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Iii
e inferite avanti le pettorali J una dormile
lunghiirima, ed ampia, ima anale
di poca altezza, ed una caudale bifida.
Nella pinna dorfale maggiore di
tutte l'altre, e che dalla fronte fi ftende
fino alla coda, veggonfi nella parte anteriore
tre brevi fpine fegulte da 63 raggi,
i primi de quali per ^numero di 24
formano un cono altiffimo ( fig. 2. ),
e fono tigrati di bruno (fig. I. ) • Le
pinne pettorali hanno 14 raggi per ciafcheduna;
le due ventrali incominciano
da un raggio olTeo validiffimo feguito
da molti altri quafi invifibili, il di cui
numero rilevafi a ftento , talché a primo
afpetto fi crederebbero uniradiate
( fig. 3. ). Nella pinna anale, che incomincia
alla metà del corpo, e termina
in vicinanza alla coda, fi contano
39 raggi fempliciffimi e corti, preceduti
da un aculeo più lungo, in molti efemplari
fparito. La pinna caudale è compofta
di 8 raggi divifi in altri pra piccoli,
che partono dallo fteiTo centro, e
divergono alla fommità fra di loro. Tutto
il pefce prefentafi a nudo, ne vedeii
in elfo il menomo indizio degl' integumenti
fquamofi, che fcorgonfi in molti
altri Ittioliti del Veronefe.
Quanto è comune il Portavela fra i
Pefci foffili deUa montagna di Veftena
preiTo Bolea, altrettanto bifogna dire
che fia rariffimo in tutti i mari fin ora
efplorati dagl'Ittiologi, poiché di elfo
non ritroviamo fatta menzione da alcuno,
fuorché daRuyfchio, e da Willougbey,
fe pure è baftantemente certo, che
quefti due dotti Naturalifti abbiano ai
luoghi citati illuftrato lo fteflb Pefce (so).
Noi fofpenderemo di buon grado il noftro
giudizio intorno all' originaria abitazione
della fpecie fin qui defcritta, effendoci
effettivamente ignota la di lui
patria, ne potendo aflerire con ficurezza
la fua pertinenza ai mari dell'Indie,
a cui fpettano X Acarauna di Willougbey,
e lo Spitfneus di Ruyfchio.
prlonga-, a fatis ampia i qua ad anum
eß, altitudine modica , qua ad caudam
bifariam feßa. Finna tergi, qua & ceteris
major cfl, & a fronte fe fe explicat
ufqiie ad caudam, a tribus fumit parvis
fpinis initinm, quas perpetui très, & fexaginta
fequuntur radii , in quibus priores
viginti quatuor altiffimmn cfficiunt conum
{-"id.fg. 2.), paßmque fufcis maculis
refperfi funt ( vid ßg. I- )• At
pinna pecloris finguU radios gerunt quatuordecim
ventrales vero dua principio
inßruiia funt ofeo quodam radio validijfimo
, tum aliis plurihus continuatis ,
qui cerni vix pofunt, ac deßniri numero,
ita apte nechmtur, ut primo adfpeeh
unico conßare radio videantur. Nunc
in ani pinna, qua medio prodit ex corpore,
& définit prope caudam, novem
viginti numero radii infimt breves, &"
omnino fimpìices j hos vero longior aculeus
anteiti cui in multis fane formis contigit,
ut abolefceret vetußate. OSo praterea
conßruHis pinna cauda radiis continetur
, qui propagantur divift in alios
minores , ab eodem veluti duäos centro ,
atque in diverfum urgentes. F if eis denique
corpus oßendit totum , offertque nudum,
in quo { ut in Icbthyolithis aliis
Veronenßbus plurimis ) nullum fquamoß
tegminis ' veßigium extat.
Ut Velifer ex fojfilibus montium Veßena
pfcibus vulgaris admodum eß i ita
in aquis, quafcumque Ichthyologi explorarunt,
rarißimus ßt oportet ^ a nullo enim
de eo faßa mentio eß, nifi a WiUougbeyo
, & Ruyfchio : ß tamen ipfum id
conßat fatis , viros doBiJfimos hunc , de
quo cpiaflio eß, fpeaaß pifcem , fuifque
ipforum fcriptis admnbraffe . itaque judicium
de illius patria baud temere pronunciabimus;
fatemur hanc nobis penitus
ignotam eßi necjue enim exploratum, compertumque
hahemus, ad Indicum mare,
in quo habitant Acarauna WiUougbeyi ,
(g Spitfneus Ruyfcbii, illum ipfum pertinere
:
( , 0 ) Nelln Fau„. arabica dall'iUuftrc For.koal fl div.rfe pinne, Av,i foUmente = ^ P ^ f ' f
0» n 7» la defcrizione di un rombo numero dei raggi delle parti caratteriftiche V. byjt.
