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i ridondanti nei marmi di Montcbaldo ,
e gli Ortocerati delle felci di Romagna,
no, e Cafale, confermano entrambi ancor
efll lo fteifo fatto : poiché per l'una
parte fappiamo, che qiiefte Conchiglie
non vivono, che nei più profondi abiffi
del Mare, nè fi propagano, e muojono
in tanta copia, che nel giro di
molte Lune; e per f altra, che fi ritrovano
, benché non pefcate finora nei feni
dell' Adriatico , come apparifce dalle
più piccole, e appena nate, che il Mare
folleva attualmente dal fondo, e rigetta
in compagnia dell' arena fülle fpiaggie
di Rimini (32). Ma la produzione
degli ftrati di Carbon foflile, che in Boi.
ca, in Ar&ignano, ed altrove fi oiTervano
; gli avanzi vifibili dei Vulcani
fottomarini, di cui fono fparfi fimili
luoghi ; i monti colonnarj, e gli ammaf.
fi di bafalto che vi fi veggono , fono
prove ancora più convincenti della lunga
dimora delle Acque marine fu quefti
Monti, e delle opere pofteriori ai
medefimi aggiunte dopo quelle dell'univerfale
alluvione.
$ xLvm.
Pongafi per infallibile, che in quel
tempo, in cui venne allagata tutta la
terra, non furono folamente dalf onde
del mare portati, e confufamente trafpofti
i Pefci, e le Chiocciole tutt' ora
fuperftiti nei noftri Monti, ma eziandio
ogni genere di animali fi terreftri, che
anfibj di qualunque grandezza, dei quali
vediamo attualmente i femplici avanzi
nelle Gloflbpetre degli Squali marini,
nei denti difperfi di Lupi di Mare,
delle Rane pefcatrici, non che dei Delfini
, e foprattutto negli fmifurati fcheletri
di Quadrupedi, che fonofi recentemente
fcoperti nei famofi Cimiterj di
Komagnano, nelle altiirime Grotte di Sei.
va di Progno, e nei monti dirupati di
Valtnenara. Oltre agli animali di ogni
fpecie , è del pari da non rivocarfi
più in dubbio , che in quel generale
fconvolgimento di tutti gli efferi, foflero
radunate indiftintamente da varj climi
le piante marine , terreftri, e fluviatili,
che veggiamo improntate negli fchifti
del Veronefe in mefcolanza coi Pefci,
( j z ) Vedi San. Plaiich. de Conch. Min. not. Tab. i.
tus fiierit, tarnen abdii fropterea quod
nonnulla ex minoribus, eademque vix nata
mare interdum fußollit, atque in or am Ari.
minenfem ejicit. Hiec omnia pieclara fane
argumenta aquarum funt, qu£ ctiam
poß alluvionem univerfam montes hos diu.
tius obfederunt: illa tarnen certioraj qute
a litbantraceßrato in Bolea, & Arcigna,
no, a reliquiis vulcanorum maritimorum,
quibus ea loca pene conßta funt a montibus
columnariis, acervisque basaltis ducuntur.
§ XLVIII.
Etenim illud pro certo habeatur, ab a.
quis in iiniverfam terram exundantibus,
non modo conchy li a, piscesque, fed etiam
omnia animantium genera Jtve terrejlria,
Jl-ue amphybia undique avelia, nulloque ordine
translata fuiffì, Cujus eventus reli.
quiie prceclarie quidem funt glojfopetrct
fqualorum maritimorum, dentes luporum
ejusdem generis, ^ ranarum, quas pifcatrices
appellant; injigniores vero immenfa
quadrupedum dijfblutorum corpora, qUiC in
ccemeteriis celeberrimis Romagnani, in fpe.
cubus altiffimis Sylvie Progni, in montibus
praruptis vallis Menane proxime in.
venta funt. Nec dubitari potejl quin illa
omnium rerum perturbatione pianta mari.
timiC, terrestres, fluviatiles, plurimis a.
vulfie locis in unum conjicerentur ; non
aliter quam in fchystis lapidibus agri Veronenjìs
eadem extant impress:e, piscibusque
permixtfi cum Jlipitibus etiam vel ra.
mis arborum, quos in achatem verfos ii
montes compleBuntur.
e tutti quei tronchi, e frammenti di Legni
ftranieri, che giacciono agatizzati nel
feno medefimo di quefti Monti (33) .
§ XLIX.
