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pungiglioni, e mancante di pinne. Del rimanente
la fua figura conviene in parte
con quella della Razza Aquila rifpetto alla
coda, e molto colla Pajiinaca, e colla
Torpedine occhiatdla di Salviano riguardo
alla forma del corpo.
Gli Ittiologi antichi e moderni, fe 11
eccettui foltanto Forskaol, mancano di
una defcrizione eiatta di quefta fpecie di
Razza. Linneo non ne dà il minimo cenno
nelle diverfe edizioni del fuo iiftema
della Natura,, e neppure ne'varj Gabinetti
da lui defcritti. L'ittiologia di Bloch,
arricchita dell'illuftrazione di alcune Razze
ftraniere ommeiTe dal precedente Naturalifta
, non parla in alcun luogo di quella
fpecie, forfè per non averne mai l'autore
avuto fott' occhio la corrifpondente
figura. Attedio, al quale fi devono le più
intereiFanti notizie intorno alla Storia naturale
dei Pefci, non fa che accennare
femplicemente tal Razza, ponendola fraile
varietà della Razza afpra di Rondelet
e di altri, e riportandofi all'imperfetta
immagine e defcrizione, che prima di lui
ne avea pubblicata il Marcgrawio . Confrontando
attentamente il noflro archetipo
col predetto difegno, emerge un'approilimazione
tale di caratteri in quanto
all'univerfale, che fembra eiTere egli indubitatamente
la fpoglia del pefce Viola dei
Lufitani, così chiamato per la fua figura
corrifpondente al muficale ftromento, che
porta lo ftelTo nome.
Noi però , ritenuta una tale denominazione,
che molto acconciamente et
prime l'efterno abito del noftro pefce,
giudichiamo, che quefto rapprefenti piuttofto
la fpoglia di una nuova fpecie di
Razza abitatrice dei mari di Arabia, la
quale fu defcritta da Forskaol fotto il
nome di Raja Sephen, e che noi abbiamo
annunziato con quello di Raja muricata,
perchè ci fembra ancora più precifo, e ca.
ratteriftico .
Riferifce il predetto Naturalifta, che
la figura della Razza in queftione , attratta
la coda, è dalla parte pofteriore sferoidale,
e dall'anteriore circolare, e verfo
la tefta inclinante al rombo ; che la fua
cute è tutta fparfa al diiTopra di protuberanze
ipinofe, ed afpra perciò al tatto ,
fe con un dito fi efplori dal capo verfo la
coda, non manifeftandofi tale in fenfo
contrario che gli occhi di quefta Razza
pimue . Catemm forma pifcis , f i caudam
fpecles nonnihil cum Raja Aquila, f i figiiram
corporis, multum Paftinaca, &
cim Torpedine Qce\hX3. Salviani convenit.
Unus omnium ichtbyologorum Forskaolius
banc piane defcribit. Linmeus ne attingit
cjuidem,fìve in natune fyflemate, quod
pluries retraBatum edidit, five in defcriptionibus
Mufeonm , qiias non paucas literis
tradidit. Blochius autem notitia Rajar
um exoticarum, quas ille pratermiferat,
auxit quidem Ichthyologiam: hac tamen fpecie
caret omnino. Ipfe Artedius , cui maxima
de naturali pjfcium hyjìoria referun,
tur accept a, illudhac in Raja tantum pra.
Jiitit, ut ipfam vix indicarci, & in genere
Raja: afperx, fane multiplici, quod Rondeletius,
aliique definiunt, collocaret. Etenim
defcriptione non piane ad veritatem
exprejfa, quam Marcgrarfius Uteris, lineifque
ante mlgaverat, ipfe utitur. Cum
qua jl quis noftram exuviam comparet, profeto
viderit, quie univerfì corporis propria
funt, in utraque fere eadem occurrere ; ex
quo fiet, utftbi videatur dubitare nonpoff
e , exuviam ipfam ad pifcem pertinere,
qui Lufìtanis ex fmilitudine cum quodam
inflrumento mufico Yioìa appellatur, latiìiis
lyra diceretur.
Hoc nomen nos quoque retinemus pro.
pter accomodatam exterioris formte ßgnificationem:
cenfemus tamen ichtbyolithum,
de quofermoeß, Rajam Arabaifi effe, quam
Forskaolius Rajam Sephen, koj- magisproprio
nomine Rajam rouricatam appellamus.
