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di tali pinne, e dei loro primitivi colori
.
una al dorfo, ed altrettante all' ano, e
alla coda. Le pinne pettoi-ali, che nell'
Ittiolito fono chiaramente vifibili, contengono
16 raggi, le venti-ali 6; l'anale
35; la caudale 145 e la dorfale 43,
comprefi i 9 aculei alla regione anteriore.
La coda originaria di tal Mollidente
non è bifida, nè fmarginata, ma intiera;
e le pinne del dorfo, e dell'ano
fi producono in due larghe bande a foggia
di triangoli ottufi, che veggonfi attraverfate
da fafcie bianche in forma di
archi al luogo precifaniente , dove nel
noftro efemplare apparifcono interrotte,
e difgiunte.
Ai contralTegni defcritti non fembra
doverli punto efitare di riconofcere nell'
Ittiolito , di cui fi tratta, lo fcheletro
del Pefce arcato , febbene manchino in
elfo i colori nativi, le 4 prime fpine del
dorfo, e una parte dei raggi delle pinne
pettorali, e ventrali, e fia in oltre alterata
in qualche maniera la figura prmiitiva
delle alette maggiori, non che della
coda, la quale per un'accidentale mutilazione
non prefentafi intiera. Su tali
picciole differenze fa d' uopo avvertire,
che fi pretenderebbe indebitamente la
fuffiftenza di tutti e di ciafcheduno dei
caratteri efterni per determinare una fpecie
follile , allorché in effa fuiTifte il numero
, la proporzione delie parti, e la fua
naturale fifonomia . Anche il celebre
Bloch offervò nel Fefce arcato cinque fafcie
in luogo di quattro alTeritc da Attedio
, e Linnep , e 9 fpine dorfali in
vece di 8 , che dai predetti Autori erano
fiate pofl:e qual nota caratteriftica di
di tal Pefce. Nondimeno egli non fi indulfe
a confiderarlo per una diverfa fpecie.
Molto più noi non dobbiamo far
cafo delle variazioni, che prefenta l'analifi
comparata del noftro fcheletro, confiderando
per 1' una parte la foraiglianza
dell' abito eflerno col Mollidente, a cui
fi rapporta', e per l'altra gli effetti indifpenfabili
delle varie vicende, alle quali
dovette foggiacere nel regno foffile.
Non fono perciò da valutarfi in conto
alcuno le due macclaie nere in forma di
occhi, che fi oiFervano agli angoli della
pinna anale, e dorfale delf Ittiolito fuddetto,
effendo effe puri accidenti della
petrificazione fopravvenuti dopo la
diftruzione della membrana fuperficiale
trales toiidem, fmgidas in tergo, ano,
cauda. Frinus ilU, quie etiam in Ichthyolitbo
aperte cernuntur oculis, XVI
radiis conßant, alter ¡e VI, terti<e ad anum
qiiidem XXV, ad caudam vero XIV, ad
tcrgum denique XLIII, novem his etiam
ammmeratis aculéis i qui priore loco affurgunt.
Cauda nec bifida cß, nec fine
margine, fed abfolutai pimutque tergi ,
atque ani panduntur in ditplicem latiorem
procejum inßar triangiili obtufi, in quem
velati arcus tranfverjì alba fafci.e incurrunt,
nimirum ubi in Ichtbyolitho diverfce
pinnie e^dem, interrupt,e que apparent.
De ilio ergo ex fignis, qu^e modo collegimus
, dubitare minime pqfumus, quin
Arcuati Pifcis imaginem refer at i etiam
nativi f t defitti colores, qiiatuor primores
tergi pinn-.e dimitmtie fnt cum parte
quadam radiorum in pinnis peóioris ,
atque abdominis^ ac priflina illa mutata
abierit forma non modo alarum major um,
fed etiam cauda, quce fortuito decurtata,
mutila fub afpcBum venit. Sed parva:
hujufmodi differentia tiegligi profefío pof
funti nimirum itiiquunt ejfet illibcraliter
a nobis contendere, ut exteriores nota in
foffilis extantes adirne omnes, & fingida
profererentur, quorum ope fpecies aliqua
pqfet definirli interim dum pintiarum fin
minus ratio ac numerus, fit us certe cum
propria totius corporis conformatione manifeflo
certam aliquam fpeciem indicai,
atque innuit. Celeberrimus ipfe adeo Blochius
in Fife arcuato quinqué zonas notavit,
qua tamen , ut Linneus & Artedius
ajjeverant , funt quatuor tantum ;
itemque novem in tergo fpinas numeravit,
qua ab Ulis ita pianijfime oBo reperta
funt, ut hunc numerum, quafi certam notam
huic Fifci ajfumere non dubitarent .
