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eminente dell'altra, come appimto c
quella del noftro efemplare, dove inoltre
apparifce un curiofo accidente della
di lui petrificazione dentro agli ftrati
del monte, cioè una fenditura transverfale
al fuo corpo riempita tutta di
ipato calcano criftallizzato di color bianco
: prova manifefta del reftringimento
della belletta marina ora ridotta a pietra,
in cui rimafero un tempo avvolte
le fpoglie di quefti pefci.
Non vi è alcun Mufeo Veronefe, il
quale polìleda un altro Ittiolito di quefta
fpecie, ne il fa che fin ora ne fiano
ftati diflbtterrati altri eferaplari fuori
di quefto, nè dalla montagna di Veftena
preffo Solca, nè in qualunque
altra parte. Egli è perciò da riguardarfi
un tal pefce per uno dei più rari
monumenti del regno foflìle, quantunque
non raro relativamente ai prodotti
del regno animale.
pidefccndo difcijfam ejfe cum exumìs fifcimn,
qtias pernio gerebat.
In nulla dia Veronenjtum Lithothe.
ca, hujufce Ichtiolithi extat exemplary
ñeque, liquet an alia in Vejìeme prope
Bolcanum jugis, aut alibi fuerint effoff
a . Etji igitur inter animantia minime
rarum i inter tamen fojjilia rarijjimmn.
N. XX.
I L PALA M I D A
S C O M B E R P E L A M I S
TAV. XIV. FIG. I.
S. Pinnulis infcrioribus VII., corpore lineis otrinque Pelamis Ca:tulea. Ruyscb. Tbeat. Anim. I. tab, J. fig. 3,
quatuor nigris. Liim. S. N. XIII. pag. 492. P. Miromiid. de Pifcib. pag. 3 if.
Limofa. Salvmn. de Aquatil. pag. ¡z;. Hg. P. 98- Pelamis. Bello», de Aquatilib. pag. 177. I79-
Tliutinus Ariftotelis. Rondelet, de Pifcib. pag. 24f.
Troviamo invalsa quafi generalmente
appreflb gli antichi fcrittori la popolare
opinione, che il Palamida, ed
altri fgombri di differenti fpecie fiano
tanti piccoli pefci non ancor pervenuti
ad un terzo del loro ultimo accrefcimento,
e che tutti poi col tratto del
tempo fi cangino in Tonno, dal quale
non dubitano di ripetere la loro origine.
In confeguenza di ciò le nozioni
del Palamida fo^o univerfalmente poco
precife, e fparfe di errori, e di con-'
fufione : il che fi oiferva parimenti nelle
diverfe figure che danno gli antichi Iconografi
di quefto pefce.
Bellonio, e Salviano rettificarono alquanto
le idee dei Naturalifti fu quefto
particolare, e Rondelet fi occupò
a far conofcere infuiTistente la taccia.
Jpud veterum fcriptores vulgaris increbuit
opinio, Pelamum, aliosque diverfie
fpeciei fcombros, exiguos fuijfe pifies
adJmc immaturos, qui temporis lapfu
verterentur in Thynnum, a quo hi
origincm ducerent. Hinc de Pelamo plura
vulgo inconfulta, erronea, atque obfiuraj
quod ita porro fi habet etiam in
piBuris, quas veteres Iconographi exhibuerunt.
Rem propius ad veritatem reßituerunt
Bellonius ac Salvianus. Rondeletius
totus in eo eß ut Ariflotelem defindat
illata ab accufitione, quod fiilicet Pela-
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che davafi ad Ariftotele di aver egli
confufo il Palamida col Tonno, ed
aiTerito, che l'uno fi cangiaiTe neU'altro
. Da elfi pertanto fi hanno intorno
al Palamida le cognizioni che feguono.
Il Palamida è un pefce fomigliantiffimo
al Tonno, ma molto più piccolo,
e di figura lanceolata, che dappertutto
rifplende di un colore d'argento
a riferva del capo nudo e carnofo, e
dei lati del dorfo colorati leggermente
di piombo, e variopinti di linee nere.
