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fee dal Tonno comune conduce viemaggiormente
alla conofcenza dell'Ittiolito
di cui parliamo, febbene in effe
fuillftano appena i veftigj di alcune
pinne, e della primitiva forma, e
fìfonomia.
de quo loquimur , eognitionem eonßv.
mat i etß vix nomullarum pimarum,
atque prima forma prtmique adfpeäus
veßigia in ipfo fuperßnt.
N. XCVIII.
I L B IANCHETTO
L A B R U S MALAPTERUS
TAV. LV. FIG. 3.
L. radiis muticis. Bhcb. Icht. JX. pag. 29. PI. CCXCVI.
fig. 2.
P. II. D. 2,0. V. ~ A. II. C. 16.
Quello piccolo Ittiolito per un mero
accidente porta fulla fronte l'impronta
di un lungo raggio, che non appartiene
per alcun modo alla pinna dorfale,
e che contribuifce ad alterare non poco
i lineamenti della fua naturale figura.
Egli' è verilìmile, che quefto raggio
fpettalfe in origine ad una delle due
pinne pettorali, ora affatto difperfe, e
che in tempo della fotterranea mace-,
razione di tale fpoglia , quando femifluida
ancora, e fangofa era la pietra,
che la rinchiude, fiali traslocato nel
luogo, dove prefentemente fi trova.
Il Bianchetto, pefce che abita nel
Giappone, non era noto a Naturalifti
prima delle offervazioni di Bloch, che
riconobbe in eflb una nuova fpecie di
Labro. La fua figura fi approillma a
quella de' noftri Ciprini più picc.ili di
acqua dolce, da' quali efternamente differifce
per la ftruttura affatto diverfa
delle fue pinne, e principalmente della
dorfale, ed anale.
Lungo, e lanceolato è il corpo di
quefto pefce, col capo ignudo, e il tronco
veftito di larghe fquame femiquadrate.
Ha il capo conico, e ottufo,
con una angufta apertura di bocca cinta
da due mafcelle carnofe, che fono
proprie di tutti i pefci del genere Linneano
de' Labri. Le lamine dei coperchj
branchiali defcrivono un breve
triangolo, la di cui punta fi fteiide fino
alla bafe delle remigi pettorali. La
pinna dorfale, che dalla nuca percor-
Pnrvus bic Ichthyolithus in fronte ca.
fu quodam longi radii veßigium gerii,
qui nullo palio pertinet ad pinnam dorß
, quique haud parum lineamenta ejus
naturalis ßgura immutai. Minime longe
a vero aberrai, hunc radium in origine
ad aliquam pinnarum pectoris mo.
do deflruäam fpeäaße; ac dum fubier
bumum in molli adhuc et lutea petra
hac immarcefcebat exuvia, e propria
fede dimotam in Veronenß ditione adveäam
fuiffe.
Blanchettus, pifcis qui Japonenfium
incoia freta, nondum Ichtbyologis ante
Blocbii obfervationes, qui novam in ipfo
Lahri fpeciem agnovit, innotuerat. Ejus
figura no/irorum Cyprinorum minorum,
ne lacujirium figura efl proxima, a quibus
eum pinnarum Jiruéìura penitus diverfa,
ac prafertim in dorfo atque ano
exterius dijierminant.
Longum, ac lanceolatum ejus ejì corpus
, capite nudo, et trunco fquamis fémiquadratis
obteBo. Conicum efl caput
atque obtufum, riBu anguste hianii, qucm
fepiunt maxilla bina adipofa cunUorum
pifcium e Linnaano Labrorum genere
propria, ac communes. Branchiarum valva
breve iriangulum efficiunt, cujus apex
ad radicem ufque rcmigiorum peiloralium
pertingit. Dorfì pinna, qua ab
occipite ad initium ufque cauda excur.
rit, antica in parte nullos prafert dii';
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re fin dove incomincia la coda, non
ha nella parte anteriore diftinzione veruna
di aculei, ma è tutta comporta
di raggi lemplici, di cui fe ne contano
10 di eguale elevazione, e figura.
