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CCXXVI
N. XCVII.
I L TARANTELLO
S C O M B E R O R C r N U S
T A V . LV. FIG. i.
S. pinnulis utrinque iX, ore dentibus ferraCis acutis;
Cauda lunata,
O r c y n u s . Rimdekt de Pifcib. Lib. VIII. pag. »49.
Molto fimile al Tonno marino è
10 Sgombro, che qui prefentiamo fotto
11 nome italico di Tarantella. Linneo
infatti formò di quefto, e del Tonno
una fola fpecie, avendo citatala figura
dell' Orcino di Rondelet nelle Sinonimie
del Tonno comune. Ma noi
crediamo di dover feparare il Tarantelle
dal Tonno non tanto per la diverfa
dimenlione, e figura del corpo, quanto
anche pel carattere diftintivo delle p
piccole pinne fpiirie di forma triangolare
ottufa, che veggonfi lateraLnentc
difpofte verfo la coda.
Gli antichi al riferire del Rondelet
chiamarono Orcino il più grande fra
i pefci del genere de' Palamidi. Il Palamida
però, che abbiamo altrove defcritto
(l), è una fpecie di Sgombro
della lunghezza in circa dell'Ittiolito,
che qui prefentiamo, ma di corporatura
più angufta, e meno voluminofa.
Per confeguenza regge il carattere dato
da Plinio (i) della maggior groiTezza
dell' Orcino in confronto di quella de'
Palamidi.
11 Tarantelle, per quanto apparifce
dal noflro archetipo, è un pefce di forma
ovale bislunga, coperto tutto di
d:nfe fquame avviluppate dentro alla
cute. Il fuo capo di forma conica, e
pili angufto del tronco, 11 produce in
un roftro ottufo di mediocre apertura.
Alcuni raggi fpinofi, e gradatamente
più baffi precedono la pinna dorfale,
che forge alla metà in circa degli omeri
alternandoli colf anale, ed è comporta
di IO olTicelli formanti un triangolo
acuto, ed incurvato verfo la coda.
Nove piccole pinne adipofe, e rotonde
feguono la dorfale, che percorrono
difpofte in ferie fino alla bafe della
( 0 N. XX. Tav. XIV. fig. I.
JEquoreo Thynno valde ßmilis hie
eß Scomber, quem italico ful) Tarantelli
nomine exhibemus. Reverá Limutus
ex ißo nec non ex Thynno imam confecit
fpeciem; atqiie figuram Orcyni
Rondeletii in Synonimiis Thynni vulgaris
citavit. At nos feparandum effe Tarantellum
a Thynno cenfemus non modo oh
dijßmilem corporis menfuram, figuramquie
i veruni etiam oh not am pnecipuam
IX pinnularum fpmiarum forma triqiietra
obtifa, qu£ in lateribus verfus caudam
difpoßtx confpiciuntur.
Veteres, ut Romleletius refert, maximum
pifcium ex l'elamidarum genere
Orcynum dixere. Pelamis tamen, quem
alibi defcripßmus, quidam eß Scomber,
Ichthyolitho, quem hie dépromimus, Iongitudine
pari nß corpore angußiori, ac
minus procero. Hinc Plinii ajertio conßrmatur,
qui Orcymim Relamo proceriorem
vocaverat.
Tarantellus, ut ex noßro archetypo
apparet, piscis eß forma ovali oblonga,
denßs fquamis cuti circumfptis obduBus.
Conicum caput, ac trunco angußius in
roßrum exit obtufum, ac mediocriter
hians. Quidam radii fpinofi, ac gradatim
decrefcentes dorfalem fpinam pr,ecedunt,
qu£ alterna cum anali e medtis
circiter humeris exfurgit, ac e X oßiculis
acutum angulum efficientibus, atque
caudam verfus inclinât um coalefcit. Pinns
IX adipofe, ac rotando dorfalem
fequuntur, qu£ ordine difpoßts ad,caudalis
ufque radicem excurrunt. Raiìoris
pinn.e, qiue a branchiis digrediuntur, longue
funt, ac falcata, et ßngillatim XX JI
Ci) Hill. nat. lib. ¡1. cap. ij.
