che
egli appartenelTe piuttofto al genere giugulare
dei Gadi, di quello che al toracico
degli Sgombri. E di fatti nel Catalogo
degl'Ittioliti di Bolca, che fu da
noi pubblicato nell'anno 178P (l) lo
abbiamo definito in via di approlTimazione
per una fpecie di Gado, giudicandolo
il Carbonario dalla mafcella fuperiore
più corta dell'inferiore. M a confiderata
ora per l'una parte diverfa dai
Gadi la ftruttura delle pinne dorfali,
e della caudale, e per l'altra avuto riguardo
all'inferzione delle ventrali al
torace 5 trovafi conveniente di rimuovere
quefto pefce dalla prima claffificazione
aifegnatagli, e di collocarlo ora
nel genere degli Sgombri attefa la forma
del capo, e la membrana branchioftega
di fette raggi, che in molti efemplari
della medefima fpecie abbiamo evidentemente
riconofciuta.
Si e primo confpeßu fuper lapidéishujufce
piféis fpoliis ( quoad extrinfecus
apparet ) judie are velimus, putandum ef.
fct ad genus potius jugulare Gadorum,
quam ad thoraeicum Scombrorum pertinere.
Et reverá in Ichthiologorum Boleanorum
Cathalogo a nobis anno MBCCLXXXIX
typis edito Gadum, et quidem
Carbonarium, fuperiori maxilU, qu¡£
inferiorem excedit innixi, deßnivimus.
Afl modo cum hinc pinnas dorß, cau.
dceque quam in Gadis ßriBiores in hoc
conßderamus, hinc pinnas alvi in .thorace
infertas; magis opportunum videtur
ob capitis formam, ac branchioße.
gam membranam VII radiis conßantem
( quam pluribus in exemplaribus certa
certius cognovimus ) ad Scombrorum genus
re f.erre.
( 1 ) V. Degli impiettimènti del Teriitorio Vcronefe Lettera al Sig. Vicenzo Bozza pag. 11.
L X X V
Fra tutti gli Sgombri defcritti dai
Siftemati'ci non vi è che il Pelagico, il
quale prefenti l'immagine ed i principali
caratteri del pefce Pompilo. L'illuftre
Linneo fu il primo, ed anche
l'ultimo, per quanto fi fappia, a defcrivere
lo Sgombro pelagico nel fuo
Siftema della Natura, e nell'illuftrazione
del Gabinetto del Principe Federigo
Adolfo. Egli pubblicò parimenti la
figura naturale di quefto pefce, la di
cui fomiglianza perfetta col noftro archetipo
fervi più di tutto a trarci dall'
errore in principio commeiTo, ed a ricondurci
fulle traccie del vero. Secondo
quefto Naturalifta il Pompilo ha
una fola pinna dorfale, cioè le piccole
pinne fpurie, che negli altri Sgombri fi
veggono diftintamente verfo la coda,
fono in quefto unite alla principale preceduta
da poche fpine ifolate a foggia
di pinna minore, ficcome vedefi nella
citata figura. I raggi che dal Plinio
Svedefe fi affegnò alle diverfe pinne
dello Sgombro pelagico fono nella proporzione
fegucnte: 40 alla dorfale, 19
alle pettorali, 5 alle ventrali, l i all'anale,
e 10 alla pinna caudale.
Nel noftro efemplare di Veftena fcelto
fra quelli di mezzana grandezza,
che in molta copia efiftono nel Gabinetto
Bozziano, e nelle altre collezioni
di pefci foiTili, oflervafi
l . ° L o fpaccato di un corpo di figura
lanceolata ricoperto ancora di fquame
dalla parte del ventre, e colla fpinal
midolla criftallizzata : accidente più
o meno comune a tutti gli altri individui
della medefima fpecie. Una
tefta compreflìi e lieve come quella ordinariamente
di tutti gli Sgombri con
occhi mediocri, e largo fquarcio di bocca.
3.° Una pinna dorfale lunga e falcata,
in cui fi contano i 8 raggi oltre
ai cancellati o nafcofti, e vedefi pre.
ceduta da tre fpine ifolate in figura di
altra piccola pinna. 4.° Due pettorali
alle branchie, appena vifibili, fenza diftinzione
di raggi, e due ventrali al torace
compofte di cinque fottili diramazioni.
5.° L'anale, che quafi dalla metà
del corpo fi ftende fino alla coda,
e moftra gli avanzi o rudimenti per lo
meno di zo raggi. 6." La caudale a
Inter Scombros Syßematicorum folus
Pelagicus imaginem, ac principes notas
Pompili pif eis exhibet. Prior, atque etiam
unicus ( quantum fcire eß ) Unnieus
pelagtcum in Natura Syßemate,
ac Principis Federici Adulphi Mufai illußratione
defcripßt. Naturalem quoque
addidit ßguram, cujus omnimoda cum
noßro archetypo ßmilitudo nos ab erro,
re dcduxit, inque veri femitam infiauravit.
Juxta igitur Linnteum unam tantum
tenet Pompilus in dorfo pinnamj
pinnuU fcilicet fpuria, qua reliquis in
Scombris disjunéhe apparent prope caudam,
in hoc altiori junguntur, quam
pauca fpince dißinäis ad inßar minoris
pinna pracedunt, ut in prenotata eß
vider e ßgura. Radii, quos Svecicus Plinius
pinnis pelagici Scombri afßgnat,
funt XL in pinna tergoris, XIX in Ulis
peäoris, y in pinnis alvi, XXII in pinna
podicis, XX autem in illa cauda.
Im typo noßro, quem media proceritatis
( qui plurimi in Bo^&iana, aliisque
Lythothecis exißunt ) filegimus, obfervantur
Dividuum corpus cufpidata forma,
adhuc circa ahum fquamis refertwn,
ac dorß medulla cryßallis interfperfai
quod in cateris quoque ejusdem
fpeciei confpicitur, Compreja ac te.
nuis cervix, ut reliquorum ferme Scombrorum
eß, ut plurimum, minime grandibus
oculis, ore admodum hianti,
Pinna in dorfo longa, qua ad falcis in.
ßar curvescit; in qua praeter deletos, aut
occultos, XXVIII radii; quamque tres dißinäie
fpina antecedunt aliam pinnulam
referentes. 4.° Dua in peéÌore pinna ad
branchias ßta vix oculis perspicua absque
radiorum Jeparatione; duaque in tientre
prope thoracem exilibus quinque ramis
compoßta. 5.° Ani pinna, qua fer.
me ex medio corpore caudam tenus excurrit,
ac fragmenta, aut veßigia XX radiorum
oßendit. 6.' Cauda pinna cufpidatis
duobus lobis inßgnis, quorum qui.
ì •• 'I
f ^
Í
!>, »
lU
<1
'»•ij
i i "Ï ; ,t\
I "
9|J!