Etenim hie natura cognitor narrai ,
fguram Raja, de qua quaritur , inferius ,
fi caudam demas,fpheroide ,fupcrius circulo
terminavi, propter caput vero pene rhombo
: cutem omnem fuperius minutim protuberare,
^ qua protuberat, fpinofam effe,
taéiuque afperam, Ji. a capite ad caudam
digito pertentetur, fecus Ji furfum retroqué:
oculos prominere ; pone bos duo foramina,
duplo ipjìs major a, obliqua, rbomfono
elevati con due fori al di dietro il
doppio più grandi, obliqui, e quafi romboidali;
che i denti della bocca apparifcono
graniformi, fpianati, e formanti nella mafcella
fuperiore una fpecie di arco verfo
la fronte; eh' efla ha cinque aperture branchiali
ai lati del petto e il foro anale in
mezzo alle pinne ventrali; che quefte
hanno principio, dove nafce la coda, e
fono munite alla bafe di un appendice coriacea
conica, la quale probabilmente coftituifce
gli organi genitali del mafchio,
non ritrovandoli negli individui femminei^
che finalmente, per tacere di molte altre
parti, la coda è due volte più lunga di tutto
il corpo, e fchiacciata dal fito dave incomincia
fino nel mezzo, elTendo ivi armata
di uno o due pungiglioni di figura
lineare lanceolata, coperti di cute, e
addentellati nei margini a guifa di fega.
Aggiunge da ultimo, che quefta Razza
abita nel mar roiTo, e che col crefcere
dell' età perviene ad una fmifurata grandezza
fmo ad oltrepalTare il diametro di;
tre braccia.
All' efpofte notizie fi contrapponga ora
in via di confronto la defcrizione della
noftra Razza delle cave di Veftena preffo
Bolea , fedelmente copiata dagli efemplari
del Gabinetto Bozziano. Eflà, come
ognun vede, è di corpo sferoidale
e Ínfleme appianato alia maniera di tutte le
Razze, ed ha la cute vifibilmente inteffuta
di piccole fpine difpofte in forma
di rete . Il margine anteriore della fua
tefta non fi produce in un roftro ficcome
quello della maggior parte delle Razze
fpinofe, ma è quafi troncato, e femicircolare
. Prefentando effa opportunamente
in vifta il corpo dalla parte di
fotto, apparifcono i rudimenti della bocca
arcuata verfo la fronte, i denti della
quale fono piccoli e graniformi come
rilevafi efaminando davvicino la fpoglia.
Alquanto più fotto della bocca fi vedono
diftintamente ai due lati del petto le,
orme ancora fuperftiti delle cinque aper-.
ture branchiali; e dove incomincia la coda
fporgono in fuori gli avanzi tuttora
ben confervati delle pinne del ventre
marcate alla bafe di quella particolare
appendice coriacea in figura di cono, che
credefi eflere l'apparato degli organi genitali
del mafchio, e che di fatti non
fi rifcontra in tutti gì' Ittioliti della meboidém
imitari : denies referre granorum
for mam, planos tarnen, quorum feries in
maxilla fuperiori frontem ver fus fere in
arcum finuatur: quinqué effe branchiarum
hiatus fecundum peóloris latera : anum vero
inter pinnas ventris: bus exeri ad cauda
junßuram, & ibidem muniri appendice
ex cario, in formam coni : genitale maris,
ut verißmile ßt; namque in foemina
deeß : demum ut pleraque ßlentio prateream,
caudam reliquo corpore longiorem duplo
effe : planam a junßura ad mediam
partem: inde exire aculeum unum vel alter
um , ßgura lineari-lanceolata, cute obvolutum,
utrinque ferratum. Addit ille poßremum,
banc Rajam in mari Erytrao degere,
eamque in abnormem magnitudinem
adolefcere, vel tribus inter dum bracbiis
longiorem..
li' !
l^unc Rajam deffojam Veßena prope
Bolcam, feu ver am ejus imaginem ab exemplari
Bozziano defcriptam cum iis, ,
qua narrata funt, conferamus. Ipfam esse
corpore spheroideo, eodem plano, quali
cat er a raja funt, nemo non videi} cutemque
ejus, quafi rete, minutis fpinis intertexi.
Verum ambitus anterior capitis non
acuitur in roßrum, quod ßt inpluribus spinoßs
raj is, fed quqfi obtruncatus, rotundusque
est. Quoniam vero inferior corporis
fades in conspeäum poßta est; inde rudimenia
oris verfus froniem convexi patent
: neque propius inspicicntem forma granulata
in denticulis latet ; neque pone os
juxta peBus utrinque veßigia branchiarum
cum quiñis hiatibus. Ad cauda junäuram
fub ventre reliquia pinnarum adhuc extant,
quibus inharet appendix conica ex corio,
quam ad genitale maris referri diximus:
cam fane nonnulli ichthyolithi hujus fpeciei,
qui Verona adfervantur, nullam praseferunt.
Denique tantum cauda, quantum inter
junihiram, exilioremque ejus partem extenditur,
totam corporis longiiudinem exaquat.
Qua pars exilior, quoniam i)i aliis
exemplaribus ( in hoc enim fidiendo mutilata
fuit ) iantumdem longa eß ; profec%
Raja noflra nec ratione menfura a defcriptione
Forskaoli quidquam differi.
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