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CCVIII
fpccie, chc fu chiamati Sauro da Ron. cavit, eujus adhue apud Thyftcos Sijiedelet,
e della quale manca tuttora nei maticoi defcriptio ac figura deftderatur,
Naturalifti fiftematici la defcrizione, e minime dubitamus.
figura. N. LXXXVni.
I L V A R O L O
P E R C A P U N C T A T A
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TAV. LI. FIG. I.
P. pinci! dorfalibas diftinclis: fecunda udii! XIV.
Lìnn. ap. Gmel. Tom. I. ijii.
P. pinuK dorfalis tecunda! ij , ani 14. ArM. Ichth.
Gen. 41. Syn. «9.
Lupus MM Bellon. de Aquatil. pag. 121.
i. .1
Gli abitanti dell'Adriatico chiamano
quefto pefce coli'annunziato nome, attefe
le macchie in figura di puftule
fparfe ai lati del di lui corpo, come
apparifce al rifcontro della tavola pubblicata
dal citato Bellonio. Molte denominazioni
furono date al medefimo
dagli antichi. I Greci lo chiamarono
Xo^foX, dalla voracità, e dall' impeto,
col quale aflalifce, e depreda gli altri
pefci più piccoli. I latini lo dittero
Lupo per la ftelTa ragione de'Greci.
M a quefto nome fu pofto altresì a un
altro pefce dell' ordine degli Apodi
Linneani ( i ) , di cui fi trovano nel Veronefe
i foli denti pctrificati, che gli
Orittologi individuarono colla denominazione
di Biifonìti (l). Da'Romani
il Varolo venne chiamato Spigola', da'
Tofcani JJii^HO,- e Lovansio da'Liguri.
Gli Oltramontani parimenti lo contraddiftinfero
con altri diverfi nomi ; e
tutte quefte variazioni contribuirono
forfè a renderne maggiormente ofcura
la fpecie.
Filelfo pretefe, che il Lucio marino
foCTe una Ipecie di Lucio (3), indotto
a fifFatta credenza dall'indicata voracità
di tal pefce, e dalla figura del corpo
analoga a quella degli Efoci. Volterrano
all'oppofto lo riputò uno Sturione
(4), e il Platina lo credette una
Chieppia (5) di quella fpecie lacuftre,
che preifo noi porta il nome volgare
di Agone.
CO Anarichas Lupus, Lìmi.
(2) Wdhr. Syft. Minerai. IL fpec. f j8. pag- ff7-
(i) Lib. j. Epift. 27.
Adria incoia hunc pifcem indicato
nomine deßgnafit ob maculas tuberculorum
more lateribiis infperfas, ut ex tabula,
a citato Bellonio typis edita apparet.
Pluribus nominibus adpellaverunt veter es.
Grad ab edacitate, atqiie Ímpetu, quibus
minores nantes infeäatur, ac adoritur,
XaBfia^ dixerunti ac eadem ratione Latini
Lupum. Aß ita quoque alius meatus
eß piféis ex Apodum Linnaanorum
ordine, cujus in Veronenßum regione nonniß
dent es inveniuntur lapidei, quos Oriäologi
Bufonitorura nomine deßgnant.
Romani Spiculam , Tufci Araneum ,
Lupacium Ligures nuncuparunt. Ultra
montes quoque diverßs aliis • nominibus
•Docitatur, qu£ varietates for fan ohfcuriorem
ejus fpecism reddiderunt.
Fhiklphus marinum Lucium Ludi esfe
fpeciem a pifds edacitate, ac corporis
forma Efocibus Jlmili voluit. Contra
Volaterranus Afellum, ac Platina Clupeam
illius fpeciei lacujiris, qua a nobis
vulgo Agon vacatur, c£i putarunt.
(4) Lib. XXV.
G) Lib. X. de Arte ««{jutuil.
m .
CCIX
Alcuni Naturalifti fanno menzione,
c defcrivono un pefce Lupo, che quantunque
del genere fteiTo, e fors'anche
della medefima fpecie del noftro, non
devefi nondimeno confondere col Varolo.