S t d ) mono »„alogo »l P. . . To . . I. par. ffl. pag. n. 4. Ed.ione d.
te«/« nella forma del corpo, e nella ftruttara delle Graelin .
N. IX
I L PESCE ARCATO
C H ^ T O D O N A R C U A T U S
T . Vin. FIG. I.
Chistodoii cauda integra, fpinis pinna: dorfalis 8 ; arcubus
4 albis. Liim. i. N. pag. 462- n. g.
ChiEtodon fafciis r albis . aculeifque dorfalibus. Hhcb
Ichth. VI. pag. ff. tab. 201. 6g. 5.
ChaJtodon niger capite diacantho, & lineis utriuijae 4
tranfverfis curvis. Saba Muf. pag. n. f. tab.
i f . fig. y. a. b.
C t e t o d o n pinna caudali fubrotunda : fpinis dorfalibus
Il rifcontro di quefta fpecie nei mari
di America, e delle Indie fi rende a
primo afpetto difficile, perchè nella fpoglia,
che ne prefenta lo fcheletro, fono
finarriti i cinque archi caratteriftici, perdute
le prime fpine dorfali, fcompigliate
le alette, ed alterata la coda. Nondimeno
ne fomminiftrano alcuni indizj
la figura ovale del corpo, la forma del
capo, l'inferzione, e qualità delle pinne,
e fpecialmente 1' anale, e dorfale,
che confervano dei refidui di fomiglianza
perfetta coli' immagini naturali dell'
indicata fpecie.
Il Pefce arcato defcritto fra i Mollidenti
da Attedio, e Linneo colla denominazione
di ChTtodon arcuatus è coperto
di minutiffime fquame, delle quali
rimane tuttavia qualche avanza nel
noftro efemplare, principalmente al diffotto
della fpinale midolla. La fua tefla
è voluminofa in proporzione del
corpo 5 larghi fono i coperchi offei delle
fue branchie, e piccoli gli occhi, che
veggonfi collocati verfo la metà della
fronte. Nella membrana branchioftega
di quefto pefce fi contano fei diflinti officelli,
che fi pofibno tuttavia numerare
nella fpoglia follile del Gabinetto Boz^
ziano rapprefentata dal noftro difegno.
Meglio però rilevanfi molte note fpecifiche
del Mollidente in queftrone, confrontando
le pinne di elfo con quelle
dell' immagine naturale del Fefce arcato
efprelTa efattamente nelle Tavole ittiologiche
di Seba, di Bloch, e dell'Enciclopedia.
Da quefte apparìfce, che il
detto pefce ha fette pinne, come tutti
i toracici : due pettorali, due ventrali,
5 : fafciis f albis. Sícjccfoj. Metbod. Ichthyol. 7J.
Planch. 44. fig. 169.
Guarerua BrafilienQbus, Ruyfcb. Theatr. Anim. I. tab.
3Í. flg. 9-
Acarauna exigua nigra. JVillmgh. Ichth. Append, pag.
2j. tab. Ü 5. flg. 3-
Gnaperua Marcgmvi. Braill. pag. 178.
Ray Synopf Pife. pag. 103. n. u.
Difficillime quidem conjeSiu oculorum primo
in Chatodonte hoc fpecies illa agnofci
poteß, qua Americano, aut Indico in mari
procreatiir; quinqué enim arcus, qui funt
ejus pracipua nota, omnino oblitterati,
prima pinna tergi amiffa, alula perturbata,
cauda deformata. Sed tamen aqnalitatis
fpeciei indicia quadam non levia feri
videntur, & ab ovata fgura corporis gT
ab infittone, qualitateque pinnarum,qua
prafertim ad anum fpeSant, & tergum^
quarum reliquia fimilitudinem habent perfeSam
cum pliyficis ejus fpeciei figuris ,
quam modo memoravimus.
Nunc P if eis, quem Artedius, ac Linneus
arcuatum appellarunt, interque Chatodontas
defcripfere, minutis fquamulis tegitur,
de quibus non nihil in noßro adhuc
'reßat, pracipua infra medullam fpina
tergi. Caput pro ratione corporis fatis
grande; ojia opérenla branchiarum ampia
; parvi oculi medium juxta frontem locati
; fix porro dißinaa ojficula in branchioßega
numerantur, qua totidem funt in
Bo&dano fojfili, ut propofita figura oßen.
dit.
Apertius tamen innotuit hujus Chatodontis
fpeciei chara6ier non unus ex collatione
pinnarum ejus cum iis, quas ßgnant
in arcuato Fifce imagines expref
fa diligentijfime tum in tabulis Ichthyologicis
Seba & Blochii, tum in figuris
adjunBis ad Encyclopadiam . Ha igitur
docent Pifcem ( ut ihoracicos omnes )
fiptem habere pinnas; duas peihris, veni
i
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lì M