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cxc
Il corpo di qucfto pcfce è di figura
clittica, nè molto lungo in proporzione
della di lui larghezza. Due malcelle
circondate da labbra carnofe, e guernite
di denti eguali, corti, e robufti formano
il fuo fquarcio di bocca, che è
di mediocre apertura. Gli occhi laterali
alla tefta, e vicini alla bocca defcrivono
un orbita di riflelfibil grandezza.
Tutta la fuperiìcie del corpo
è coperta di folte fquame rotonde fovrappolle
l'une alle altre, e fenfibilniente
larghe. Cinque diverfe pinne fi
oflervano in quefto pefce, cioè le pettorali,
le ventrali, la dorfale, la caudale
, e r anale. Le pinne pettorali, che
partono dall'apertura delle due branchie,
fono lanceolate, e compofte di 14 raggi
fottili, e bifidi; le ventrali incominciano
da un raggio oifeo più corto de' cinque
fufleguenti, che fono tenui, e filamentofi
; la pinna dorfale contiene
due ibrta di raggi, 15 anteriori in forma
di aculei, e io pofteriori ramiiìcat
i , e dispofti in figura di triangolo
acuto col fefto raggio più lungo degli
altri, e che fi produce in una fpecie
di filamento. La fteffa figura oflervafi
nella pinna anale inteiTuta di I I raggi,
de quali i quattro primi fono più cort
i , e fpinofi. Ampia, e di forma rotonda
è la coda di quefto pcfce ove
contanfi da 15 fino a 18- raggi formati
a guifa di cordoncini, e che nella
fpoglia vivente non fembrano fuddivifi
in diramazioni a differenza de' raggi,
che fi olfervano nelle pinne caudali
degli altri pefci.
Alcune difparità rimarcabili emergono
dal confronto del noftro Pavone fosfile
coi caratteri del naturale poc'anzi
accennati. Più grande, come fin dapprincipio
fi è detto, è la ftatura del di
lui corpo, e iDinore l'ampiezza delle
fue fquame . Sono quindi maggiori
anche i denti, che armano le mandibole
della bocca, e alquanto più volurainofi
il capo, e la coda. Q,uefte differenze
però fembrano poterfi ragionevolmente
afcrivere alla maggiore età
di tale individuo, ficcome anche il minor
volume delle fquame fembra doverfi
ripetere daU'elTerfi quelle necesfariamente
a minore fpazio riftrette nel
IJìius pifcis corpus figura ejl elyptica,
ac ad latìtudinem habita ratione, non
admodum longum. Due maxilhe carnojìs
labiis circumdatt, ne cequalibus, brevibus,
ac robujìis dentibus munita os ef-
Jiciunt, quod modice biat. Oculi in lateribus
capitis, ac riSui proximi orbem
injìgnem defcribunt. Totum corpus den-
Jts, ac rotundis fquamis invicem fuperimpojìtis
operitur. Qiiinque divcrfa pin.
n¡e animadvertuntur hoc in pi fee, peííorales
fcilicet, dorfales, abdominales, anales
atque caudales. ? eBoris pinme, qu.-c a
branchiarum fcijfura digrediuntur, lanceóle
ad inflar funt mucronatie, et SJF
radii s fubtilibus, ac bijìdis compofit-e-,
ventrales a radio quinqué fequentibus
breviore, qui tenues funt ac JilamentoJl,
initium famunt. Dorjì pinna diverfce
fpeciei radios emittit^ XF anteriores
aculeiformes, ac X pofl trior es ut rami
divifos, ac in more trianguli acuti difpofìtos,
radio fexto aliis longiore, ac
filamenti forma produilo. Eadem efi analis
pinn.-e figura, quj; Xll confiât radii s,
quorum quatuor priores magis funt breves
atque fpinofi. Ampia, ac fph.erica
efi cauda, in qua modo XF, modo XFIII
funiculorum ad inflar numerantur radii,
qyi vivo in pifci baud in ramos partiri
videntur, fecus ac in radiis caudarum
reliquorum pifcium uccidere foleí.
