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e la coda nell'ertremità fmarginata. La
fpoglia, che qui prefentiamo tratta dagli
archetipi del Miifeo Gazoliano, non
offre per vero dire il rifcontro di tutti
gli anzidetti caratteri, eflendo affatto
iparito dalla mcdefima il nativo colore
della fua pelle, e quindi cancellate non
meno le cinque macchie di cui è dipinta
in iltato di vita. Rimane però
tuttavia l'indicazione delle pinne ventrali'approfllmate
fra loro, della caudale
fmarginata, e della mafcella inferiore
del roftro più lunga, quantunque fmusfata
in punta, forse per qualche urto
fofferto dentro alla terra.
Neil'Enciclopedia "Metodica il noilro
pefce viene defcritto con più precifo
dettaglio nella feguente maniera. " Il
„ Gladiatore è niente più grande di
, , otto pollici, ed anche meno. Il fuo
„ dorfo è conveffo, il ventre un po
„ gonfio, ed attenuato nella parte an-
„ teriore; la tetta è al difopra fpiana-
„ ta, e coperta di fquame. Le pinne
„ pettorali fono lunghe, ed acuminate;
„ immediatamente al di fotto fi trova-
„ no le ventrali, il primo raggio delle
„ quali è corto, e fpinofo; la dorfale
„ è inferita dalla parte pofteriore del
„ tronco, e fembra congiungerfi colla
, , coda; l'anale vi è direttamente op-
„ poila, e la caudale è appena leggier-
, , mente intagliata nel margine. „
Il rifcontro di tutti quefti caratteri
nell'Ittiolito, che abbiamo fott'occhio,
rende fempre più certa la fua determinazione
alla fpecie, a cui viene da noi
riferito. Potrebbero foltanto i più fcru.
pololì Ittiologi opporci, che in quella
fpoglia le due pinne dorfale, ed anale
efibifcono un maggior numero di raggi
di quello, che fianfi numerati da Hommel
in quella del Gladiatore. Ma ciò
non sembra dover coftituire una differenza
elfenziale, frequenti effendo gli
efempj di pefci della medeflma fpecie,
defcritti da' Siilematici con rifultato
diverfo, rapporto al numero de'raggi
di tutte le loro pinne. Vediamo altronde
rifpetto all'anale, e dorfale del
noilro fcheletro, che fuiTille in eife la
íleíTa forma prefentata dall'originale di
Hommel, e che la loro inferzione è
precifamente nel raedeilmo luogo, avenadduntur.
Quam fubjictnms, exuvia e
Gasioliorum Mußeo dccerpta, ut verum
fateamur, minime omnes adfertas refert
notasi cum primus cutis color evanue.
riti ac pariter quinque macula, quibus
vivens nigrefcit, penitus ßnt deleta.
Keflant tarnen adirne adnatarum pinnarum
ventris, caudalis margine immimttie,
ac maxilla inferioris roßro longioris,
etß in apice ob aliquem iCìum mutila,
indicia.
Methodica in Encyclopadia noflcr piféis
magis accurate ita deferibitur " Gla-
,, diator feptem, oéìove pollices minime
„ excedit. Tergus convexmn, ahus ali-
,, quantifper tumens ac anterius atte-
„ nuata; caput fuperne complanatiim,
,, ac fquamis obduBum . PeBoris pin-
„ na longa, ac cifpidata¡ pone affa-
,, tim ventrales adfurgunt, qiiarnm prior
„ radius brevis atque fpinofus^ dorfalis
„ injìta eji in pojieriori trunci parte,
„ videturque cum cauda permif ceri i ana-
„ lis eft buie penitus obverfa, atque
„ caudalis leviter eJi in margine incifa. „
Cum hac omnia in Icbtbyolitho, quem
pra oculis habemus, appareant, certior
magis magifque fpeciei, ad quam retulimus,
evadit congruentia. PoJJent folummodo
feveriores Icbtbyologi objicere, hujus
in exuvia pinnis dorfali atque anali
majorem radiorum numerum, quam Hommelii
in Gladiatore, inveniri. At hoc
band magni momenti difcrimen efl putandum;
cum pifcium ejufdem fpeciei
ab Syßematicis defcriptorum, difcrepante
autem radiorum in pinnis numero, abhundent
exempla. In anali infuper, ac
dorfali fceleti noßri eamdem ac in Hommelii
typo formam, eumdemque in quo
inferuntur locum invifimus. Dorfalis
praterea quatuor habet acúleos anteriores,
ac analis primum tenet radium fpinofum,
ac reliquis, qui deinceps fuccedunt,
breviorem.
