
mm.
nuzione di numero deve punto recar
meraviglia a chiunque rifletta., che nelle
collezioni di tal natura quafi tutte le
fpecie vengono rapprefentate da due diftinti
efemplari per eiTere i pefci fpaccati
longitudinalmente in due eguali metà
, che raddoppiano lo fteiTo impronto.
Oltredichè avviene fovente che la medefima
fpecie efibifce una ferie copioiìi
di varietà d' accidenti, che infieme unite
nel mentre che rendono iftruttiva e
fempre più intereiTante la collezione ,
moltiplicano indifpenfabilmente il numero
degli efemplari fenza che punto
fi accrefca quello delle diverfe fpecie .
L e defcrizioni che feguono faranno
meglio conofcere 1' importanza del
Gabinetto di cui fi tratta. Efibiranno
effe partitamente la ferie dei Pefci foffili
che lo compongono, quelli eccettuati
che per la loro contraflàzione poffono
giuflamente annoverarfi col Belckmanno
fra gì' ignorabili , ed aggiunta
alle fpecie che confrontano colle defcritte
dagl'Ittiologi, la determinazione
di alcune che fono del tutto nuove .
])lane , gf di/ìingui pjjlnt. Qimd quidam
minime luirum videri debet ; quando in
Imjufmodi colleBionibus ita fe Pifies of.
fir ant pene omnes, ut in longitudine difi
fijo lapide ceque difpartiantur , duplicataque
eorum figura extet in altera quidem
parte incifa atque eminens, deprefi
fi in altera & lacunofi . Praterea nonmnquam
accidit ttt fijecies eadem multos
habeat & gmdus & varietates : quod
cum mirifico Lithothecas exornat & locupletat,
turn Ichthyolithorum firmas augeat
numero necefie ejl, fpeciebus non
multiplicatis .
Has ergo e Boz&iano depromptas
fpecies particulatim hoc capite defiribemus
charaííeribus cuique appofitis , • vel
qui collati cum notis Ichthyologorum lis
congruunt , vel qui omnino incompefti
adbuc novi cenfiri debent.
N. I
I L P E S C E LAMIA
S Q U A L U S CARCHARIAS
T . III. FIG. I.
S. dorfo plano dentibus ferratis. Linn. Syil. Nat. Edit.
XIII- pag. 400. N. 12.
S. corpore cinereo lato. Bbcfj Ichth.iv, pag. j i . PI. cix.
S. corpore unicolore ; pinnis peéloralibus maximis. Gronm.
Maf. i. p. éj. N°. i;8 •
La ftruttura e lunghezza delle pinne
pettorali fatte a foggia di falce , e
la forma troncata delle alette del ventre
, e dell' ano diftinguono fubito quefto
Squalo da fuoi congeneri, e congiuntamente
alla groffezza del capo , c alla
di lui corpulenza lo fanno riconofcere
tofto per una fpoglia' del l'efie
Lamia.
I Naturaliili univerfalmente convengono
nel definire che il Pefice Lamia è di
figura cilindrica dilatata alla regione del
ventre , e prolungata verfo la coda: caratteri
che più o meno fi poffono ri-
Lamia Ariftotelis. Tlm. Hift. Nat. lib. 9. Cap. 24.
Canis Carcharías. EMm de Aqiiatil. pag. éo .
Cynocephalus albus. ICkin MilT. Pifc. n i . pag. f. N. i .
Le Requin. VBion. rfer Aninmux Tom. n i . pag. 682-
Eacjchp. metbod. Ichthiol. PI. 7- Ag- •
StruBura & longitudo pinnarum pe-
Boris , qute incurvate refirunt filcem,
tum pinna ventrales anique veluti decurtatce,
atque adeo amplum caput, & obefim
corpus hunc Squalum late ab aeteris
difiriminant ejusdem generis, eumc¡
ue aperte Carchariam demonfirant.
Ichthyologi fire univerfit de notis pne.
cipuis confintiunt, & corpus illi cylindricum
tribuunt, dilafmtum ad ventrem,
produBum ad caudam , quod quidem in
Car char ia nojlro fatis fere apparet: pne-
HHmHnlll !!• --v^tmi.
fcontrare anche nel noflrò fcheletro .