Ciò dunque fuppofto per l'evidenza
dei monumenti accennati, ammettafi
come cofa altrettanto certa , che la
mafllma parte degli eiTeri eftinti, in vece
di fubire un difeccamento nel fango
marino come per fingolare combinazione
avvenne di molti Pefci, furono confecutivamente
fpogliati di tutte le loro
foftanze molli, e carnofe, fino a non
rimanere di eill, che il nudo fcheletro,
e forfè anche neppur quefto avanzo ,
che manca effettivamente rifpetto ai volatili
, ed agli animali poc' anzi citati.
Eifendo indubitato del pari che nulla
annientafi in feno della natura, e che
ogni cofa, che fi confuma, cambia maniera
di efiftere in una differente combinazione
, refta ora a conofcerfi, quali
furono le produzioni, che fi generarono
dalle foftanze infiammabili, ed oleofe
perdute dalle piante impietrite, e degli
animali terrificati. Confiderando gli
effetti della diftruzione periodica di confimili
corpi nel fondo delle Acque ftagnanti,
noi vediamo fubito i rifultati
analoghi per parte del mare nella genefi
dei carboni di terra, e dell' ambre ,
che trovanfi negli accennati Monti , e
in quelli zolfi, che furono d'alimento ai
vulcani già fpenti, ed in parte al ferro
fi unirono nelle piriti. E certamente da
neffun altro fonte, fuorché dallo fcomponimento
de' corpi organici, ne per alcun
altro mezzo, che per quello della
via umida, potevano generarfi in quelle
montagne delle terre infiammabili in
tanta copia, e fi regolarmente difpofte ,
ficcome quelle, che abbiamo defcritte
parlando della purga di Bolca . Ma la
compofizione di fiffatti prodotti non va
difgiunta dal fupporre in primo luogo
un lunghiflìmo , e lento proceffo eftrattivo
per parte . dell' Acqua, fenza del
quale fvelti non fono dalle combinazioni
organiche , e preparati i principj bituminofi
; ed in fecondo luogo efigge di
ammettere il concorfo immediato di un
fluido faturato di foluzioni terrofe, e fali-
§ XLIX.
Hoc igitur conßituto, quod ex nionu.
mentis confi at, illud concedendum eji ,.
maximam vim earum rerum, quce tunc temporis
interierunt, non in limo maritima de.
ßccatam fuijje, ficus ac multis pifcibus
precipue accidit: fed ea parte, quce mollis
er carnea fuit, omnino exutam fiiijfe : nihil
fuperfuijfe praeter qjfa, gT fortajfe ne
hac quidem; quod ex volatilibus, S" animantibus,
quce modo appeltavimus, piane
cognofcitur. Cum vero gT illud certum ßt,
nihil natura in nihilum redigi ; fed quidquid
per it, ita perire, ut ex ejus materia
aliud nova compoßtione fiat; modo cognofcendum
remanet, qme genita fuerint ex
materiis exardefcentibus, ^ oleoßs, quas
ßve plant ¡e in lapidem vers¡e, ßve animan,
tia in terram diffbluta amiferunt. Atqui ex
dijfolutione corporum ejus generis fub aquis
ßagnantibus materia exißunt iis non dijß.
miles, quíB noßris montibus continentur ; ni.
mirum lithantraces, ^ fucdna fulphura
ctiam, qu¿epartim vulcanos olim aluerunt,
partim ferro pyritmn cohceferunt. Profeto
terne i Hoe exardefcentes, quas in Purga
Bolcie defcripßmus, tanta copia, ac tanto
poßtionis ordine, 7ìeque ex alia materia,
quam ex materia viventium corporum, ne.
que alia ex caufa, quam ex aquarum vi es.
se unquam potuerunt. Harum vero terra,
rum compoßtio duo necejjario poßulant :
primum diuturnijßmam aquarum lentamque
añionem, qua principia bitumine a pojjint a
complexu organico divelli, atque adeoprte.
par ari: alterum vero, quod, dum id fit,
ipfíC aqu£ terris falibus diffolutis ßnt
fatune, ut in loco materia exardefcentis,
quam ex plantis abßrahunt, terram depo,
nant:, materies autem pingues oleofas,
fiatim ac ha ab animantibus excernuntur,
falibus copulent, cohibeantque, ne in fuperficiem
enatent, atque inde in aerem
abeant. Pneterea ßquis eos lithantraces,
eaque fulphura ex arte dijfolvat, is comperit
eadem ex duobus acidis marino, fulphu.
rico cum gas hydrogeno compoßtis extitis.
se. Jam vero & hac duo nota funt : pri.
mum sr ab acidis Ulis duobus muriata ,
( l i ) Jacob. Spada. Corpor.- lapidefaft. Agr. Vcron. pag. ys.
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