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C X L V I
C ramificati. La coda da ultimo dello
Scrofanello è rotonda, e indivifa nel
margine, eflendo formata dall'aggregato
di II, e talvolta i8 raggi, che in
qualche diftanza dalla radice fi fiiddividono
in altri minori, ficcome apparifce
dall'iipezione delle più efatte figure.
Nel noftro efemplare foiTile fcelto
fra i più grandi, che fi confervano di
quefta fpecie nel moderno Gabinetto del
Sig. Conte Gazola, fi polTono appena
rilevare gli enunciati caratteri dello Scrofanello
per eiTere lacerato in quafi tutte
le pinne, e malllmamente nel capo
confunto dal tempo, e fuori della lua
naturai proporzione e figura. Nondimeno
le reliquie, che ancora rimangono
della primitiva forma di quello pefce
nella ftruttura del corpo, nella grandezza
delle fquame, e nei lineamenti
delle diverfe pinne, offrono all'attento
olTervatore dei dati baftanti per riconofcerlo
, avvegnaché in molta parte
cangiato, e diftinguerlo dalle fpoglie di
altri pefci che gli fomigliano.
L o Scrofanello vive comunemente
nei mari d'Europa, doVe non arriva
giammai ad eccedere in pefo tre libbre,
ed è per lo più la metà meno
grande del noftro di Veftena. Ma nella
Giamaica, nei mari del Nord, ed in
quelli d'Egitto, quefto pefce è di gran
lunga più grande ( i); coficchè la fpoglia
che qui prefentiamo, folcata da vene
di fparo bianco, devefi attribuire
piuttofto a fiiFatti luoghi, di quello
che a un'antica depollzione o recelTo
dei noftri mari.
' No fir 0 in fojftli typo, quem inter hujufce
fpeciei grandiores ex Gai^oliana
Lithotheca felegimiis, prdenotata vix efl
videre Scrofanelli attributa, cum contuße
ac perfnxBie corruerint pinnie, caputque
edaci atate exefum extra locum,
ac pneter naturalem jaceatßguram . Vefligia
nihilominus viventis formte, qu^e
in corporis compage , fquamarum magnitudine
, ac pinnarum lineamentis adhuc
fuperfunt, fat is fuperque funt ut attento
ab inveßigatore, etfi immutatus, dignofcatur,
atque ab ßmilium pifcittm fpoliis
dißinguatur.
Degit ut plurimum Scrofanellus in
fretis Europam ad meridiem alliientibus >
ac non plures quam tres libras aquat
pondere, nec pkrumcjue dimidium noßri
Veßennii magnitudine metitur. Verum
in 'Jamaica , Boreali, atque jSgyptio
falo multo magis augefeit ^ ita ut exuvia,
quam exhibemus albi fpathi venis cxaratam,
iis potius adjudicanda eß regionibus,
quam e noßrorum pelagorum alpiita
juga olim alluentium receffu repetenda.
C X L V I I
N. LVII.
L A ROMBOIDE
C O R T P H J E N A APODA
T A V . XXXV. FIG. I. 1. 3.
C. fpinis hamofis 7 minimis ante pinnam dorsalcm;
pinnis ventralibus nullis; cauda bifida.
Rhombìtes lapis. Aldrov. de Pifcib. lib. IL pag. ayr.
B . 5. I I . V. O. A. - C. iZ.
(0 Pontoppidan. Norveg. Tom. II. pag. i87-
Nei primi efami del Gabinetto Bozziano
iiÌituiti neU'anno 1789 giudicato
abbiamo dai foli caratteri di approffimazione,
che la Romboide appartenefle
al genere Linneano dei Zeujì, e
fofle X Injtdiatore di Bloch (l), pefce
che vive nelle acque dolci di America,
e che nella flruttura e forma del corpo
conviene aiTai davvicino colla fpoglia
di cui fi tratta. Uno ftudio più
efatto e analitico di fimile Ittiolito ci
allontana ora dal fentimento di prima,
perfuafi che quefto pefce di Veitena, il
quale ha dei rapporti in alcune parti
coi Zeufi, ed in altre coi Gafleroftei,
debbafi riferire con più di ragione a
una fpecie tuttora ignota del genere
delle Corifene.
L'infaticabile noftro Aldrovandi, che
fin da'fuoi tempi refe pubblica la figura
dell'Ittiolito, di cui parliamo , fu
d'opinione che foife una fpecie di Sogliola
marina, e lo pofe in confronto
col Rombo marino lieve ( i ) , denominando
pietra rombite la marna fchiftofa
che lo conteneva. Ma il Rombo
naturale, che da lui fi propone per parallelo,
è molto più lungo, ed in proporzione
men largo della noftra Romboide:
ciò che dovrebbe precifamente
apparire in contrario. I fuoi occhi inoltre
fono e più piccoli, e più vicini alla
bocca. Le due pinne dorfale ed anale
incominciano entrambi dopo la tefta,
e fi dividono in raggi fra loro
diftanti, e di qualche lunghezza; laddove
nella Romboide la pinna dell'ano
ha principio alla metà del corpo dopo
l'abdomc, e tanto quefta che la dorfale
è inteiTuta di raggi brevi, folti, e
( 0 Ichth. VI. pag. ji. PI. CXCII. fig. 2. j.
Primo Litììotheae Bo&&iana in examine,
quod anno MDCCLXXXIX injlituimus,
ab unicis affinitatis attributis
Coriphcenam ad Linnaanum Zeufium genus
pertinere, ac Blochii effe Infidiatorem,
qui dulces incolit aquas America,
quique corporis JiruQura, ac forma fpolio,
de quo agimus, appropinquai, cenfuimus.
Veterem opinionem recens, diligentiufque
examen emendavitj ac rati
fumus hunce Veflennis pifcem, qui in
aliquibus cum Zeujtbus, nonnullis cum
Gajlerojleis congruit, pot ieri rat ione ad
ignotam adhuc Coriphxnarum fpeciem
effe referendum.
Strenuus Aldrovandus, qui fuis usque
ab temporibus Ichthyolitbi, de quo agimus,
picìuram -vulgavit, ratus efl marin<
e eße Solete fpeciem, atque cum marino
Rhombo levi comparavit, Petram
Rhombitem lithomargamßjfilem, in qua
jacet humatus, nuncupando. Aft comparatus
Rhombus multo longior, ßriäiorque
Rhomboide noßra^ quod e contra
eße deberet. Oculi infuper minus patentes,
orique magis proximi. Piume dorß,
atque ani a capite incipiunt, inque radios
dißantes, ac longiufculos dividuntur.
In Rhomboide vero pinna analis a
medio corpore poß abdomen excurriti ac
una cum pinna dorß radiis brevibus,
denßs, ac minutis intexitur. In levi denique
Rhombo cauda in apice convexa^
bidens autem in petra rhombite, ac majori
radiorum numero. Ex quo patet Aldrovandum
eadem ac nos ratione exter-
(2) Pkuroncctes Rhombus. Lim.
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