L e pinne pettorali contengono 17 raggi
per ciafcheduna, e fono bislunghe,
ed acuminate. Frammezzo alle precedenti
efiftono le ventrali a 6 raggi più
brevi, comprefo un valido aculeo, che
le precede. La pinna anale fimile alla
dorfale nella figura ma meno eftefa di
quella, offre la ferie di i z raggi leggermente
incurvati, e nell'apice bifidi.
Scavata alcun poco nel margine eftrenio,
e preffochè intiera è la pinna caudale,
formata di 16 raggi fuddivifi all'
apice in molti altri minori. La maggior
ftatura di quefto pefce giugne appena
ad un palmo; il fuo colore primario
è lattiginofo, d'onde riceve il no,
me di pefce Bianchetto : le pinne però,,
e i lati del dorfo fono tinti di giallo
verde s e la linea laterale è marcata di
alcuni gruppi in ferie di macchie rotonde
di color nero.
L a tenuità del noftro. efemplare, c
quanto ha effo fofFerto prima del fuo
pafTaggio allo flato di pietra, impedifcono
di poter iftituire un minuto confronto
di quefta fpoglia cogli efpofti
caratteri della naturale.. Paragonando
ciò non ottante f una coli'altra, rilevali
primieramente la ftelTa forma., e corporatura,
e il medefimo afpetto di volto
, benché manchino l'originaria turgidezza
de' labbri, e la protuberanza
degli occhi. Veggoniì inoltre eguali pinne
alla regione dell' ano,. e fui dorfo,
sfumate foltanto alcun poco dal tempo,
e difordinate dagli accidenti della
fotterranea loro macerazione. La coda,
che fembra intiera, è nondimeno corrifpondente
nella figura, e numero de'
raggi all'immagine della nativa, e conferva
il carattere originario della pinna
caudale propria de' pefci fpettanti al
genere Labro. Pare infomma che malgrado
le alterazioni,, e differenze accidentali
di quefta fpoglia in confronto
della defcritta fpecie di Bloch,, dubitar
non fi polfa de'fuor caratteri di approiTìmazione
alla fteffa,, e che fia effettivamente
quale Fabbiamo fin da
principio determinata.
Fan. H
JlinSios acúleos} fed tota radiis Jìmpli.
cibus eJì compatta, ex quibus XX aquali
funt. altitudine, ac figura. Peóioris pin- \
na XFÌi habent fingillatim radios, fuñique
oblonga, atque acuminata. Inter
bafce adfurgunt ventrales, Jtmul cum
valido aculeo anteriori, vi brevioribus
radiis confiantes. Ani pinna dorfali fi.
gura fimilis, afi minus extenfa, feriem
prafert xil radiorum lenitcr curvefcentium,
ac in apice bifidorum. Aliquantu.
lum extremo in margine cava, ac ferme
integra pinna eJì cauda, quam fubftentant
XFl radii in apice in plures alios
divijt. Summa hujus pifcis proceritas
fpithamam xaquat; naturali colori efl
laBeo, ex qua Bianchetti nomen indidimus¡
pinna tamen ac tergoris later a colore
fiavoviridi funt fuffufa corporis
vero latera atrarum macularum. cumulis
quibusdam. funt interfperfa
Noßri exemplaris parvitas, ac antequam
lapidefcerei perpeffa labes hujufce
fpolii cum typi naturalis attributis minutam
comparationem inflituere minime
ßnuni. Nibilominus ß ea ßmul comparamus,
eadem forma corporis, idem
faciei adfpeäus emergunt,, etß originalis
labiorum turgiditas, atque oculorum deßt
prominentia. Infuper äquales in ano,
ac dorfo vifuntur pinna,, ava folummodo
tantifper decolorata, ac fubterraneam
ob diffolutionem perturbata . Cauda ,
qua integra videtur, figura, ac radiorum
numero nativa cauda imagini refpandet,
et originale attributum. pinna
caudalis pifcium e Labrorum. genere propria
confervat. Igitur etß immutaiiones,
ac fortuita adßnt differentia inter hanc
exuviam ac fpeciem a Blocbio defcriptam;
tamen de affinitatis attributis,
deque adferta ab initio fpecie minime
dubitarì poffe videtur.
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