Noßri Pavonis fofßlis cum viventis
attributis ex comparatione infignia quiS-
. dayn difcrimina emergunt. Ut ex initio
diximus, grandior eß corporis fiatura,
ac minor fquamarum amplitudo. Hinc
majores etiam dentes, qui maxillas fepiunt,
ac aliquantifper majori volumine
caput, atque cauda. Ha tamen difcrepantiji
defumi pojfunt ex noßri typi majori
átate; ficuti etiam minus fquamarum
volumen ab exficcatione repetendum
effe videtur. Nec differentiam confiituere
videtur tninor aculeorum numerus, qui
pinna in dorfali typi noßri invifitur,
cum ex obfervationibus fuper plures alios
inßitutis minime ignoretur, per exiles has
CXCl
loro difleccamento. Non è neppure da
valutarfi per una difparità di carattere
il minor nugiero degli aculei, che fi
contano nella pinna dorfale del noftro
efemplare, fapendofi per ofl'ervazione
fatta su molti altri, che quefte gracililllme
parti vanno foggette a fmarrirli,
o alterarfi fenfibilmente fotto le vicende
della loro fepoltura, e petrificazione.
La faccia efteriore di quefto foifile
corrifpondente a quella del pefce Pavone,
e la perfetta fomiglianza, e distribuzione
delle fue pinne analoghe
tutte nella loro forma a quelle dell'
indicato pefce, poifono baftantemente
fupplire ai difetti del tempo, che deformarono
alcune delle fue parti caratteriftiche,
ed alUcurare gli Offervatori,
che quefta fpoglia appartiene effettivamente
alla fpecie Surinamefe alla quale
fu riferita.
partes facillime ob labes tumulationis,
ac lapidefcentict evanefcere, aut infigniter
immutari. Exterior hujufce foffilis
facies cum illa Labri puncíati ajpnis, ac
omnígena fimilitudo, atque difiributio
pinnarum fatis damnis occurrere ¡evi,
quad priecipuis ejus partibus labem in.
fiixit, atque Obfervatoribus hoc fpolium
revera fpeiìare ad Surinami adfertam
fpeciem poffunt perfuadere.
N. LXXX.
L ' U S S E R O
MO N O P T E R O S G 1 G A S
TAV. XLVII.
M. cirris duobus articulatis, cauda amijliíTima forcipata.
E. . . . D. 21. V. O. A. 7, C. 14.
Dall' attenta ifpezione di quefto raro
Ittiolito del Veronefe, unico nel Mufeo
Gazoliano, rilevafi 1' efiftenza di un
nuovo genere dell'ordine Linneano de'
pefci Apodi fconofciuto finora ai Naturalifti,
e coltivatori dell' Ittiologia.
Se dagli Oflervatori de'noftri tempi
fi foiFero potuti fcandagliare gli abilll
più profondi del mare, ove hanno forfè
abitazione cotante diverfe fpecie di
animali marini, non riulcirebbero nuove
a' Zoologi alcune produzioni animali,
che diiTcccate, o impietrite rifcontranfi
negli antichiffimi ftrati delle montagne,
e che hanno dato motivo d'immaginare
la perdita di alcune fpecie dell'
età primitive. Eilendo però i monti
gli antichi fondi del mare, che foggiacquero
alla cataftrofe di parecchie
alluvioni, non è da meravigliarfi, che
i loro ftrati calcarei formati dal depofito
dell'arena marina, e delle fpoglie eftin-
Ex attenta rari ifliui Veronenjts Ichthyolithi
e Gawliorum Mufeo unici
infpeSione nozum agnofcimus ex ordine
Linmeano pfcium Apodum- genus, bailenus
l'hyficis ac Ichibyologix fiudiofis ignotum.
Si ¿evi nofiri ab Obfervatoribus profundiores
oceani gurgites invejligari potuiffent,
ubi conftanter variie degunt
marinorum animantium fpecies, minime
novic Zoqlogis nonnulU animales produfiiones
viderentur, quie exjìccats, five
in lapidem verfe in vifceribus montium
inveniuntur ; ex quo plerique nonnullas
vetujlijjìmarum ietatum fpecies periiffe
commenti funt. Cum vero anttquitus
montes fub ¡equore defederint, pluribusque
fuerint obnoxii alluvionibus j nil
mirum fi calcarea fedimina, qua arenarum
ac extinSorum animantium congerie
concreverunt, nonnullas viventiu.n formas
nondum cognitas ac in mari deprebenfas
exhibcant.
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