
C I V
to dagli antichi Naturalifti fotto • i nomi
di Rondine, e di Chelidonio.
L'Ittiolito, di cui parliamo, è l'unico
finora di quefta fpecie che efifta
ne' Mufci di Verona. EiTo deve la propria
luce alle indefeffe ricerche praticate
in quefti ultimi anni dal Chiaro
Sig. Conte Gazola nelle cave di Veflena
preiTo Bolea. Dopo tante raccolte
d'Ittioliti mancava per anche la fpoglia
di un pefce dell'ordine dei volatori,
febbene per tali fi confideraiTero
alcune fpecie di Moilidenti, e di Giugulari
da noi precedentemente defcritte
(l). La Rondinetta di recente fcoperta,
ed un altra fpecie più piccola
di Efoceto (i) che ii defcriverìi in altro
luogo, lopraggiunfero opportunamente
a rettificare le noftrè vedute, e
ad aecrefcere le ricchezze dell'Ittiolitologia
Veronefe.
Ichtbyolithus, de quo agitar, ejì ufque
adirne ìmjufce fpeciei unicus, qui in
Veronenjtum ColkSionibus exijiat. Lucem
famamque debet laboriojìs imejiigationibus,
quas pojìremis hi/ce annis
in Vejìenie fodinii prope Bolcanum Clarus
Comes Ga&ola impendit. Dejtderabatur
adirne cxuvia pifcis ex genere vo.
latorum, etjì tales nonnulla fpedes Mollidentium,
et Jugularium a nobis antea
deferipta putarentur. Hirundo reeenter
effojfa, atque alia fpecies minor Exoccii,
quam alias deferibemus, opportune emerferunt
ut nojìras illujlrayent induSiones,
atque Veronenjts Icbtbyolithologiis opes
augerent ,
N. XXXVII.
I L S E R P E N T E MARINO
M U R E N A O P H I S
T A V . X X H I . FIG. I. Z.
M . cauda aptera cuspidata ; corpor e tereti. Lim. S. N.
X I I I . Jjag. N:' 2.
M. teres gracilis raaculofa , cauda tereti cüfpidata apterygia
. /írfe¡?. Gen. 24. Syn. 41.
M. Maculata, cauda aptera. Bloch. Ichth. V. pag. ji.-
Pl. CLIV.
Serpens marinus maculofus Lifted. U a y . Synops. Pife,
pag. J7. N.» 4.
Querto curiofo pefce del genere delle
Anguille non fi deve confondere colle
Trombe marine, come fecero gl'Ittiologi
prima di Rondelezio, e neppure
col Bronco Indiano di Willougbey ( j),
che corrifponde all' Anguilla ferpente
delfilluftre Linneo. La fola flrnttura
del capo, e della fua coda bafta per
diftinguerlo fubito dagli altri pefci ad
elTo congeneri, o che gli fomigliano
nella forma del corpo. Non fembra
neppure eh' egli appartenga ai noftri
mari d'Europa, ficcome accennafi dall'
autore del Siflema della Natura; ma
CO N." II. VII. Vili. IX.
(•ü) Exocetus exiliens. Gmel. Syft. Nat . Lim. pag.
1400. 3.
Willoutb. Ichth. App.
pag. 19. tab. G. %
Conger ventre maculofo, pinnis albidis, cuudam ext
e n f am non attingentibus. Klein. BlilT. Fife. Hi. ^
pag. S.J. 4.
Serpens marinus. Rondelet de Pifcib. pag. 4051.
Non eß ßngularis hie pifcis cum Tubis
marinis cmfundendus, ut ante Rondeletium
fecerunt Icbthyologi ^ neque cum
Indico Bronco Willougbey , qui Anguilla
Serpenti illußris Linn£i refpondet.
Sola capitis, caudiequeßruSlura f u f -
ßcit, ut ßatim a congeneribus, aut forma
corporis ßmilibus pifcibus dißinguatur.
Neque ad Europa maria pertinere
videtur, ut ab auäore Syßematis Natura
innuitur i fed potius ad Arabica Mgjpti
littora, ubi Forskalus vidit, aut ad
Indicum Archypelagum, ut a Blochio conjícitur.
Videmus certe in Colkäionibus
( j ) Ichth. 1. c. tab. G. 10. fig. i.