La tefta di quefto pefce è fufellata,
ed alquanto piùftretta del corpo producendofi
in due mafcelle bislunghe,
f inferiore delle quali oltrepaiTa in lunghezza
la fuperiore. Gli occhi fituati
in faccia ai due angoli della bocca fomigliano
nella grandezza a quelli del
Melanuro, e le mandibole fono entrambe
guernite di minutifllmi denti a foggia
di fega. Il corpo fuperficialmente
veftito di una membrana lubrica e molle,
sembra aft'atto privo di fquame,
che in eflb però fi trovano minutiffime
e per tal modo infieme congiunte
e compatte da non poterfi difcernere
che colla cottura del pefce o il diifeccamento
della fua fpoglia. Egli porta alle
branchie una pinna per ogni lato, e
due vicine fra loro alla regione fuperiore
del ventre con altra piccola all'
inferiore nel luogo dell'ano, la quale
è oppofta precifamente e fimile alla feconda
dorfale, avendo al dorfo parimenti
due pinne di differente figura,
che corrifpondono a quelle del Tonno.
I Iati per ultimo delf inferiore eftremità
del corpo, affai tenue e rotondeggiante,
fono niuniti di fette appendici
emisferiche in forma di piccole pinne,
e la coda, meno larga di quella degli
altri fgombri, rapprefenta, quando è
diftefa, una fpecie di mezza luna.
A quefti caratteri fi potrà facilmente
rIttiolito, che qui prefentiamo, riconofcere
per uno fcheletro del Palamida.
Mancano bensì in eiFo i colori naturali
nativi, le linee nere, la fisonomía
originaria del volto, le fette appendici
caudali, e quafi tutte le pinne.
Ma la ftruttura del corpo, i lineamenti
fuperfliti del fuo capo, e della fua coda,
i refti delle diverfe pinne, finfermum
cum Thynno mifiuerit, unumque
in alium verti ajferuerit. Ex ipßs igi.
tur haußmus qute fiquuntur.
Pelamis Thynno ßmillimus, at multo
minor, flriäiorque corpore, argenteo
perlucet colore, capite excepto, nudo,
ac lacertofi, lateribusque.dorß plumbeis,
qu£ atrce fecant linea:. Caput inflar
fuß toto corpore arctius in maxillas producitur
oblongas, inferiore fuperiorem
exfuperante. Oculi eadem qua os linea
incumbentes, ut Melanuri funt magnitudine^
ac maxilla perminutis dentibus
ferree in morem muniuntur. Corpus externe
lubrica pelle, mollique obduéìum
fquamis carere videtur ; adeo tamen
minuta infuni ac confertce, ut vix in
ferventi aheno, aut fpolii exufiione difcerni
queant. Utrinque ad branchi as
pinnam habet, duasque inter se próximas
fuperno in alvo, aliamque in infero
ad anum fecunda in dorfo obverfam,
ac affatim ftmilem. Duas infuper
in dorfo tenet pinnas difßmiles, quíC cum
pinnis congruunt Thynni. Latera denique
inßmi corporis gracilis admodum,
ac teretis feptem funt inflruiia appendicibus
femi-orbiculatis pinnularum forma,
caudaque quam reliquorum fcombrorum
ßriSior, hmam, cum eß expanf
a , dichotomam refert.
Hac attributa indicant fatis, Ichtiolithum,
quem fubdimus, Pelamis fceleton
ef[e. Defunt colores, atra fasciola,
originalis faciei conformatio, feptem Cauda
appendices, et pene omnes pinna.
ÂJ1 corporis JlruBura, qua adhuc fuperfunt
capitis lineament a atque caud:e,
pinnarum fragmenta, forma ac infttio
fcpmmarum extra omnem aleam videntur
ponere hujufce pifcis genus in EuÍ'
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