
X C V I
xcvii
Fra tutti quelli che hanno defcritto
il Guacara merita particolare attenzione
il Marcgravio, che diede un minuto
dettaglio non folamente della genuina
fua forma, ma anche di ciafcheduna
delle parti caratteriftiche, che lo diftinguono.
Eccone brevemente la fua defcrizione.
Il Guacara è un pefce di figura piramidale
inverfa, che fatto già adulto
arriva alla lunghezza di un piede, e
dove è più grolTo, alla fpeflezza di otto
dita. 11 fuo capo è piano dalla parte
di fat to, rotondo al diiTopra, e dai
lati defcrive un'elilTi. L a di lui bocca
fituata all'apice della tefta è piuttofto
anguila e compreiFa con barbe
laterali in luogo di denti, e la mandibola
fuperiore lunata. Ha parimenti
piccoli gli occhi polli al diffopra del
capo, e preceduti da un forame lineare,
che fegna l'organo delie narici. L e
branchie di ftretta apertura tengono avanti
di loro un corpicello parallelogrammo
contrattile, e della lunghezza di
mezzo dito armato di minutilFlmi denti
che fervono alla difefa, ed a pungere gli
altri pefci. Immediatamente dopo le
branchie avvi per ciafcun lato una pinna
quali triangolare, e della lunghezza
in circa di due dita e mezzo, la quale
è compofta di una fpina oifea congiunta
ad altri cinque raggi minori. Più
fotto nella regione del ventre fono impiantate
due pinne quadrangolari tre
volte più corte delle branchiali, ma foftenute
ancor effe da eguali fpine. Alla
metà del dorfo prefentafi un'altra pinna
lunga quattro dita, e due larga,
inteffuta di raggi fpinofi, ed armata di
un forte aculeo dalla parte anteriore.
Dopo quefta verfo la coda forge una
feconda pinna dorfale più piccola, ed
adipofa, che davanti è fortificata da
ima fpina cornuta. L a coda lunga tre
dita, e teffuta di l l raggi, è di forma
bifida, ollìa tagliata nelfeflremità del
margine in due lobi eguali. Tut to il
corpo di quefto pefce fi vede veftito
di fquame incife, e tuberculofe. L a
tefta poi è durilFima, ruvida al tatto,
e qua e là longitudinalmente folcata.
Dalla defcrizione premeiTa, e dal minuto
confronto del noflro fcheletro col-
Inter eos, qui Laricariam diligenter
defcripferunt, prcecipue attendendus eft
Marcgraffius. Hie non folum genuinam
figuram, verum etiam cbaraiterifiicas
omnes ejus partes exhibuit. En breviter
ejusdem defcriptio.
Eft itaque Guacarus pifcis piramida-
U figura inverfa, qui in langitudinem
unius pedis, in oBa autem digitar urn maximam
craffitudinem adalefcit. Caput inferius
planum, fuperne ratundum, lateraliter
elypticum. Rióius in capitis apice
ßtus, anguftus, barbis laco dentium
lateralihus, et fuperiori mandibula falciformi.
Farvi acuii fupra caput inferti,
praximique rimuU lineari, quie Organum
alfaSarium deßgnat. Branchia
ßriciim hiantes pratextum habent corpufculum
parallclogrammum contrastile femidigiti
latitudine, minittißmis dentibus
inftruäum in defenßanem, et aliorum pifcium
affenfam. Fane, et utrinque pinna
prape triangularis, duarum digitorum,
et femis longitudine, qua fpina
ajjea cum quinque minaribus radiis fubtexitur.
In ventre pinna dua quadrangulares,
triplo brancbialibus breviares,
fed pari fpinarum numera fuffulta. Ad
medium darfum pinna quatuar digitas
longa, duas lata, radiis fpinqfis context a,
et anterius forti aculeo pradita. Caudam
verfus fecunda pinna dorfalis minor atque
adipofa, qua anterius carnuta fpina
fubftentatur. Cauda tres digitos longa
intexitur tredecim radiis, eßque bifida,
feu in duos aquales labos in extrema
margine fecatur. Totum corpus fquamis
incißs, et tuberculoßs veftitur. Caput
durifpmum, afperum taHu, et bine
atque hinc longitudinaliter fulcatum.
