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LXVIII
íione fleíTa, e la forma deUe fue mi- vopms fretu égentisi nec non inter fos.
nutiffime fquame fembrano non lafciarci files communis tun Ca^ohan^ Uthothe.
a l c u n dubbio full-efatta determinazione cce,- ex — qua - typum — depromßmus, . rum
cum
di quefto pefce vivente nei noflri mari
Ciiteris Veronenßum colkBionibus.
d'Europa, e comune tra'foflìli, tanto
del Gabinetto Gazoliano, a cui fpetta
fiffatto archetipo, quanto anche alle
collezioni degli altri Mufei Veronefi.
N. XXI.
I L PALCHETTO
S C O M B E R I G N O B I L 1 S
TAV. XIV. FIG. 1.
S. Argenteus dorfo cietalefconte, pinnis p=ctoralibus. Scomber ignobilis. Gmetin Syft. N.t. Linn. P. III. pag.
et ventralibus rufefcentibus. Forstcìal Faun. arab. IJJJ- iS.
pag. ff- N.° Till
pefce, che dalla figura del fole
fcheletro chiamiamo Falchetta, moftra
di avere dei caratteri comuni coi Gafteroftei
Linneani del pari che coi Mollidenti
, e gli Sgombri. La fua figura per
efempio ovale-bislunga congiunta al numero
degli aculei della pinna dorfale
prima, la forma falcata della dorfale
feconda, e della pinna delfano, e la
coda bifida fembrano caratterizzarlo per
il Gafterofteo della Carolina defcritto
da Garden. Alf oppofto la ftruttura
romboidale de'fuoi contorni, e la larghezza
maggiore delle pinne in proporzione
di quella del corpo, guidano
a fofpettare che debba riferirfi piuttofto
al genere dei Mollidenti. Non effendo
fcoperta da verun lato la membrana
branchioftega di quefto piccolo
pefce, nè gli oflìcelli che la compongono,
ed avendolo alterato in gran parte
gli accidenti foiFerti nel suo palTaggio
al regno de'folfili, fa perciò di meftieri
un efame rigorofilTimo, ed accurato
avanti di poterne determinare con
qualche verifimiglianza il genere, non
men che la fpecie.
Che il noftro Ittiolito fi debba effettivamente
tenere per uno Sgombro,
lo manifefta l'affinità della fua ftruttura
con quella del Corcovado, che trovafi
pure tra'pefci follili, e verrà altrove
defcritto. Che poi Ca quefto lo fche-
P if eis, quem a fola ofea flra¿lura
parmm adpellamus Falconem, commu.
nia habet attributa cum Limtceanis Gaflerofleis
leque ac cum Chatodontibus, Scombrisque.
Figura ovalis oblonga, prioris
pinna; in dorfo aculeorum numerus, fecunda
item in dorfo falciformis, ani
pinna, nec non cauda bicuspis videntur
perfuadere, Gafleroßeum eje e Carolina
a Gardenia defcriptum. At e cantra
oh rhomboidalem lineamentorum, quibusfinitur,
conformationem, ac majorem
pinnarum, quam ferat corporis proceritas,
latitudinem lubet ad Cketodontium
genus referendum effe fuspicari. Cum
nullibi nec membrana hranchioflega, nec
ojficula, quihus fubflentatur, pateante
cumque non parum ipfum in foßlium
turbam commigratio immutaveritj diligenti,
ßriäoque examine eß opus, ut aliqua
verijimilitudine fpeciem, genusque
adferamus.
Scomhrum effe manifeßa inmtit affinitas
cum foßili Corcovado, quem alibi
defcribemus. Arabicum autem effe Scomhrum,
quem Forskaalus ignobilem vocat,
nos autem parvum Falconem, en
quibus momentis comprobemus.
LXIX
letro di quello fgombro d'Arabia, che
da Forskaol fu annunziato col nome
di Scomber ignohilis, e che noi abbiamo
denominato Falchetta, eccone il
fondamento nella confiderazione dei feguenti
caratteri.
Lo fgombro, di cui fi tratta, porta
due pinne fui dorfo, la prima delle quali
è di figura triangolare. Avanti la pinna
dell'ano ha delle fpine, che formano
una fpecie di aletta legata della
fua particolare membrana. Le due pinne
dorfale feconda, ed anale fono eftefe
fino alla coda, e comporte l'una
di 17, e i'altra di XO raggi. La prima
caudale a due lobi femicircolari è
inteiTuta di circa 18 officelli, e 6 foli
di quefti fi contano nelle pinne del ventre,
che fono pofte al torace. Il pefce
in queftione ha picciolilTlme fquame,
e non perfiftenti. Del rimanente
ignorafi la vera, ed originale di lui figura,
che non apparifce dalle defcrizioni
del citato Naturalifta.
Sebbene il carattere diftintivo della
pinna triangolare del dorfo fia proprio
a farci riferire il noftro Ittiolito alla
fpecie indicata, non ommetteremo contiittociò
di avvertire, elfervi nei mari
d' Arabia un' altra forta di Sgombro,
che da Forskaol fi chiama falcato, il
quale molto fi avvicina ne' fuoi rapporti
al fin qui defcritto. La figura
romboidale di quefto fecondo colle due
pinne pofteriori del dorfo, e dell'ano
fatte a foggia di falce j la lunghezza
maggiore dell'alette ventrali in confronto
di quelle del petto; la perpendicolarità
della fronte, e i labbri ottufi,
ed eguali del roflro, fembrano rifcontrarfi
eziandio nell'impronta del noftro
pefce. I dotti confultandolo attentamente
colle defcrizioni citate, potranno
meglio decidere a quale delle due fpecie
debbafi riportarlo con più di ragione,
non fembrando fofiìciente a tal
uopo la ferie delle olTervazioHi propofte.
Tart. II.
Scomber, de quo agitar, duas regit in
tergore pinnas, quarum prior triangularis.
Ante pinnam analem fpinas prtcfert
alulam subßentantes, propria pelle
contedam. Dme pinme, dorß fecunda,
atque ani, XFII ac XX radits compoßtie
caudam tenus excurrunt. Caudie
pinna duobus lohis femi-orhiculatis, XVIII
fubtexta eß ojjiculis, ac horum FI tantum
numerantur in abdominalibus pinnis
ad thoracem fitis. Squamas habet per
quam minutas, et fluxiles. Cceterum vera
ejus ac originalis figura ignaratur ;
utpote quie ex citati l'hyßci defer iptionibus
minime fcateat.
Quamquam inßgne pnecipimm pinna
triangularis in dorfo fatis effe pojfit,
tit Ichthiolitum noßrum adfertam ad fpeciem
referamus; non omittendum attamen
cenfemus, in Arabico finu aliam
quoque Scombri fpeciem degerc, quem
Forskaalus falcatum nominat, quique valde
ad defcriptum propius ac cedit. Secuiu
di hujus rhomboidalis figura duabus cum
pinnis poßerioribus dorß atque ani ad
inßar falciumi pinnie abdominales Ulis
peäoris longioresj frans reßa, labiaque
roßri abtufa et tequalia etiam in noßri
pi [eis imprejßone apparere videntur. Cum
defcriptis inßituta camparatiane, judicabunt
phyfici cuinam fpeciei potius adfcribendus
ßt, cum pramiffa indagines minime
fatis effe videantur.
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