EiTo è chiamato da" Veneziani,
e in tutte le piazze Brandnoj nome,
che porta feco la fama di un pefce
delicatiffimo, e non meno nobile dello
• Storione, a cui fi avvicina nel prezz
o , come notò il Linneo, ove lo defcrifii
fotto il genere Perfico (i). Il
Brancino però è tutto di un folo colore
fenza le macchie in forma di puflule,
che fi veggono nel Varolo, ed
il fuo corpo è più ventricofo, e meno
cilindrico di quello , che viene
efibito dal noftro archetipo , e dal
Bellonio ( i). Forfè il Varolo, e il Brancino
fono il medefimo pefce in due
età differenti ; cioè il primo ancor giovane,
ed il fecondo più adulto; d'onde
ne' medefimi nafce la diverfità delle
tinte, e della corporatura, come ofl'ervafi
di frequente in molti altri pefci,
e più fpeilb ancora nelle altre claifi
degli animali.
M a venendo direttamente all'ittiolito,
che forma il foggetto del prefente
articolo, ecco i caratteri, che Io
fanno ravvifare pel Varolo delf Adria-,
tico, e per la fpecie dal Linneano Commentatore
defcritta. Il fuo corpo è
bislungo in figura di Efoce , e ricoperto
di tenuiffime fquame rotonde.
H a bocca angufta, ed occhi fpaziofi,
e in quella fi vedono dei piccoli denti
con due mafcelle d'ineguale lunghezza.
Egli è foftenuto da otto remigi,
due delle quali ellftono fra loro diflanti
fui dorfo: la prima verfo la nuca
intelTuta di p aculei la maggior
parte fmarriti, e la feconda di 14 raggi
, de' quali 10 tuttavia rimangono
nel noftro fcheletro, confunti dalla disfoluzione
i minori. Oppofta perfettamente
a queft'ultima oft'ervafi la pinna
anale, che contiene a un dipreffo
il medefimo numero di ofllcelli; e in
faccia alla prima- vi fono le due remigi
pettorali a 15 raggi, frammezzo alle
quali fi fcorgono le due ventrali,
Ci) Perca labrax. Lìmi. S. N. XIII. pag. 4S2.
N.' f.
Fm t. IL
Pbyßcorum nonnulli quemdam pifcem
Lupum memorant, defcribuntque, qui etß
eodem ex genere, atque etiam eadem ac
noßer fpecie, attamen noßra cum Perca
minime eß confundendus. A Venetis ac
univerfis in platcis vacatur Brancinus;
quod nomen perdelicatum pifcem innuit
Afello baud minus nobilem, ac fere
aque pretiofum, ut adnotavit Linnaus,
qui in Perßcorum genere eum defcripfit.
Brancinus tarnen eß unicolor, abfque
maculis tuberculorurn forma, qute in Perca
puniiata apparent; atque corpus habet
veniricofms, ac minus cylindricum ilio
arcbetypi noßri, ac pifds Bellonii. Forfan
Perca noflra, atque Brancinus idem
funt pifds, at diverfa in letate; fdlicet
prior adbuc juvenis, fecundus autem adultus.
Hinc in iisdem colorum, ac corpor
is difcrimen, ut fepius aliis in pifcibus
atque aeterorum animantium familiis
confpidtur.
At ad nojlrum Icbthyolithum quod
fpeBat, attributa, quibus Pcrjlcum effe
Adria, ac fpeciem ab Linnaano commentatori
defcriptam comprobatur, ita fe
babent. Oblongum efl corpus Efocis figura,
ac pertenuibus rot midis fquamis
obduclum. Latos oculos, angufium autem
ricium habet, in quo parvi dentes, duabus
baud ¿equalibus maxi His. OBo innatat remigiis,
duo quorum dijfita in dorfo; primum
verfus occiput IX fubtexitur aculéis
magna ex parte deletis ; ficundum
XIV radiis, quorum X majores adbuc
fuperfunt, minoribus intabefcentia dctritis.
Huic fecundo opprime obverfa pinna
efi analis, qua aqualem fere ofjiculorum
numerum continet: ac contra primum
duo fiant peiloris remigia XV radiar
um; media adfurgunt ventrisremigia,
qua fecus ac cateris in Efocibus- tborad
funt iììfixa, ac Jìngillatim VI tenues babent
radios. Cauda pinna duas in partes
efl feBa, at non ita profunde, ut
Ludi marini cauda, ad quem nonnulli for-
Jìtan ob figura affinitatem referre pos-
C2) I. C. Vedi anche Sctlvim de aquatil. pag. 107-.
fig. P. ¡Q.
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