" t.
cv
piuttofto ai lidi d'Arabia in Egitto,
dove da Forskal fu offervato, oppure
all'Indie Orientali, come fi congettura
da Bloch. Certamente ignorafi vifitando
le Collezioni dei Pefci Europei,
che quefta fpecie vi fia ftata giammai
comprefa, e defcritta.
Il ferpente marino fi manifefta al
corpo gracile variegato, e cilindrico a
guifa di ferpe, alla coda nuda terminata
da una cufpide ottufa; al capo
bislungo e piccolo in proporzione del
fuo vafto fquarcio di bocca; alle due
mandibole difuguali, e dentate ; alla
lunghezza finalmente delle pinne dorfale,
ed anale, che l'una" quali dal
principio del corpo, e l'altra dalla metà
vanno a terminare prefiTo alla coda.
Nel noftro Ittiolito, oiTervando attentamente
, apparirono la maggior
parte degli efpofti caratteri, febbene
più non efifta il nativo colore della
fua fuperficie, ed oltre alle pinne contratte
dentro alla carne, abbia il di lui
corpo nel diiTeccarfi perduta la fua naturale
grolfezza, come rilevafi dalla porzione
meno coftretta, che tuttavia fi
prefenta verfo la regione dei capo. Per
un fimile reftringimento di tutte le parti
molli di quefta fpoglia la punta della
fua coda comparifce alquanto più corta,
e affilata di quella che è propria
del ferpente marino. Ma prefentandoci
il noftro archetipo nell' attuale fuo flato
l'immagine di un vero ferpente impietrito,
tanto più poffianio ragionevolmente
riferirlo all'indicata fpecie di
anguilla, in quanto che vediamo verificarfi
l'aDTerzione di Bloch, il quale
parlando di tal Morena foggiunfe, che
fenza pinne patenti efla foniiglierebbe
perfettamente a ima ferpe.
Il piccolo pefce in forma di nudo
fcheletro collocato al diflTotto del noftro
ferpente marino { f g . l ) è un altro
efemplare della medefima fpecie d'età
più frefca, e meno perciò difefo dal
totale difcioglimento delle immature fue
carni. Di quefti fe ne ritrovano di
frequente alle cave dei pefci foflìli della
Laftrara. Gli adulti per lo contrario
fono rariiTimi; ed è forfè l'unico fino
ad ora quello, che qui abbiamo prodotto,
e particolarmente defcritto.
Tavt. IL
EuropiCorum ptfcium banc fpcciem nunquam
infertam, defcriptamque fuijfe.
Serpens marinus feu Murena ophis
ex corpore exili, variopiäo, et ad inßar
ferpentis cylindrico ; ex cauda nuda,
qua obtufa cufpide terminaturj ex
capite oblongo, et ratione habita ad amplum
oris hiatum parvo} ex inaqualibus
mandibulis duplici dentium ordine
praditis ex pinna denique dorfalis,
atque analis longitudine, quarum prior
ab initio corporis, altera a dimidio definunt
in caudam, dignofcitur.
Noßro in Icbtbyolitho exprejjì chara-
Seres majori ex parte apparent, etfi na.
tivus cutis deßt color, et prater pinnas
in carne contufas, ejus corpus in exßccatione
naturalem craffitudinejn ami ferii,
ut videre efl in parte minus compreffa,
qua haéienus verfus caput extat. Eadem
de caufa cauda apex brevior acutiorque
quam in marinis ferpentibus videtur. Sed
cum noßrum exemplar, liti jlicet, veri
ferpentis lapidefaäi imaginem prabeat}
eo potiori ratione ad pradißam Murana
fpeciem referre pojfumus, quod Bloehii
ajjertionem certiorem fieri videmus,
qui de MUT ana loquens aßeruit, quod
ßne pinnis patentibus ferpens omnino videretur.
Farms pifcis nudi fceleti forma fubtus
noßrum marinum ferpentem delinea,
tus ( fig. ) aliud eß ejusdem fpeciei
exemplar, aß juniorts atatis ; ideoque
minus tutum a totali immaturarum carnium
diffolutione. Juniores non raro effodiuntur
in Laßrar a. At adititi e contra
perrar i; et bucufque unicus eß fortaße
quem nunc protulimus, et diligenter
defcripßmus.
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