Afferifcono inoltre che il di lui capo
è largo, attenuato dalla parte anteriore,
e prodotto in una punta corta ed ott
u f a , che nel noftro Ittiolito comparifce
ancor meno acuta in grazia di una
compreillone violenta indicata dalla tortuofità
dei corpo e della fpinale midolla
. Affegnata al medefinp un' ampia
apertura di bocca con varj ordini di
acuti denti, foggiungono effere il dorfo
di quefto pefce dalla parte che fta
in oppofizione col ventre più largo di
quello degli altri Squali : tale. difFat.
ti rilevandofi dai contorni il dorfo del
noftro archetipo , benché nella pietra fi
prefenti fupino . Danno finalmente per
carattere diftintivo del Pefce Lamia la
grandezza e forma triangolare delle pinne
pettorali incurvate a guifa di falce,
quali appunto fi offervano nella fpoglia
follile che Io rapprefenta.
Dal compleffo degli accennati confronti
fembra dunque efcluderfi qualfivoglia
fofpetto che lo fcheletro efibito
dal noftro diffegno appartenga al pefce
Colombo (4), oppure allo Squalo Glauco
( 5 ) , coi quali ha qualche analogia di caratteri
: non ritrovandofi in tali fpecie
nè forma eguale di capo e di ventre,
nè pinne pettorali si grandi e tanto eftefamente
falcate .
Il Pefce Lamia noto a ciafcuno per
la fua fomma voracità , e per le aggreiTioni
continue contro 1' umana fpecie
, vive preffochè in tutti i mai'i, e
principalmente nei noftri . Egli abita
quafi fempre nelle voragini più profonde
, e non monta alla fuperficie dell'
acqua che quando ha bifogno di foddisfare
alla propria fame, fiero in tal
punto neir affalire gli uomini fülle navi
, e più fiero ancora nelf ingojarli .
Ouefto moftro marino perviene a un'
enorme groffezza contandoli degl' individui
della lunghezza fino di 30 piedi,
e del pefo di 500 libre . Il noftro ancor
piccolo nella fua fpecie è lungo pollici
25 , e 6 linee non oftante che manchi
di un pezzo di coda, ed ha 4 pollici
di larghezza mifurato tra il ventre
ed il petto .
terea latum caput in anteriorem partem
tenue, in roßrum definens breve &
obtufum quod multo etiam in hoc Ichthyolitbo
obtufius efl (3 tanquam com.
prejßm illifum : cujus rei indicio funi
tortuofum corpus, flexusque medulla: f p i .
nalis. Addunt etiam in Carcharla latijßmum
effe riBum oris inßruBi, quafi val.
lo multiplici, acutis dentibus j dorfum vero
, qua adverfum eß ventri, latius extendi
quam in ceteris Squalis : nec multum
fane ab iis notis difirepant lineamenta
quibus arcbetypon noflrum finitur,
licet corpus in lapide fupinum jaceat .
Infignem denique ßatuunt hujus pifiis notam
, pinnas videlicet peBorales , quts
magna fint &" trianguli falcifque formam
ejficiant : non ficus ac in noßro Fof
fili apparent.
Propqfitarum igitur collationum fumma
pofie omnem videtur fufpicionem dimovere
, num forte Squalus a nobis deferìptus
idem fit cum Squalo Mußelo , auí
cum Glauco , ' ad quos fimilitudinem ha.
bet aliquam : quippe in iis fpeciebus ne.
que in eandem figuram formatur venter
caput, nec pinuce peBorales tam late
explicantur tantumque falcis inflar in.
curvefiunt .
Pifiis Lamia, monßrofus Ule gurges
inexplicabili edacitate, gT peregrinatorum
cade ac periculis infignis & notus, quolibet
in mare gignitur, in eo plurimus
quod Europam ad meridiem abluit. In
profundiffimis pelagi fpecubus degit perpetuo
& oblitefiit, ncque inde ad fmnmam
aquam niß impaßus emergit famem
expleturus . Tunc nihil ilio infeßius
& ferocius : naves invadit pirata
fivus, hominesque oris voragine fipe vivos
haurit. Bellua hac vafla ad magnitudinem
augefiit immanem, cum quidem
reperti fierint proceritate pedum triginta,
pondere librarum quingentarum. Hinc
Lamia noßer inter hos grandiores jam
natu quafi puer haberi debtt: patet enim
in longitudinem pollices viginti quinqtie
gr femifiem , licet pars queedam cauda
defit, in latitudinem vero propter peßus
menfus & ventrem quatuor tantum pollices
implet.
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(4) Squalus Muílelus Liim. ( j ) Squalus Glaucus Liwi.
1 III'