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do in oltre la dorfale il connotato de'
quattro aculei anteriori, e fanale il pri^
mo raggio fpinofo, e più corto degli
altri, che vengono fucceillvamente.
Non è dunque da rivocarfl in dubbio,
che quefto rariiTimo archetipo del
Mufeo Gazoliano non ila la ipoglia
fofllle di un Gladiatore, o fia di quel
pefce de' mari delf Indie ignoto agf Ittiologi
fillematici, e per la prima volta
descrittoci nelle Tranfazioni di Londra.
Minime igitur in dubium revocandum
ejl, perrarum hunc Gas,oliorum Mufai
archetypum alicujus effe Jaculatoris fof-
Jìle spolium, sive illius piscis Indici
aquoris Icbtbyologis syjìematicis ignoti,
ac primum in Londinenfibus Transactio.
nibus descripti,
N , LXXVn,
L ' O M B R A STRIATA
S C l E ÌSl A P L Ü M I E ^ I I
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TAV, XLV. FIG. i.
Sc. longitudinalitcr tranfverfìmquc ftriata . Sìoch. Ichth>
IX. pag. £S. PI. CCCVI.
P. 13. V. 6. A. C. i l . D. 9. IO.
Dai più volte citato manofcritto del
P. Plumier traife il Dottor Bloch la
figura, e defcrizione di quefto pefce
abitante alle Antille , e di fpecie del
tutto, nuova. Appartiene elfo al genere
Linncano delle Sciene, e a quelle in
particolare, che hanno le due pinne
dorfali divife. Il P. Plumier io avea
riferito al genere de' pefci Perfici, che
è ilrettamente affine a quello delle. Sciene.
Ma f Ittiologo Berlinefe lo feparò
da tai genere, e lo pofe fotto il fuo
proprio, attefo il marcato carattere della
tefta coperta tutta di fquame.
È affai difficile di ravvifare nel noilro
fbflìle fOmbra ftriata di Bloch, non
fuffiftrndo più in eft^b per la cangiata
fuperficie del corpo nè i colori nativ
i , nè quelle rughe tranfverfali, e longitudinali,
che fi danno per unica nota
caratteriftica di quefta nuova fpecie di
Ombra. Volendo in qualche modo formare
la diagnofi di un fimile Ittiolito,
fa duopo ricorrere al minuto confronto,
di tutte le parti del di lui corpo con
quelle, che fi offervano nelfimpiagine
naturale dell'Ombra ftriata.
Il corpo del fuddetto pefce è di £-
gura lanceolata, con tefta piccola, e
breve in proporzione della lunghezza
J'«rt. II.
Ex pluries citato P. Plumieriì manufcripto
ijlius pifcis in Antillarum filo
degentis, ac fpeciei prorfus nova figuram,
defcriptionemque Blochius defump/
tt. Ad lAnnaanum Scienarum genus,
ac illas prafertim, qua duas pinnas dorfale
s habent divifas, pertinct. Percarum
generi, quocum illud Scienarum valde
efl affine, Plmnierius tribuerat. AJi Berolinenjis
Ichtbyologus fecrevit, ac in
proprium ob caput fquamis, cpnteSlum
amanduvit.
Non ita. facile eß noßro in foßli
Scienam Blochii ßriatam agnofcere, cum
ob immutatam corporis faciem, nec naturales
colores, nec flria tranfverfim ac
per longum aita, qua tamquam unica
pracipua ißius nova Scienarum fpeciei
ponitur nota, amplius appareant. Ad hujus
quoquo modo Ichtbyolitbi d/agnoßm
conßciendam minuta partium cunCfarum
corporis uti comparatione cum Ulis, qua
in naturali Sciena ßriata imagine infpiciuntur,
oportet . ^
Ißius pifcis corpus formfl eß lanceolata
, capite parvo ac brevi, ad longi.
tudinem trunci habit a ratione. Non im