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con 5 valide fpine dalla parte anteriore,
e 49 raggi di fcguito 5 l'anale perfettamente
fimile alla dorfale, ma con tre
fole fpine, e 43 raggi; e la caudale,intera
a 17 raggi colla circonferenza rotonda
.
Quefìa fpecie di Mollidcnte intieramente
ignota al Linneo fu fatta per la
prima volta conofcere dall'illuftre Bloch,
che al luogo in principio citato la notificò
col, nome di Pipijlrello , la defcrifle
minutamente, e ne pubblicò l'efatta figura.
Egli fembra propenfo a congetturare,
che poda eíTere l'Acarama di Wiliougb
e y , la quale, a dir vero, ha parecchj
rapporti di fomiglianza colla fpecie, di
cui fi tratta, ma confrontandone parte a
parte l'immagine col difegno del fuo Pipiftrello
manifefta delle difconvenienze tali
nei caratteri della coda , e delle due
grandi pinne, che bifogna tuttavia rimanere
fofpeiì full' identità della fpecie.
Non è lo fteflb parlando del noftro
Ittiolito paragonato colla figura del Pipiftrello
di Bloch. L'afpetto dell'uno e
dell'altro fi corrifponde totalmente in ogni
fua parte : la medefima forma di corpo,
r egual ftruttura di pinne, un numero pari
di raggi per ciafcheduna, e la più ftretta
affinità di caratteri in tutti i particolari
dettaglj del capo non meno, che della
coda. Mancano bensì nel Pipiftrello foffile
per le ingiurie del tempo alcuni raggi
delle pinne pettorali e ventrali ; ma fe ne
fcorgono i rudimenti al luogo prccifamente
della loro originaria inferzione. Sformata
è parimente per le fteiTe vicende la
tefta di si fatto fcheletro, e nondimeno
in effa trafpirano tuttavia le ampie aperture
branchiali, la lamina oiTea, la grandezza
dell' occhio , ed altre particolari
note , che fono proprie della tefta del
Pipiftrello. Soltanto è rimai'cabile nel
confronto, 1. il maggior numero di
raggi nelle due pinne anale , e dorfale
dei noftri Archetipi, e ciò tanto negli
efemplari più grandi, che nei minori ;
2. r infigne ftatura di quello, che pubblichiamo
, il quale dall' eftremità della
tefta fino alla coda ha la lunghezza di
pollici IO, e dalla punta di un' ala all'
altra 19 pollici, e 5 linee di larghezza:
ciò che lo manifefta ancora più adulto
del pefce naturale defcritto da Bloch .
nas , cum quibus deinde no-vem , S" quadraginta
radii continuátur. Huic vero
plane refpondet ea, qu£ ano adjacet, tantum
demptis fpinis duabus, & radiis fex.
Abfoluta demum eß, ^ perfeéla, qux caudanifinit,
& feptemdecim radiis inßntitur.
Clarijfimus Blochius banc Linneo fpeciem
prorfus ignotavn ante omnes invenit
primus, eandemque Vefpcrtilionem a fe
nominatam particulatim defcripfit, & milgavit,
germanaque ejus lineamenta in piiblicam
hicem protuUt. Ipfe quidem libenter
in conjeäuram adduci videtur, fortaffe
banc effe Acarnunam Villougbeyi, ad
quam nimirum nonnullam habet ßmilitudinem.
Verum ß utriufque imaginis, Vefpertilionis
fcilicet, & Acaraunie partes
ftngulas perfequamur, illafque velimusfeciim
ßmul conferre, ita profeélo in ociilos
magnte incurrent diffimilitudines turn in
forma cauda, tum in grandioribuspinnis,
ut pendere animii debeamus, eadem ne
utrifque, an dijßmilis fpecies tribui debeat.
Contra vero Ichtbyolitbi noßri cum Vefpertilione
Blocbiano collatio minime nos
incertos detinet ac fufpenfos i tanta eß in
utraque effigie membrorum omnium,^partium
cequalitas. Corporis videlicet cadem
forma, eademque e fi ßruciura pinnartm;
in as porro numerus radiorum par, atque
inter Jtngula caudarum, capitumque membra,
& incifa arßißma prorfus cognatio.