C C X X V I I
caudale. Le pinne pettorali, che partono
dalle branchie, fono lunghe, e
fiilcate, contandofi l i raggi fottili, e
femplici in ciafcheduna. Al torace veggonfi
le due natatoje ventrali acuminate
, e compofte di 7 raggi. La pinna
anale nella figura fimile alla feconda
dorfale è inteffiita di l i raggi femplici
fegiiiti da una ferie di nove piccole
pinne adipofe. Eftefa e femicircolare è
la pinna caudale divifa in due ampj
lobi lanceolati, rifultanti dall'unione di
XÍ fottililfimi raggi, che verfo l'cftrcmitìi
fi diramano in altri minori. Vive
quefto pefce ne' mari ftelfi dove abita
il Tonno, cioè nelle acque falfe di
Europa, e in quelle non meno delle
altre parti del Globo.
Per meglio far conofcere gli ftretti
rapporti del noftro foffile col 7'arantello,
gioverà di qui aggiungere in breve
la defcrizione, che dà il Rondelet
dell'Ori-rèo, offra di una tale fpecie di
pefce. Eflb ( egli dice ) è nella figura
del corpo fimile al Palamida, ma più
ventricofo, e coperto di grandi fquame
involte in una fottile membrana, che
fa comparir levigata la di lui fuperficie.
H a il capo prodotto in un breve roftro
, ed acuto con piccoli denti ferrati
alla bocca. Due grandi occhi prominenti,
e rotondi caratterizzano la
fifonomia del fuo volto. Raddoppiate
fono le branchie, ed è attenuato l'enfi.
bilmente il tronco verfo la coda. Al
petto, e nella parte fuperiore del ventre
verfo il torace efiftono due natatoje
una per ogni lato, che' fono le pettorali
, e addominali . In mezzo agli
omeri ora folleva, ed ora nafconde,
come in propria vagina, una ferie di
aculei congiunti da una fottile membrana.
A quefti fuccedono tanto nella •
lùperiore, che nella parte inferiore del
corpo, altre pinne non aculeate, che
ftendonfi fin dove incomincia la coda,
e fono difpofte collo fteiTo ordine, e
forma, come ne' Palamidi. La coda
imita la figura di una mezza luna crefcente.
Tal è l'idea, che dà Rondelet dell'
Orcino , conofciuto generalmente in
Italia fotto il nome di Tarantello: idea,
che fervendo a diftinguere quefto peradiis
exilihus, ac fimplicibus confiant.
In thorace duo confpiciuntur ventris remigia
mucronata, ac VII radiis compaiia.
Analis pinna fecunda dorfali haud
abfimilis XIl radiis fmplicibus fubtexitur,
quos fries ix pinnularum adipofarum
fdfequitur. Expanfa, atque femicirculuris
ejl cMuùe pinna in duo ampia
fegmenta lanceolata partita, qu.e ex
XXII fubtilijfimis radiis ad apicem in
alios minores divijis coakfcunt. in iisdem
degit fretis, ubi • etiam Tbynnus, hic
pifcis; in Europa fcilicet ¡eque ac c,eteris
Tflluris ¿equoribus.
Ut melius noflri foffìlis cum Tarantello
ßrißa cognofcatur adßnitas, hic
breviter dfcriptionem, quam de Orcyno
f u de illa pifcium fpecie edidit Kondelctius,
fubjiciemus. Corpore ( inquit
ipfe ) Felamo eß ßmilis, aß ventrico-
Jlor, ac grandibus fquamis amiäus, qucC
fubtili membrana involuta Levern, lubricamque
corporis corticem efficiunt. Caput
habet, quod in breve roßrum acutum
parvis dentibus coaccrvatis excrefcit.
Oculi magni prominentes, ac orbiculati
faciei [ìrofpeólum dißinguunt. Duplicata
funt branchiie, ac infigniter circa
caudam truncus coaräatus. In peäore,
ac fuperiori ventris-parte thoracem verfus
in unoquoqne laterum remigium exißit,
quod ad petius atque abd-rmen pertinet.
Inter humeras modo attolluntur,
modo tenui membrana connexi deprimuntur,
veluti in propria vagina, quidam
aculei feriatim conjuhäi. Roß hos tum
in fuperiori cum infriori corporis parte
alice pinme baud aculeatce fequuntur,
qu£ ad initium ufque caud.s protcnduntur,
ac eodem ordine atque forma, ut in
R clamidi s , funt difpofita . Crefcentis
lunct imitâtur cauda ßguram.
Ita Rondeletius Orcynum Italis vulgo
Tarantelli nomine notum defcribit i
qui, cum egregie a vulgari Thynno di-
Jiinguatur, magis niagisque ichthyolithi,
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