fJuod fi his rebus Blochius minime adduc-
Utsfuit, ut in fpecie fuum ilium pife era
difiniilem Linneano putaret, multo ergo
potius id liceCit nobis hinc exteriorem corporis
habit urn, ac fimilitudinem cum Cbatodonte
arcuato fpecíantibus in Ichtbyolitho
, inde animo repetentibus quantas hunc
calamitates accept fe neceffo fuerit ad f o f -
file regnum traduäum, licebit, inquam ,
varietates illas, qualefcumque fiint, contemner
e, qua ex fub ti li, folertique partium
campar atione vi dentar exißere. Ñeque vero
quempiam detineant, ani fallant maat-
Marcgravio indicò quefta fpecie di
Mollidente fra i pefci, che vivono nel
Brafile, e Artedio fra quelli, che abitano
nelle Indie. Non fi fa certamente, che
fiafi mai trovato nei mari d'Europa,
ed ora per la prima volta apparifce tra
gli Ittioliti del Veronefe unico nel Gabinetto
Bozziano, che lo polTiede in due
diftinte metà, delle quali una è quella,
che viene rapprefentata dalla fin qui defcritta
figura.
la illa duie nigra , qua extremam ani ,
ac tergi pinnam velati ocelli difiinguunt
in hoc typo, quafi fingulare aliquid prafeferanti
nihil enim nativum habentifed
fortuito cafu faiium eft, ut eas tum traheret
lapis a fui coagmentatione, cum jam
membrana eafdem pinnas vefiiens, cum
primis propriifque coloribus deleta fuerat.
Marcgravius fpeciei hujus Chatodonta
Brafilia tribuit, Artedius Indiis. In Europa
quod fciam, ttemo eum certo fe vidiffe
dixit. Primus nunc inter Ichthyolithos
Vcronenses, atque uni cus ex Boñ&iano
Mufeo promitur ; cujus quidem difcijfa
imago non in duplici, ut folet, latercido
difpertita videtur ; fed ejus una quadam
pars tantum reftat, nempe ea, quam in
Articulo hoc defcripfimus.
N. X
I L R I C C I O TIGRATO
T E T R O D O N H O N C K E N I I
T. vili. FIG. II.
Tetrodon maxilla inferiore longiorc , Bloch Ichtliioi.
IV. pag. ijj. lab. CXLIII.
Tetrodon corpore niaricato, capite, dorfoque exceptis :
Prima delle noflre oflervazioni fui
Tetrodonti del Gabinetto Bozziano alcuni
poco abituati in fifFatte materie, e delufi
dalle apparenze li avevano riputati
impronti di foglie elittiche, e difeccate ;
altri poi rawifando in eflì le tracce di
corpi animali, e l'indicazione fopra tutto
degli occhi, non che della coda li credettero
per una troppo fuperficiale fomiglianza
girini di rane dei noftri mari.
L'afpetto de'Tetrodonti fi manifefta nei
medefimi aiFai chiaramente dalla turgidez.
za, e figura sferoidale del corpo ricoperto
di minutifllme fpine, dall' apertura
lineare delle due branchie, dall'ordine e
pofizione delle cinque piccole pinne, e finalmente
dal prolungamento, e forma cilindrica
della coda. Egli è vero, che mancano
nei noftri archetipi i quattro denti
caratteriftici dei Tetrodonti. Ciò fteffo
però, oltre a molt' altri, può fervir d'argomento
, che la pratica ittiologica fondafi
nella cognizione dell' abito efterno alFai
Par. Il
maxilla inferiore longiore . Eiicychf. imtbod. khtli.
p. i l . PI. ry. fig. r(.
Fuere profeéìo nonnulli, ex quibus alii
antequam noftra in Tetrodontes fojfiles inveftigationes
injlituta effent, vel in hoc
obsermndi Jiudio minus fortajfc exercitati,
vel adumbratis quibusdam, ac levibus
fimilitudinibus decepti, hos videlicet
Boñ&ianos putarunt folia ovata eje plantarum
exficcata i atque alii ex animantium
non obscuris veftigiis, qua cernuntur
in fofiìli, pracipue vero ex oculis,
atque ex cauda notabili, aut veros ranarum
foetus, twjlrorum marium progeniem^,
aut certe in iis nescio quid ranunculisfimile
vidije fitbi vifii funt. Sed fpharoides
forma, & turgescens corpus minutijjimis
feptum, dijìinélumque fpinis, B lineafiffii
branchi arum, et exilium quinqué pinnarum
fiitus atque ordo, cauda demum
ad imaginem propre cylindri producto,
apertijjime Tetrodontum genus in Ichthyohtbis
noftri s manifeflant. Equidem quatuor
illi dentes minime notari pojfunt, a qu7-
hus bis proprium nomen G genus obvenit.
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