Quod ßßnis omnium vetußas aliquot radios
pinnarum ventris, ac peííoris delevit
ex foffili, tamen manent, quo eos loci natura
olim infeverit, rudimenta illormn non
obfcura eademque de cauffa etfi caput
appareat prave deformatum, interni tent tamen
lati brancbiarum hiatus, lamina
ojea, B" grandes oculi, & reliquce inßgnes
nota Vefpertilionum. Ea igitur, in
quibus altera forma videtur difcrcpar e ab
altera, hac fere funt. Primum, quod typi
noßri aque parvi, ac magni radios habent
numero plures in pinnis tergi, atque
ani. Deinde quod proceritas Ichtbyolitbi
ßngularis omnino efi, quippe qui a
fummo capite ad caudam pollices impleat
decern; novemdecim vero cum lineis quinqué
ab altero alarum extremo in alte,
rum : ex quo licet colligere , quanto bic
robuflioris atatis pra ilio fuerit, quem
a nativis exclufum aquis deportatumque
Blochius illufiravit. Precipua demum in
hoc poßta differentia eß, quod pofieriora
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Evvi anche nel noftro un'anomalia nella
parte pofteriore delle pinne maggiori,
che dovrebbe ftenderfi in linea tetr
a , e defcrive in vece una curva. Ciò
per altro fi deve afcrivere al difordine
in elle portato dal dilTecamento, che le
coftrinfe, e dalle preffioni, che foftennero
dentro alle vifcere della terra. Del
rimanente due altri efemplari del medefimo
Ittiolito alquanto più piccoli, che
fi cuftodifcono nel Gabinetto del Sig.
Conte Gazola vengono colla loro più
perfetta confervazione in fupplemento
dei difetti di quefto, altronde da noi
pubblicato, in preferenza per la fua ra.
ra mole.
I mari del Giappone fono l'abitazione
del Pipiftrello acquatico , dove
vive egli attualmente, e moltiplica la
propria fpecie. Forfè dovremo dire che
un tempo lo fteflb clima, ed il medefiimo
mare dominaftero il continente d'
Italia , dove ora fi trovano le reliquie
di quefto pefce ? oppure eh' egli vi fu
trafportato con molti altri, e con una
congerie di erbe di varj climi, allora
quando nelle replicate aUuvioni dell'acqueo
terreftre globo le acque marine
giunfero a follevarfi al di fopra delle
più alte montagne ?
majorum pinnarum a fuo curfu deßexa
curvam potius fequuntur, qua rc9am quidem
percurrere debuiffent ^ Verum bac incommodis
adjungas licet Ulis maximis,
quibus affeilum fuiffe corpus neceffe fuit,
quod comprejjum confiriäumque diu, gT
exßccatum penitus terra in vifceribus abdidit
retrußt. Si quid tamen in eo deßcit,
id fane commode Ichtbyolitbi ex
Ga&oliano duo fupplent, paullo quidem
minores, fed longe perfeäioris abfolutionis
. Eo dumtaxat hunc vulgare decrevimus,
ne tam praclara magnitudini non
aliquis honor baberetur.
Patria Vefpertilionis aquatici Japonia
mare: in eo gignitur, & propagatur ; praterea
in alio, quantum cognofcimus, nullo.
Ideo ne dici debet eamdem olim fuiffe
Veneti cceli tempierationem , aut ejufdem
natura cum Japonio, pelagus fuperiorem
banc Italia partem tenuiffc ; an potius
hunc cum aliis pifci bus, aquoreifque herbis
innumeris, quas a disjunSis diverjìsque
traSibus tempiefias quadam violentffima
abripuerit, devia concurjìone confufum,
gì ad faxa Bolca projeSum fuiffe
tum , quando fuis ex fedibus convulfa aquora
confiuxere, in unum permixta omnia,
arduis montium verticibus fublimia incubuere
f
N. vm
I L P O R T A V E L A
K U R T U S V E L I P E R
T. VII. FIG. I. II. IH.
Kurtus pinna dorfalì antice conica in alani perpendicularem
didufta.
SpitDieus Riiyfii!. Theatr. Anim. I.pag. Z4. tab. ijfig
if-
Acaraona quorumdam. Willough. Icbt. pag. 217. tab.
O S.
Hirundo foflìlis Spada Catalog, corp. lapid. pag. 4C.
tab. 2.
Paganello dei monti di Verona . Mufeo Ginnani Par.
' I. Clair. II. §. 2.
B. 2. D. 3, 63. P. 14. V. I, 5. A. 29. G.
Quefto curiofo pefce non fii trova
accennato nè dal Linneo , nè in alcun
altro libro dei moderni Ittiologi fiftematici.
La pofizione delle fue pinne
ventrali avanti le pettorali lo fa ben torto
riconofcere appartenente all' ordine
Linneano dei Giugulari, febbene in alcuni
rapporti fembri convenire a primo
Hie pifcis fane infolens, atque praclarus
neque in Linnet fcriptis, -neque in recentiorum
Ichthyologorum Clajfibus ufquam,
vel nomenclationibus reperitur.
Ventrales pinna ante cas pojka, qua funt
peííoris, Linneanum illi fine controverfia
ajfignat or dinem, quem Jugular em appellant
i primo licet adfpeüu ad Thoracicum,
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