Ex hac defcriptione, atque ex attenta
noßri f polii cum figuris Marcgraßi, in
le figure del Guacaro dello fleffo Marc,
gravio, riprodotte in forma jnigliore
da Seba, Gronovio, e Linneo ( l ) pare
non effervi dubbio veruno che fia
egli quale lo abbiamo precedentemente
annunziato, tuttoché in quefta piccola
fpoglia manchino per effetto di corruzione
i cirri della bocca, le fquame
oflee, e quafi tutte le pinne. L a durezza
naturale del capo giuftifica la
fua perflftenza malgrado la perdita delle
altre parti; e i varj altri efemplari della
medefima fpecie, che colle loro tavolette
d'incontro efiftono nel Mufeo
Gazoliano, d'onde fu tratto il prefente,
appoggiano fempre più le noftre definizioni
rapporto ad un fimile Ittiolito,
iftruendoci a fepararlo dal genere dei
Cotti, e delle Rane pefcatrici, alle quali
fomiglia, ed a riferirlo alle Loricarie,
fìccome un'antica fpoglia del Guacaro,
che ora vive nell'America auftrale, e
nelle acque marittime del Braille.
meliarem formam a Seba, Gronovio, et
Linnao recufis comparatione extra du.
bium pifcis, quem pranatavimus, videtur
ejfe; quamvis barba arales, affé a fquama,
et ferme omnes defint pinna. Durìties
illafum praftitit caput, etjì illa mal.
li or es partes perierint. Flura exemplaria
Gagioliana Calleciianis, unde hac eruimus,
noftras induBiones magis atque
magis confirmant, dacentque feparandum
a Cottis, et Kanis pifcatricibus, quibus
Jtmile videtur, atque inter Loricarias adnumerandum
tanquam Guacari fpolium,
qui in auftrali America, atque in Brafiliano
fieta modo degit.
N. XXXIV.
I L D E R B I O
S C O M B E R G L A U C U S
TAV. XXI.
S.pinmilis nnllis, spim dorsali recumbente. Xi a » . S .N. Gl aucusTe t c rum. Jonflm de Pifcib. pag. i i . tab. i .
Xl l I . pag. 494. N. ° f . £g- I ' -
S. dorfo dipterygio.of f iculo fecundo pinnoedorfalls al- Rliyfch. Theatr. Anim. I. pag. 3.
tiffimo. Artei. Ickth. Gen. 31. Syn. p. tab. I. fig. n .
Tertia d a u c i fpecies . Rondelet, de Pifcib. pag. 2 f f .
Merita fingolare attenzione l'infigne
flatura di quefto Ittiolito Gazoliano,
arrivando il medefimo alla lunghezza
di 14 pollici parigini, e dove è più
groffo, alla larghezza di 5 . 7 - Nel Gabinetto,
a cui effo appartiene, e in
quello altresì della nobile cafa Buri efifte
qualche altro efemplare della ftefla
fpecie meno confervato di quefto ne'
fuoi caratteri, ma che nondimeno eccede
in grandezza le dimenfioni accennate.
Il prefente però fu trafcelto in
preferenza non tanto per la fingolare
nitidezza della fua forma, quanto anche
per eftere fra tutti il più proprio
a iftruirci degli avvenimenti che prece-
( 0 Muf. Adolph. I. pag. 75. lab. 13. a g . i .
Fart. IL
Singularem meretur Ichthyalithus ifle
Ga&alianus attentionem, cum viginti quatuar
ßt parißms pollices longitudine ^
maxima autem crajßtudine quinque cum
dimidio. In colleciiane, e qua depramptus
efi, itemque in illa Buriorum alia
extant ejusdem fpeciei exemplaria majori
mole magisque hoc naftro labefaäata.
Hacce tamen pratulimus cum ab ßngularem
partium perfpicuitatem, tum ad
explicanda phanomena, qua Veßenia argilla
cancretionem, et pifcium lapidefcentiam
pracejferunt ut magis accommodatum.
Abdominis nonnulkrumque pinnarum
prafens flatus, nec non prafertim
fquama eminus difperfa non ftatim paß
Mi: ;
Í